Wissberg e Gletscherhorn
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Lo scorso sabato, dalla cima del Piz Platta avevamo buttato lo sguardo sulla sottostante Val d'Avers, trovandola mediamente innevata (rispetto alle medie di questa stagione) e c'era rimasta quindi la voglia di farci un salto, visto che era un bel po' che non la visitavamo.
Escluse le mete di bassa valle, ci siamo portati a Juppa dove inizia il classico itinerario per il Gletscherhorn che ha il vantaggio di partire già ben in quota ma purtroppo bisogna sciropparsi circa 4 km di pista da fondo prima di iniziare la vera e propria salita. E seguendo il "nostro stile" (... con l'idea maturata precedentemente a casa la sera prima ...) già che ci siamo sobbarcati tutta la pista perchè non approfittarne e agganciarci un'altra vetta? Detto fatto!
Puntiamo inizialmente al Gletscherhorn ma strada facendo cambiamo idea, dirigendoci prima alla cima del Wissberg, visto che prende il sole già dal mattino. Superate con qualche traverso e qualche breve discesina un paio di vallette ci agganciamo all'itinerario normale per il Wissberg che senza problemi porta allo Sascelpass. Da qui un'altra breve discesina ci deposita ai piedi della pala finale e poco dopo alla vetta.
Nella prima parte di discesa troviamo neve polverosa che però purtroppo nasconde qualche sasso e ci costringe ad una discesa "guardinga". Dopo la breve risalita che affrontiamo più velocemente con gli sci in spalla, ci buttiamo nei pendii cotti per bene dal sole e la sciata scorre fluida fino all'attraversamento di alcune vallete che ci permettono di riportarci sull'itinerario di salita per il Gletscherhorn.
Ripelliamo e su buona traccia e senza particolari difficoltà (con le condizioni di oggi) raggiungiamo la vetta di questo 3000, grandioso balcone sulla Val Bregaglia e le sue straordinarie cime ... basterebbe dirne una per tutti: il Badile. Ma in realtà, oggi, il nostro occhio cade più ammirato sulla Cima della Bondasca, superlativa gita scialpinistica effettuata tre anni fa, che vista da qui fa il suo sporco effetto!!!
Le ottime temperature, ma soprattutto l'assenza di vento, ci permette di stare seduti in vetta a contemplare il panorama, provando a riconoscere qualche vetta ma soprattutto, vista la "scimmia malata", a programmarne già di nuove. La discesa si rivelerà poi davvero bella, alternando una parte alta ancora con neve tipo "farina pesante" dell'ultima nevicata ad una parte bassa con un'ottima neve primaverile ... e dulcis in fundo ... la pista da fundo ... pardon ... da fondo ... un po' noiosa ... ma ci vuole ben altro per smorzare il nostro entusiasmo di oggi!!!!
Escluse le mete di bassa valle, ci siamo portati a Juppa dove inizia il classico itinerario per il Gletscherhorn che ha il vantaggio di partire già ben in quota ma purtroppo bisogna sciropparsi circa 4 km di pista da fondo prima di iniziare la vera e propria salita. E seguendo il "nostro stile" (... con l'idea maturata precedentemente a casa la sera prima ...) già che ci siamo sobbarcati tutta la pista perchè non approfittarne e agganciarci un'altra vetta? Detto fatto!
Puntiamo inizialmente al Gletscherhorn ma strada facendo cambiamo idea, dirigendoci prima alla cima del Wissberg, visto che prende il sole già dal mattino. Superate con qualche traverso e qualche breve discesina un paio di vallette ci agganciamo all'itinerario normale per il Wissberg che senza problemi porta allo Sascelpass. Da qui un'altra breve discesina ci deposita ai piedi della pala finale e poco dopo alla vetta.
Nella prima parte di discesa troviamo neve polverosa che però purtroppo nasconde qualche sasso e ci costringe ad una discesa "guardinga". Dopo la breve risalita che affrontiamo più velocemente con gli sci in spalla, ci buttiamo nei pendii cotti per bene dal sole e la sciata scorre fluida fino all'attraversamento di alcune vallete che ci permettono di riportarci sull'itinerario di salita per il Gletscherhorn.
Ripelliamo e su buona traccia e senza particolari difficoltà (con le condizioni di oggi) raggiungiamo la vetta di questo 3000, grandioso balcone sulla Val Bregaglia e le sue straordinarie cime ... basterebbe dirne una per tutti: il Badile. Ma in realtà, oggi, il nostro occhio cade più ammirato sulla Cima della Bondasca, superlativa gita scialpinistica effettuata tre anni fa, che vista da qui fa il suo sporco effetto!!!
Le ottime temperature, ma soprattutto l'assenza di vento, ci permette di stare seduti in vetta a contemplare il panorama, provando a riconoscere qualche vetta ma soprattutto, vista la "scimmia malata", a programmarne già di nuove. La discesa si rivelerà poi davvero bella, alternando una parte alta ancora con neve tipo "farina pesante" dell'ultima nevicata ad una parte bassa con un'ottima neve primaverile ... e dulcis in fundo ... la pista da fundo ... pardon ... da fondo ... un po' noiosa ... ma ci vuole ben altro per smorzare il nostro entusiasmo di oggi!!!!
Tourengänger:
Andrea!

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Kommentare (10)