Bielenlucke
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Eccoci nuovamente a Realp, fortemente intenzionati a fare qualcosa di nuovo: puntiamo alla Bielenlucke, una bocchetta posta tra il Gross Bielenhorn e il Galenstock.
Il termometro della macchina segna -8 gradi ma purtroppo sarà un'effimera illusione, già poco dopo la partenza, appena sbucati al sole, iniziamo la sudata.
Metà del percorso è in comune con la salita al Chili Bielenhorn e lo Shafberg quindi è molto probabile trovare una discreta quantità di gente. Dapprima si punta all'Hotel Galenstock, già visibile dal basso sopra un dosso, tagliando i vari tornanti della strada per il Furkapass, poi si prosegue seguendo i paletti per l'accesso all'Albert Heim Hutte che si lascia in alto a destra. Un tratto pianeggiante porta alla base dei pendii del Tiefengletscher che si risalgono fino alla bocchetta.
Iniziamo a risalire questi pendii su buona traccia ma il sole in questa conca è davvero forte e il respiro ne risente. Penso di essere io particolarmente affaticato ma poi, guardando anche le altre persone in giro e i miei compagni di gita, capisco che il caldo anomalo ci sta stroncando tutti. Solo negli ultimi 100 metri un venticello mi fa recuperare qualche energia.
L'ambiente è fantastico, pinnacoli, seracchi, creste, canali attirano la nostra attenzione continuamente, poi una guglia posta sulla bocchetta rende l'arrivo ancora più estetico.
Nella prima parte di discesa, invece di riportarci al centro del ghiacciaio, scendiamo per i pendii sotto la bocchetta con ottima neve e pendenza. Incrociata nuovamente la traccia di salita bisogna andare a cercare le zone con neve migliore fino a ritornare alla base del ghiacciaio. Qui, invece di ritornare dall'itinerario di salita, conviene risalire brevemente ad un colletto e sfruttare i bei pendii che scendono fino alla strada del Furka e quindi a Realp, tagliando a piacere gli ultimi tornanti dopo l'Hotel Galenstock.
Il termometro della macchina segna -8 gradi ma purtroppo sarà un'effimera illusione, già poco dopo la partenza, appena sbucati al sole, iniziamo la sudata.
Metà del percorso è in comune con la salita al Chili Bielenhorn e lo Shafberg quindi è molto probabile trovare una discreta quantità di gente. Dapprima si punta all'Hotel Galenstock, già visibile dal basso sopra un dosso, tagliando i vari tornanti della strada per il Furkapass, poi si prosegue seguendo i paletti per l'accesso all'Albert Heim Hutte che si lascia in alto a destra. Un tratto pianeggiante porta alla base dei pendii del Tiefengletscher che si risalgono fino alla bocchetta.
Iniziamo a risalire questi pendii su buona traccia ma il sole in questa conca è davvero forte e il respiro ne risente. Penso di essere io particolarmente affaticato ma poi, guardando anche le altre persone in giro e i miei compagni di gita, capisco che il caldo anomalo ci sta stroncando tutti. Solo negli ultimi 100 metri un venticello mi fa recuperare qualche energia.
L'ambiente è fantastico, pinnacoli, seracchi, creste, canali attirano la nostra attenzione continuamente, poi una guglia posta sulla bocchetta rende l'arrivo ancora più estetico.
Nella prima parte di discesa, invece di riportarci al centro del ghiacciaio, scendiamo per i pendii sotto la bocchetta con ottima neve e pendenza. Incrociata nuovamente la traccia di salita bisogna andare a cercare le zone con neve migliore fino a ritornare alla base del ghiacciaio. Qui, invece di ritornare dall'itinerario di salita, conviene risalire brevemente ad un colletto e sfruttare i bei pendii che scendono fino alla strada del Furka e quindi a Realp, tagliando a piacere gli ultimi tornanti dopo l'Hotel Galenstock.
Tourengänger:
Andrea!

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Kommentare (8)