Un Pasquella a due stagioni
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Parcheggio l'auto ad Argegno. Al sorgere del sole, dopo un giro in paese, mi incammino per la bella e antica mulattiera che conduce a Pigra.
Superato anche l'abitato di Muronico la via sale panoramica con una serie di tornanti. Al primo di essi vengo attratto da un segno arancione che indica un sentiero semi abbandonato. A mio parere, lo ritengo utile per raggiungere con un tratto pianeggiante le frazioni alte di Sala Comacina. Lo percorro fino a vedere i cavi della funivia, pulendolo in vari punti dalle foglie e terriccio. Qua vengo sorpreso da un sasso che, rotolando, per poco non mi colpisce. Sopra di me uno, due, cinque cinghiali... non so più quanti, si mettono a correre fra le foglie nella mia stessa direzione. Aspetto pochi minuti, si calma e proseguo. Neanche cinquanta metri e un capriolo, che probabilmente si nascondeva, salta fuori all'improvviso e mi fa prendere di nuovo un colpo. Il sentiero non é impossibile, ma neanche dei più facili, specie in prossimità dei ripidi canali richiede un poco di attenzione. Non essendo particolarmente motivato torno indietro e riprendo il tracciato di prima, decisamente meno animato.
Raggiungo il paese e seguo le indicazioni "Pigra da scoprire" ed effettivamente scovo interessanti particolari del centro storico, poi continuo lungo la via "per i monti". Al termine della strada cammino sul sentiero che porta all'agriturismo Le Radici il quale "avvita" il Pasquella dal versante sud. Dopo alcuni minuti di bosco si apre una bella vista sulla Val d'Intelvi e tutti i suoi più importanti rilievi. Al primo alpeggio costeggio il filo spinato ed inseguo la flebile traccia che mi porterà in cima.
Oggi é una giornata di forte vento da nord, ma per tutto il percorso sono sempre rimasto sul versante sud, soleggiato, tranquillo e senza neve. Nella zona bassa avevo addirittura la sensazione che il riflesso del sole sullo specchio d'acqua del lago potesse scaldarmi. Ora peró devo salire l'ultimo tratto e qui le cose cambiano. Il vento si fa furioso e le folate mi spostano quasi dal sentiero... ma ne vale la pena. Il panorama é superbo e davvero limpido.
Per non sfidare Eolo, non proseguo lungo il crinale e rientro per la via di salita.
Superato anche l'abitato di Muronico la via sale panoramica con una serie di tornanti. Al primo di essi vengo attratto da un segno arancione che indica un sentiero semi abbandonato. A mio parere, lo ritengo utile per raggiungere con un tratto pianeggiante le frazioni alte di Sala Comacina. Lo percorro fino a vedere i cavi della funivia, pulendolo in vari punti dalle foglie e terriccio. Qua vengo sorpreso da un sasso che, rotolando, per poco non mi colpisce. Sopra di me uno, due, cinque cinghiali... non so più quanti, si mettono a correre fra le foglie nella mia stessa direzione. Aspetto pochi minuti, si calma e proseguo. Neanche cinquanta metri e un capriolo, che probabilmente si nascondeva, salta fuori all'improvviso e mi fa prendere di nuovo un colpo. Il sentiero non é impossibile, ma neanche dei più facili, specie in prossimità dei ripidi canali richiede un poco di attenzione. Non essendo particolarmente motivato torno indietro e riprendo il tracciato di prima, decisamente meno animato.
Raggiungo il paese e seguo le indicazioni "Pigra da scoprire" ed effettivamente scovo interessanti particolari del centro storico, poi continuo lungo la via "per i monti". Al termine della strada cammino sul sentiero che porta all'agriturismo Le Radici il quale "avvita" il Pasquella dal versante sud. Dopo alcuni minuti di bosco si apre una bella vista sulla Val d'Intelvi e tutti i suoi più importanti rilievi. Al primo alpeggio costeggio il filo spinato ed inseguo la flebile traccia che mi porterà in cima.
Oggi é una giornata di forte vento da nord, ma per tutto il percorso sono sempre rimasto sul versante sud, soleggiato, tranquillo e senza neve. Nella zona bassa avevo addirittura la sensazione che il riflesso del sole sullo specchio d'acqua del lago potesse scaldarmi. Ora peró devo salire l'ultimo tratto e qui le cose cambiano. Il vento si fa furioso e le folate mi spostano quasi dal sentiero... ma ne vale la pena. Il panorama é superbo e davvero limpido.
Per non sfidare Eolo, non proseguo lungo il crinale e rientro per la via di salita.
Tourengänger:
paolo aaeabe
Communities: Hikr in italiano, Ul Lâch püsè bel del mund
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Kommentare (7)