Guglie e torri di Milano.
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Oggi niente montagna: siamo a Milano ma vista la giornata decisamente soleggiata decidiamo di fare qualcosa che comporti comunque un po' di salita.
L'ultima, ed unica, volta in cui salii sul Duomo avevo 7 anni ed ero in compagnia di mia nonna. Non ricordo molto di quella visita se non le montagne in lontananza a Nord, tante guglie, il grattacielo Pirelli e la Torre Velasca...
Compriamo i biglietti per la salita chiaramente a piedi, costo 8 euro, per la salita con l'ascensore ce ne vogliono 16! Ci avvertono però che non è ancora possibile salire fino in cima causa ghiaccio, vabbè decidiamo di tornare più tardi, visitiamo la mostra "Da Raffaello a Schiele" a Palazzo Reale, quella su Cartier-Bresson e gli altri fotografi alla Loggia dei Mercanti, mangiamo qualcosa e nel primo pomeriggio ci presentiamo in corso Vittorio Emanuele, la coda è ragionevole, in un quarto d'ora, dopo un accurato controllo al metal detector e lo svuotamento della borsa di Anna, saliamo.
I gradini sono tanti ma insomma alla fine sono in tutto una cinquantina di metri, niente di particolarmente impegnativo.
Arriviamo al primo livello: già da qui il panorama è notevole sebbene la visibilità da qui sia limitata alla parte settentrionale di Milano e non è un granchè: fuori città permane un po' di nebbia e le montagne più che vedersi si intuiscono.Quello che ci colpisce sono le statue, le bifore, le guglie, i pinnacoli, i doccioni, i capitelli...non ve n'è uno uguale ad un altro, si intuisce dal colore più chiaro quali sono quelli sostituiti dagli artigiani della pluricentenaria Fabbrica del Duomo.
Ci soffermiamo un po' ad ammirare questa selva di sculture poi, "portati" dal flusso di visitatori, saliamo la rampa finale, quella che ci porterà alla sommità del Duomo e qui, finalmente al sole la vista può spaziare quasi a 360° sulla città. Il panorama dalla mia visita di quasi cinquant'anni fa è decisamente cambiato, la Torre Velasca si nota subito ma il grattacielo Pirelli che allora spiccava verso Nord Est è quasi annullato dalla foresta di nuovi palazzi e torri che riempono l'orizzonte: i nuovi avveniristici grattacieli della zona Garibaldi ma anche una miriade di edifici di altezza inferiore che però spiccano nella skyline milanese.
Le guglie del Duomo però sono lo spettacolo più affascinante, a tratti sembra di ammirare degli scorci montani: fiamme e torri quasi dolomitiche visto il colore ed il materiale.
Ci fermiamo una buona mezz'ora sul tetto del Duomo finchè, soddisfatti, decidiamo di ridiscendere a "valle"
Escursione di tutto riposo ma decisamente interessante, da ripetersi in una giornata più tersa per godere della vista delle montagne, quelle che, a suo tempo, affascinarono Leonardo da Vinci che ebbe modo di vederle da qui.
L'ultima, ed unica, volta in cui salii sul Duomo avevo 7 anni ed ero in compagnia di mia nonna. Non ricordo molto di quella visita se non le montagne in lontananza a Nord, tante guglie, il grattacielo Pirelli e la Torre Velasca...
Compriamo i biglietti per la salita chiaramente a piedi, costo 8 euro, per la salita con l'ascensore ce ne vogliono 16! Ci avvertono però che non è ancora possibile salire fino in cima causa ghiaccio, vabbè decidiamo di tornare più tardi, visitiamo la mostra "Da Raffaello a Schiele" a Palazzo Reale, quella su Cartier-Bresson e gli altri fotografi alla Loggia dei Mercanti, mangiamo qualcosa e nel primo pomeriggio ci presentiamo in corso Vittorio Emanuele, la coda è ragionevole, in un quarto d'ora, dopo un accurato controllo al metal detector e lo svuotamento della borsa di Anna, saliamo.
I gradini sono tanti ma insomma alla fine sono in tutto una cinquantina di metri, niente di particolarmente impegnativo.
Arriviamo al primo livello: già da qui il panorama è notevole sebbene la visibilità da qui sia limitata alla parte settentrionale di Milano e non è un granchè: fuori città permane un po' di nebbia e le montagne più che vedersi si intuiscono.Quello che ci colpisce sono le statue, le bifore, le guglie, i pinnacoli, i doccioni, i capitelli...non ve n'è uno uguale ad un altro, si intuisce dal colore più chiaro quali sono quelli sostituiti dagli artigiani della pluricentenaria Fabbrica del Duomo.
Ci soffermiamo un po' ad ammirare questa selva di sculture poi, "portati" dal flusso di visitatori, saliamo la rampa finale, quella che ci porterà alla sommità del Duomo e qui, finalmente al sole la vista può spaziare quasi a 360° sulla città. Il panorama dalla mia visita di quasi cinquant'anni fa è decisamente cambiato, la Torre Velasca si nota subito ma il grattacielo Pirelli che allora spiccava verso Nord Est è quasi annullato dalla foresta di nuovi palazzi e torri che riempono l'orizzonte: i nuovi avveniristici grattacieli della zona Garibaldi ma anche una miriade di edifici di altezza inferiore che però spiccano nella skyline milanese.
Le guglie del Duomo però sono lo spettacolo più affascinante, a tratti sembra di ammirare degli scorci montani: fiamme e torri quasi dolomitiche visto il colore ed il materiale.
Ci fermiamo una buona mezz'ora sul tetto del Duomo finchè, soddisfatti, decidiamo di ridiscendere a "valle"
Escursione di tutto riposo ma decisamente interessante, da ripetersi in una giornata più tersa per godere della vista delle montagne, quelle che, a suo tempo, affascinarono Leonardo da Vinci che ebbe modo di vederle da qui.
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