Petite Rochère (3267 m)
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La Grande Rochère è sempre stata un mio pallino, a partire da quando tentai di raggiungerla 6 anni fa con una delle mie prime escursioni in quota; in quell’occasione finii purtroppo da tutt’altra parte a causa della fittissima nebbia e, vuoi anche per inesperienza, dovetti rinunciare. La vetta, un gran balcone panoramico sul Bianco, merita senz’altro una situazione meteorologicamente perfetta, e mi promisi di ritentare la salita in una giornata tale. Giunta l’occasione, decido di partire. Purtroppo però, malgrado le incoraggianti previsioni, un’insistente foschia ed il sopraggiungere dell’odiata nuvolaglia estiva, comprometteranno anche questo secondo tentativo. Per cui, giunto nei pressi della cima e dovendomi a tutti i costi creare un pretesto per ritornare, decido di raggiungere la sola Petite Rochère, destinando la sorella maggiore ad una giornata migliore.
Una breve descrizione dell’itinerario: da Planaval, dove finisce la strada asfaltata, si percorre la sterrata fino all’alpeggio di Les Eculés, oltre il quale un sentiero prosegue inoltrandosi nel vallone e superando poi una balza erbosa nei pressi dell’Alpe Bonalé. Qui non proseguire oltre l’alpeggio ma deviare decisamente verso ovest attraversando il vasto pianoro pascolivo fino ad un ometto che ne segnala il termine: oltre la traccia si fa più visibile, segnata sempre da ometti, tranne l’ultimo breve tratto verso sinistra per raggiungere la vetta della Petite.
Dopotutto non è andata malissimo, tra qualche breve apertura spunta anche il Bianco in tutta la sua magnificenza! La punta della Grande invece nella nebbia… a parte qualche secondo… migliorerà più tardi ma sarò già quasi a Planaval: la classica legge di Murphy.
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