Cima di Gollien - Vetta Nord
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L'invito per una gita con gli sci cade a fagiolo e non mi faccio sfuggire l'occasione per iniziare la mia stagione scialpinistica. Dopo aver affrontato il lungo viaggio fino in Val di Rhemes, iniziamo la progressione nel bosco, lungo una bella traccia resa solo un po' dura dai numerosi passaggi.
Usciti dal bosco si prosegue per ampii pendii e risaliamo al Colle Gollien per godere di una pausa al sole. Proseguiamo e tralasciamo la prima "deviazione" per la spalla sud di Cima Gollien, andando invece a prendere la traccia che sembra portare ad un colletto più alto, compreso tra la Cima Sud e la Cima Centrale.
Oggi il programma del gruppo prevedeva il raggiungimento "solo" della spalla sud, senza toccare cime, e già l'aver leggermente allungato fino al colletto poteva aggiungere una piccola soddisfazione alla giornata. Giornata in cui mi ero messo il cuore in pace, pensando che tanto era la prima gita con gli sci e andava bene tutto ma arrivo al colle e ... con stupore ... alla mia sinistra appare come d'incanto una cima ... su cui, tral'altro, nessuno delle decine di persone arrivate qui nei giorni scorsi sembra aver messo piede.
Come non farsi tentare da un'occasione così ghiotta?
In quattro e quattr'otto io e Vincenzo montiamo i ramponi e ci avviamo verso la vetta, mentre i nostri compagni di gita iniziano a scendere, visto che tira un vento molto forte. La cima dista poco tra dislivello e sviluppo e sembra per buona parte percorribile senza troppe difficoltà, a parte un intaglio a circa metà percorso ... appunto ... a parte un intaglio a circa metà percorso!
Questo passaggio ci fa tribolare parecchio, sia in salita che in discesa, inoltre il vento teso che alza cristalli di neve, non aiuta a mantenere l'equilibrio e la concentrazione. Con fatica forziamo il passaggio e dopo pochi minuti giungiamo in vetta ... che grande soddisfazione oggi, una vetta non prevista con un passaggio molto ingaggioso.
Tornati agli sci abbiamo tanta voglia di levarci da questo vento che ci sta facendo congelare. La discesa nella prima parte è su neve discreta ma i miei quadricipiti in fiamme e qualche pietra (più o meno affiorante) richiedono una sciata molto tranquilla. Poi nel bosco le cose migliorano un pochino anche perchè i numerosi passaggi hanno creato, per buona parte del tragitto, dei bei toboga e, gambe a parte, si riesce a scendere senza problemi.
P.S.:
1) se dovessi valutare (e confrontare con altri) il passaggio su roccette in base a quanto ci ha fatto tribolare, probabilmente azzarderei un III grado ma ... c'era vento, avevamo scarponi da sci e ramponi ai piedi ... ho quindi preferito segnare un più cauto II grado.
2) la cima raggiunta non è ben definita sulle carte. Dalla mappa Kompass non è chiaro se le "Cime di Gollien" siano composte dalle tre quote di 3116 a sud, 3116 al centro e 3125 a nord (queste ultime due intervallate da un colletto a quota 3058) oppure si riferiscano soltanto alle tre elevazione nei "dintorni" di quella di quota 3116 (con la scritta leggermente più grande sulla cartina).
Io ho seguito la prima ipotesi, perchè mi sembrava strano che la quota più alta della serie di cimette tra il Colle di Sort e quello di Entrelor non avesse nome mentre lo avesse quella un pochino più bassa. Nella foto numero 6 potete osservare le due ipotesi.
Usciti dal bosco si prosegue per ampii pendii e risaliamo al Colle Gollien per godere di una pausa al sole. Proseguiamo e tralasciamo la prima "deviazione" per la spalla sud di Cima Gollien, andando invece a prendere la traccia che sembra portare ad un colletto più alto, compreso tra la Cima Sud e la Cima Centrale.
Oggi il programma del gruppo prevedeva il raggiungimento "solo" della spalla sud, senza toccare cime, e già l'aver leggermente allungato fino al colletto poteva aggiungere una piccola soddisfazione alla giornata. Giornata in cui mi ero messo il cuore in pace, pensando che tanto era la prima gita con gli sci e andava bene tutto ma arrivo al colle e ... con stupore ... alla mia sinistra appare come d'incanto una cima ... su cui, tral'altro, nessuno delle decine di persone arrivate qui nei giorni scorsi sembra aver messo piede.
Come non farsi tentare da un'occasione così ghiotta?
In quattro e quattr'otto io e Vincenzo montiamo i ramponi e ci avviamo verso la vetta, mentre i nostri compagni di gita iniziano a scendere, visto che tira un vento molto forte. La cima dista poco tra dislivello e sviluppo e sembra per buona parte percorribile senza troppe difficoltà, a parte un intaglio a circa metà percorso ... appunto ... a parte un intaglio a circa metà percorso!
Questo passaggio ci fa tribolare parecchio, sia in salita che in discesa, inoltre il vento teso che alza cristalli di neve, non aiuta a mantenere l'equilibrio e la concentrazione. Con fatica forziamo il passaggio e dopo pochi minuti giungiamo in vetta ... che grande soddisfazione oggi, una vetta non prevista con un passaggio molto ingaggioso.
Tornati agli sci abbiamo tanta voglia di levarci da questo vento che ci sta facendo congelare. La discesa nella prima parte è su neve discreta ma i miei quadricipiti in fiamme e qualche pietra (più o meno affiorante) richiedono una sciata molto tranquilla. Poi nel bosco le cose migliorano un pochino anche perchè i numerosi passaggi hanno creato, per buona parte del tragitto, dei bei toboga e, gambe a parte, si riesce a scendere senza problemi.
P.S.:
1) se dovessi valutare (e confrontare con altri) il passaggio su roccette in base a quanto ci ha fatto tribolare, probabilmente azzarderei un III grado ma ... c'era vento, avevamo scarponi da sci e ramponi ai piedi ... ho quindi preferito segnare un più cauto II grado.
2) la cima raggiunta non è ben definita sulle carte. Dalla mappa Kompass non è chiaro se le "Cime di Gollien" siano composte dalle tre quote di 3116 a sud, 3116 al centro e 3125 a nord (queste ultime due intervallate da un colletto a quota 3058) oppure si riferiscano soltanto alle tre elevazione nei "dintorni" di quella di quota 3116 (con la scritta leggermente più grande sulla cartina).
Io ho seguito la prima ipotesi, perchè mi sembrava strano che la quota più alta della serie di cimette tra il Colle di Sort e quello di Entrelor non avesse nome mentre lo avesse quella un pochino più bassa. Nella foto numero 6 potete osservare le due ipotesi.
Tourengänger:
Andrea!

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