Cima dell'Uja, Monte Vaccarezza, Punta Prarosso

Oggi provo ad evitare i temporali anche se sono consapevole che in cambio avrò un bel po' di foschia ...

Arrivato a Pian Audi, scendo dall'auto e già manca il respiro, oggi qui c'è un afa allucinante. Inizio la salita e da subito capisco che dovrò gestire bene il fiato per non andare fuori giri, oggi gira male, molto male.

Mi sembra di muovermi a rallentatore.

Raggiungo l'Alpe Soglia e proseguo sul sentiero fatto in discesa qualche mese fa con Cristina nella "semi-passeggiata del Monte Soglio" quando per questioni orarie dovemmo lasciar perdere anche la salita alla Cima dell'Uja, cima che raggiungo con un ultimo tratto su terreno libero ma senza difficoltà.

Anche oggi il panorama è precluso dalle foschie.

Continuo lungo la dorsale e scendo al Colle della Croce d'Intror, risalgo al Monte Vaccarezza transitando anche dalla Cima dell'Angiolino, non proprio una cima. Sul Vaccarezza (con alle spalle già un numero consistente di litri di sudore) provo a ripigliarmi un pochino ma proprio oggi non respiro. Scendo diretto all'Alpe Vaccarezza e cerco il sentiero che mi porterà all'Alpe Frigerola da qui, lungo la dorsale passo la Rocca Frigerola e tocco la Punta Prarosso che rappresenta l'ultimo dosso di questa dorsale.

Per il rientro opto per l'opzione wild, lasciando la traccia che avevo e tirando giù dritto "ad cazzum" sperando di non trovare troppa vegetazione. Qualche tratto di pietraia aiuta a scendere senza tribolare troppo ma verso la fine c'è un po' da combattere. Ne esco semi vincitore su una stradina che mi conduce a Ritornato e da qui con un bel sentiero rientro a Pian Audi più assomigliante ad uno straccio che ad una persona.

Tra le condizioni meteo e le mie condizioni fisiche oggi penso di aver vissuto una delle peggiori giornate di montagna.