Una mattina quasi da stracciapalle e un pomeriggio in fuga... sul Corno Zuccone!
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Dopo la lavata di ieri nel Parco dell’Adamello oggi cerco un riscatto, magari un riscatto parziale, ma ci provo.
La mattinata scorre lenta, piscio il cane al levar del sole e poi ritorno a casa, mi guardo attorno attonito, al limite del lisergico… bè, intanto due coccole alla mia signora…
Ma ancora non placo la mia ansia, giro in casa come la merda nei tubi, mentre i tubi sembrano infiniti…
Vai Dome, mi dice Nadia, non ti si può vedere in quelle condizioni… e mangio… ma con calma è, ma abbastanza per gonfiare la pancia con un ottima spaghettata (carbonara vegetariana) e una fetta d’anguria che avrebbe soddisfatto anche l’orso Yogi… e poi un crème caramel. Azz…
Scatto in piedi, ore13:30, a me lo zaino! Olmo dove sei? È già sulla porta che mi aspetta, ha già capito tutto!
Ore 15, sono a Reggetto, in Val Taleggio, qua ci sono stato l’ultima volta due anni fa, in inverno… con il caldo è un’altra cosa, la quota bassa ed il sole che ogni tanto fa capolino hanno il potere di seccare gli stronzi di mucca in tre nano secondi…
Parto a passo allegro, ce la farò mai a salire in cima con sta “panza scozzese”?
E si cazzo, ce la faccio.
All’abbeveratoio viro a sinistra e prendo il sentiero 152, faccio pochi passi e poi via sulla traccia che si stacca a destra. Si sale in buona pendenza, si passano alcuni prati e un bel bosco,poi, in prossimità di una freccia posta su un albero esco dal bosco. Da qua la sagoma del Corno sembra inarrivabile, ma si può fare, basta caricare i polpacci a pallettoni e poi affrontare il ripido pendio.
Si passano un paio di zone esposte e due brevi passaggi su roccette, una breve cresta erbosa ora mi accompagna verso la meta. Eccomi qua! Corno Zuccone… 1h. Fiuuu…
Sorrido, bevo a rotta di collo, insieme al fido Olmo, nella stessa ciotola… eh,eh roba da punkabbestia!
Vedo il Resegone, i Piani d’Artavaggio, il Cancervo e il Venturosa… poi solo nuvole.
E scendo, inventandomi qualcosa, come al solito…
Al bivio incontrato prima dell’ascesa al Corno giro a destra, sbuco ai Piani del Taiè e mi fermo a riflettere… parola grossa…
Non voglio tornare dallo stesso sentiero, voglio cercare il sentiero 150, l’alternativa al 152 per il Corno.
Punto verso il bosco, a Nord, seguo una bollatura molto approssimativa, verde e blu, la traccia si perde… e che minchia! Fanculo, ancora ravano? Non è l’ora!
Continuo nel bosco , aggiro il Corno in modalità random, ma del sentiero manco l’ombra… il potere della cartina Kompass…
M’infigo in un ginepraio erboso costellato da roccette affioranti, ma ho capito dove sono, scendo deciso e mi ritrovo sul sentiero fatto all’andata, e va bene così. La frontale è a casa…
Alle 18 riparto verso casa… il viaggio lisergico è superato, il morale è alto, non sono più triste… che si fotta Mr. Bean, inteso come l’attore triste, non come il Renzi, oh suvvia! Ma si, fanculo anche al Premier e al Job’s Act…
Anche per oggi l’ho svangata… A che ora è la fine dl Mondo? https://www.youtube.com/watch?v=Z0GFRcFm-aY
Nota 1): Questo è un giro che sorprende, abbastanza facile e vicino a casa, da fare nelle mezze stagioni. Il T3 è valido solo per la salita al Corno e al suo aggiramento senza traccia, per il resto è un bel T2. Il Corno è isolato e ha una visuale a 360°. Se avete poco tempo a disposizione non potete schifarlo…
Nota 2): Cose a caso & chi se frega.
Chi se ne frega: oggi è la giornata mondiale del bacio.
Chi se ne frega: Trovate le foto di Belen, quando era ancora una bambina ingenua come una Capra del Tirolo…
Berlusconi è stato dimesso dal S. Raffaele. E CHISSENEGREGA!!!!!
Nota 3): Eric…De Flatulance.
PUFF!
Oggi ferie,
non muovo un dito,
leggetevi Feltri…
a puttanate sta meglio del sottoscritto!
A’ la prochaine! Menek und Olmo.

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