Al Teggiolo, tra asintoti e capre

Da Ponte Campo, San Domenico, ossia per la via più facile, più breve e forse più monotona; il mio tempo, non è sempre libero.
Attraverso il ponte sul Cairasca adiacente il parcheggio a pagamento e mi inoltre in una mattina frizzantina ma molto lucente sulla carrareccia verso l'alpe Veglia. Risalgo il bosco e quando ne sono fuori abbandono la ponderale per Veglia e giro a sinistra su una ponderale secondaria. Cartelli indicano la via verso il il Passo delle Possette.
Ancora nel bosco invaso dai gialli, dai rossi e da qualche residuo verde salgo senza sosta sino al magnifico, ampio pianoro dove risiede l'alpe Vallé.
Ancora avanti in falso piano, posso decidere se salire con stradina o sentiero: scelgo il sentiero e giungo all'alpe Balmelle.
Ora è solo stradina che sale, comoda con tornanti all'alpe Pianezzoni.
Poco più avanti c'è il passo delle Possette ed io, qualche metro prima, mi fido di un omone di sassi che mi fa prendere a sinistra su tracce nei prati inclinati. Aggirato un promontorio che domina il passo, la meta è ben visibile e piuttosto lontana. 
Occorre che cammini un gran traverso per giungere al Dosso, terribilmente affacciato, mille metri laggiù, sul ponte del diavolo di Bugliaga.
Manca l'ultimo piano inclinato, 150 metri di dislivello su prati dove capre dormicchiano tranquille.
In alto c'è un bivacco, sono in cima al monte Teggiolo, così facile, così bello, oggi, con visioni immense.
Mi accomodo su una pietra sottocielo e mi immagino come asintoto che all'infinito tende all'infinito, senza mai toccarlo.
Una capra si avvicina: "La sai lunga tu, con la matematica" mi fa.
"Della matematica, l'asintoto è l'unica cosa che so" rispondo io.
Alza le spalle, si gira e se ne va. Secondo me non ha capito. E' una capra, d'altronde.
E' tempo di scendere, dopo due ore e mezza di salita e una mezz'ora di pensieri, lo farò per la stessa via, mantenendomi alto sulla sporgenza che precipita verso Bugliaga.
Un altro gregge mi nota, al segnale del comandante corre verso di me. Quasi fosse una carica. Non mi scompongo, siete mica elefanti voi, siete capre e degli asintoti secondo me non avete capito niente.
Difatti arrivano, si fermano, cercano sale. Non avrete il mio sale! Una carezza sì però e anche un selfie.
Sulla sporgenza, più avanti, quasi di nuovo alle Possette, due giovani becchi se le danno di santa ragione, magari per una ragazza. Voi sì, ragazzi, che avete capito!
Il resto è il viaggio dell'andata, magari un po' di più sulla ponderale senza tagli, tanto per risparmiare i piedi, prima che siano finiti.
E tutto finisce all'auto, a Ponte Campo, lì, ad aspettarmi, fedele, da cinque ore.
Sviluppo: 12 km circa; SE: 23 km circa.