Panarea: Punta Corvo - Cala Junco
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Ho appena saputo del Nobel a Bob Dylan e della scomparsa di Dario Fo, due miti della mia giovinezza, e non solo di quella. Ho avuto il piacere d’incontrare Fo per le strade di Milano qualche anno fa. Eravamo soli entrambi, quasi ci scontravamo. Ci siamo guardati, ci siamo scambiati un sorriso e ci siamo stretti la mano, poi quattro parole ed infine ognuno per la sua strada …..
Sbarchiamo a Panarea e l’isola ci piace da subito!
Certo, è un’isola che se la tira, qui gira la grana e si vede, ma non ci lasciamo suggestionare negativamente e c’incamminiamo per il nostro giro.
Ci dirigiamo verso Est seguendo l’ottima segnaletica per Ditella e la spiaggia della Calcara, schivando qualche silenzioso taxi elettrico e qualche rumoroso e puzzolente Ape Piaggio carozzato Pininfarina. Ci mettiamo anche una breve divagazione che ci porta involontariamente in casa di qualcuno, ma alla fine arriviamo al bivio dove sulla destra scende il sentiero per le Fumarole (Spiaggia della Calcara). Diamo un’occhiata in basso e decidiamo di non scendere ma di proseguire per la nostra meta, Punta Corvo, sommità dell’isola.
Saliamo lungo la strada, superiamo un’eliporto privato e prima di raggiungere la vecchia discarica, dove la strada finisce, troviamo sulla destra l’indicazione e il ripido sentiero che porta in cima.
Il percorso diventa subito interessante e raggiunge presto il crinale, con bellissimi scorci sulla scogliera a picco sul mare. Raggiunta Punta Corvo non ci fermiamo, fa troppo caldo e non c’è un albero sotto cui potersi riparare al fresco … solo gariga!
Superata Punta Cardoso proseguiamo in discesa lungo la ripida e panoramica Costa del Capraio, dove incrociamo una coppia di Siciliani che sta facendo il nostro stesso giro in senso opposto: saranno le uniche persone che incontreremo sul sentiero.
Poco prima di raggiungere Piano Milazzese siamo ormai cotti, assetati e affamati al punto giusto e vorremmo fermarci all’ombra per una sosta, ma gli arbusti più grandi sul nostro cammino sono fichi d’india che, seppure giganteschi, non fanno al caso nostro! Quando la speranza ormai ci sta per abbandonare, un provvidenziale enorme masso ci si para davanti …… ombra, ombra … giusto per due persone!
Dopo la provvidenziale sosta ripartiamo con un altro spirito: il caldo non ci fa più paura, si va verso il mare. Scendiamo a Cala Junco, una spiaggia di ciotoloni neri … deserta, è tutta nostra! Ci buttiamo “ammare” nudi (lo so, non è uno spettacolo edificante, almeno per quanto mi riguarda), tanto siamo soli ……….. Eravamo soli …. chissà com’è, appena in acqua arriva gente, per mare e per terra!
Be' .. alla fine il bagno ce lo siamo goduto, anzi, una volta ripartiti e raggiunta la spiaggia di Cala Zimmari ce ne faremo un altro, poi, lentamente, c’incamminiamo verso il Porto.
Qui ritroviamo la civiltà, sotto forma di un numeroso gruppo di gente tirata a lucido. Ma da dove sono saltate fuori? Dicono da un convegno!
Molto soddisfatti del bel giro, ammazziamo la stanchezza seduti al bar con davanti due favolose granite!
Continua................


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