Zuccone Campelli


Publiziert von Angelo63 , 2. Januar 2016 um 22:13.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:28 Dezember 2015
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 600 m
Strecke:Stazione a monte funivia Piani di Artavaggio - rifugio Nicola - Sentiero 101 - Baita la Bocca - bivio per la normale dello Zuccone - Anticima Zuccone - Zuccone Campelli - ritorno per lo stesso itinerario
Zufahrt zum Ausgangspunkt:SS 36, a Lecco seguire le indicazioni per la Valsassina. Superato l'abitato di Ballabio, arrivati in località Colle Balisio, svoltare a destra in direzione Maggio, Cremeno e Moggio. Arrivati a Moggio seguire indicazioni per la funivia con possibilità di parcheggio nei pressi dell'impianto. Le corse nel natalizio sono ogni mezz'ora (dalle 8.30 alle 17.30 con pausa tra 12.15 e 13.30) e il costo, andata e ritorno, è di 12 euro.

Ultima uscita dell’anno per il gruppo AnDaSer, oggi finalmente al completo. Stante la necessità di smaltire la prima tranche di libagioni natalizie e in attesa di abbuffarsi ulteriormente per il fine anno, la richiesta del resto del gruppo, che peraltro trova la mia piena adesione, è in sintesi quella di trovare una meta che:
- non sia troppo lontana da casa,
- non presenti un eccessivo dislivello, in effetti sono circa 2 mesi che non facciamo uscite e siamo un po’ giù di allenamento,
- si possa abbinare ad un buon punto di ristoro, anche questa attitudine in fondo deve essere sottoposta ad un adeguato allenamento :)) :)).

Considerate tutte queste condizioni, si decide così di andare allo Zuccone Campelli, con una comoda partenza dai Piani di Artavaggio che raggiungeremo in funivia.
 
Il freddo intenso e la nebbia che abbiamo trovato al ritrovo in pianura sono già svaniti quando arriviamo al parcheggio, sul piazzale dell’impianto di Moggio. Alle 9 in punto prendiamo la funivia che sale e dopo 15 minuti siamo già pronti a partire dai Piani di Artavaggio.
In pochi minuti usciamo dalla zona d’ombra e siamo già al sole che ci riscalda con nostro grande piacere. Nessuna nuvola in cielo e, ormai consuetudine della stagione, niente neve sulle montagne all’orizzonte.
Di buon passo, tagliando qualche tratto della strada sterrata, raggiungiamo il rifugio Nicola in circa 40 minuti e qui facciamo una breve sosta. Non fa per niente freddo anche perché la ventilazione è assente. In basso la pianura è tutta immersa in una vasta coltre di nuvolosità bassa mentre più in lontananza emergono i rilievi appenninici. Davanti a noi, il particolare profilo “valsassinese” delle Grigne e la cresta frastagliata del Resegone.
Ripreso il cammino, passiamo dietro al rifugio Nicola e in prossimità del Cazzaniga Merlini; siamo sul sentiero 101 che dal rifugio, passando tra la Cima di Piazzo e lo Zuccone Campelli, porta in direzione dei Piani di Bobbio. Raggiungiamo una piccola bolla d’acqua completamente ghiacciata, primo segnale dell’inverno che è arrivato, e alle 10.20 transitiamo dalla Baita la Bocca.
Dopo circa 5 minuti giungiamo ad un bivio dove abbandoniamo il sentiero 101 per salire lungo il percorso che in cresta ci porterà allo Zuccone per la via normale.
La salita adesso è più decisa, si alternano tratti su prato a passaggi su brevi cenge leggermente esposte che permettono la vista sulle montagne in lontananza. Senza grosse difficoltà si arriva sull’ampia anticima dello Zuccone Campelli, luogo che avevamo già raggiunto un paio di inverni fa. Qui in effetti ci eravamo fermati perché per raggiungere la vicina vetta si deve superare un intaglio della montagna, passaggio dove sono posizionate alcune catene, che allora avevamo giudicato troppo pericoloso per le nostre capacità anche per la presenza di neve. Viste le attuali condizioni climatiche, questa volta senza indugio affrontiamo quest’ultimo passaggio che comunque si deve percorrere con attenzione; qui un passo falso potrebbe comportare conseguenze molto pericolose.
Con molta circospezione superiamo così quest’ultimo tratto per tornare sul sentiero in cresta che in breve tempo ci conduce alla vetta dello Zuccone Campelli. Sono le 11.20 ed abbiamo percorso 5,6 km in 1h45m di marcia con 20m di sosta.
Riunito il gruppo in vetta ci fermiamo ad ammirare le cime, vicine e in lontananza, che sono completamente sgombre da neve, fatta eccezione solo per i lontani Disgrazia e gruppo del Bernina. In effetti però un po’ di neve la si può vedere anche 300 metri proprio sotto i nostri piedi; una striscia di neve che consente agli sciatori di discendere una pista ai sottostanti Piani di Bobbio.
Dopo aver cercato di riconoscere alcune delle montagne all’orizzonte, scattate le foto di rito, ci rimettiamo in cammino alle 12.15. Scendiamo con attenzione il primo tratto dove ci sono le catene e poi procediamo più spediti, riscaldati dal sole. I miei tentativi di depistaggio per raggiungere qualche altra vetta (es Sodadura o Cima di Piazzo) non sortiscono effetto. I miei soci impongono che si passi ora alla programmata fase di training alimentare presso il luogo deputato che era stato scelto nel rifugio Nicola, dove arriviamo alle 13.20.
Pranziamo all’interno anche se è stata forte la tentazione di fermarci all’esterno dove sostavano già parecchie persone a mangiare. Espletato il rito culinario siamo usciti all’esterno dove l’ottima temperatura, unita all’assenza di vento, ci ha fatto direttamente passare alla fase di totale relax, con annessa pennichella su prato con vista Grigne; chi l’avrebbe mai detto, alla fine di dicembre!
Anche quando ci riprendiamo, un timido tentativo di proporre una toccata e fuga in gruppo al Sodadura è stato rispedito al mittente e così, alle 15.20, ci siamo rimessi in cammino. In circa 30 minuti, effettuando alcuni tagli lungo il percorso della sterrata, siamo arrivati alla funivia, pronti per la discesa con la corsa delle 16.
 
Archiviata questa tutto sommato piacevole escursione, che di dicembrino aveva ben poco, bisogna comunque considerare che il calendario ci rammenta che è tempo di bilanci e di propositi. E’ stato un anno che non ci ha visti assidui frequentatori, come avremmo desiderato, degli itinerari in quota. Qualche “inciampo”, dovuto alla salute, ci ha tenuto temporaneamente lontani dalle escursioni ma il desiderio di ritornare velocemente all’opera non è mai venuto meno, buon segno questo.
Un augurio a tutti per un 2016 all’insegna della Salute e della Serenità, possibilmente lungo i percorsi delle nostre amate montagne.
 
Dati complessivi:
Km percorsi: 11;
Tempo marcia: 3h10m;
Tempo sosta: 3h25m di cui 2h sosta al rifugio;
Ascesa: mt. 600 circa;
Velocità media in marcia: 3,5 km/h;
Velocità media totale: 1,7 km/h.
 
 


Tourengänger: Angelo63, squonk, Danilo54
Communities: Hikr in italiano


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentare (4)


Kommentar hinzufügen

numbers hat gesagt:
Gesendet am 3. Januar 2016 um 11:15
Augurissimi!

Buon anno e buona montagna!!!

Mario

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 3. Januar 2016 um 22:01
Grazie, Mario!
tanti cari auguri anche a te!!!
angelo

gbal hat gesagt:
Gesendet am 4. Januar 2016 um 17:28
Beh cari AnDaSer, se il 2015 è stato "magro" c'è sempre il 2016 tutto da scoprire!
Quanto al Sodadura credo proprio che la tua unica possibilità sarebbe stata una personale incursione durante la (loro) pennichella :):):)

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Januar 2016 um 21:40
Ottimo suggerimento Giulio......
se non fosse che la pennichella è stata moooolto contagiosa :):):)
Buon anno, ricco di piacevoli scoperte anche a te!!!
angelo


Kommentar hinzufügen»