Tutta la Valle del Rio Pegorino


Publiziert von cai56 , 29. Dezember 2014 um 17:05. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 7 Dezember 2014
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 1:30
Strecke:Circolare 18 km circa
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Vimercate con la tangenziale Est; quindi uscita in direzione Casatenovo e Lesmo. Proseguire lungo la provinciale fino ad Arcore: ampio piazzale presso lo stadio (località La Cà).

La Valle del Rio Pegorino (SIC all'interno del Parco Regionale della Valle del Lambro), con un andamento Nord-Sud, è solcata da un corso d'acqua di portata molto variabile che si forma dalla confluenza di varie fonti nei territori di Triuggio, Besana, Casatenovo e Correzzana, alle ultime propaggini delle colline moreniche brianzole; il letto è formato da un substrato argilloso ricoperto da ghiaie di origine alpina (calcari, graniti, verrucano, serpentiniti...), con qualche affioramento di ceppo (conglomerato ghiaioso). La qualità delle acque è variabile a seconda dei periodi meteorologici: scaricano - autorizzati - nel Pegorino alcuni scolmatori degli impianti fognari del comune di Casatenovo. In profondità al letto del torrente è stato interrato nei primi anni '80 il collettore fognario della Valle del Lambro che converge nel depuratore di Monza. Flora e fauna non presentano rarità particolari, e il progetto di reinserimento del gambero fluviale autoctono non risulta tuttora avviato. Maggiori notizie qui: http://www.parcovallelambro.it/sites/default/files/editor/gestione_valle_rio_pegorino.pdf 

 Strettamente parlando non si tratta di un vero e proprio trail: quasi metà percorso è necessariamente da compiersi come avvicinamento su asfalto; si corre comunque sempre su marciapiedi o piste ciclopedonali in sede protetta. La sezione "offroad" - molto suggestiva - si svolge interamente nel territorio del Parco Regionale della Valle del Lambro e risulta per un buon tratto molto frequentata da ciclisti MTB e qualche cavaliere. Percorribile tutto l'anno, è un tracciato molto umido e può presentare fino a 18 facili guadi; il fango è sempre molto. Interessanti spunti  per osservazioni geologiche.

Dal parcheggio sterrato presso lo stadio di Arcore 178m si prosegue lungo la provinciale in territorio di Peregallo trovando subito sulla destra (nel senso della salita) l'inizio della pista ciclopedonale per Lesmo; in corrispondenza di una vasta rotonda la pista si separa dalla sede stradale e sale con un breve strappo fino alla zona del campo sportivo di Lesmo. Oltre una Cappella Votiva all'altezza del cimitero una seconda blanda salita rettilinea conduce in centro a Lesmo 230m; si attraversa la strada e, oltrepassato il centro del paese, si prosegue sulla pista pedonale fino alla frazione California, ai confini del comune di Camparada e della provincia di Lecco. Tornati sul lato destro della provinciale, si continua fra villette e piccoli condominii in località Campofiorenzo (notevole la vasta cascina che ha dato il nome a questa frazione di Casatenovo); oltrepassate alcune rotonde e un grosso supermercato, con un lieve aumento di pendenza, si arriva alla periferia di Casatenovo 340m: al semaforo si volge a sinistra in Via del Lavoro e quindi di nuovo a sinistra in Via Castelbarco. Lasciata a sinistra la sede della biblioteca, si entra in Via Giovenigo, incontrando subito una antica villa e proseguendo a zigzag fra le mura di parchi secolari; la strada, con una discesa fra prati e coltivi, raggiunge infine le poche case della frazione Giovenigo 307m, dove termina l'asfalto. Si prosegue sulla strada bianca che si addentra fra i campi fino ad arrivare ad un poco evidente bivio: lasciata a destra la carrareccia più logica, si scende diritto verso una valletta boscosa che si percorre in diagonale sul versante sinistro fino ai ruderi di un ponte. Si tratta di quanto rimane di un viadotto dell'antico Acquedotto Mellerio, che in questa area raccoglieva le acque per l'irrigazione degli spettacolari giardini all'italiana della Villa Gernetto (http://www.sentieriecascine.it/territorio/cennistorici/acquedottomellerio/mellerio_brianze.pdf ).
Dopo il guado, una scalinata riporta a livello del bosco e si prosegue fino ad attraversare la Provinciale Montesiro-Lesmo; si entra qui nella vera e propria Valle del Pegorino iniziando a seguire il tortuoso torrente con blandi saliscendi e numerosi guadi che portano a rettificare il tracciato ricco di meandri. Il sentiero percorre la valle attraverso fitti cespugli e boschi di alberi tipici dell'alta pianura: càrpini bianchi, farnie, platani, castagni e poche betulle; il greto del torrente - mutevole a seconda delle piene - alterna spiaggette di sabbia scura a distese di ciottoli, affiancandosi talora a pareti di conglomerato seminascoste da cortine di liane e radici esposte dall'erosione. Si oltrepassano un lavatoio (recentemente ripulito dai depositi fangosi) in cui sgorga un'abbondante e freschissima sorgente perenne e un ponte che porta a risalire il versante di Triuggio. Quando il corso d'acqua, dopo un boschetto luminoso e pianeggiante,  svolta decisamente a destra indirizzandosi ad un tratto decisamente roccioso, si sale a sinistra incontrando un bivio: tralasciando la ripidissima traccia di sinistra che sale ad una recente zona residenziale di Correzzana, si prosegue diritto lungo una viscida salita con corrimano a valle che porta a livello della pianura alle spalle della zona industriale di Correzzana. Si procede in un bosco di càrpini seguendo al più alto livello il profilo della valle: sono disponibili - ed è indifferente la scelta - diverse tracce: con maggiore o minore presenza di salite e discese si viaggia sempre al margine di un'amplissima distesa di campi coltivati, fino a giungere in vista dei ruderi dell'antica Cascina Pegorino. A questo punto si volge decisamente a destra seguendo quanto rimane della vecchia strada agricola di accesso alla cascina: si corre lungo un'infida erosione di viscide argille finchè una recente frana dà un taglio netto al sentiero. Ci si trova qui al punto più tecnico e pericoloso dell'intero percorso: ci tocca arrampicare sulla sponda solida facendo affidamento ai rami dei cespugli ed a una provvidenziale corda di sicurezza/progressione che accompagna nello scavalcamento del punto più esposto. Una seconda corda permetterebbe di evitare la risalita andando ad attraversare direttamente la nicchia della frana, ma appare decisamente meno affidabile. Si prosegue quindi sul sentiero molto sassoso nel poco spazio lasciato libero dalla vegetazione; si oltrepassa una breve deviazione a destra, dove viene segnalata la presenza di una sorgente "miracolosa", il Funtanin del Suldàa, e si raggiunge di nuovo e definitivamente il fondovalle presso il Rio Pegorino. Siamo a pochi passi dalla provinciale Arcore - Triuggio, ma il ponte che attraversa il torrente è crollato: non resta che guadare per un'ultima volta e raggiungere l'asfalto. Si prosegue verso sinistra seguendo il muro di recinzione di Villa Gernetto fino ad entrare - in corrispondenza di una cabina elettrica - nella frazione Gerno: si sfila lungo la via principale attraverso antiche abitazioni rurali ben restaurate, si sottopassa una ferrovia e si prosegue fra capannoni industriali raggiungendo una rotonda al margine di Peregallo. Si attraversa anche questa frazione e - in poche centinaia di metri - si converge nel percorso di andata a brevissima distanza dal punto di partenza.


oooo    kmm
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Tourengänger: cai56, chiaraa


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Kommentare (4)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 1. Januar 2015 um 17:57
Mi chiedevo appunto dove foste finiti. Bella la vs. discesa della Valle del Pegorino. Mi ha fatto piacere anche perchè Peregallo e più ancora Gerno mi ricordano anni in cui andavamo ad allenarci ad arrampicare al Ponte ferroviario di Gerno sul Lambro, ma non conoscevo il territorio oltre.
Dovevate avere i piedi congelati con tutti quei guadi e quella frana non ispira di certo fiducia.
Il film è come sempre molto godibile.
Bravi!

P.S.: Quanto ai waypoint che credo abbiate inaugurati hanno altitudine 0; quando capita a me via Google Earth + Lat & Long ricavo l'altitudine del luogo. Ci sono anche programmi che fanno questo in automatico.

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. Januar 2015 um 16:42
Tratti del sentiero del Pegorino sono spesso parte dei nostri giri notturni di allenamento (tu non lo sai, ma - a causa della transumanza lavorativa - possiamo iniziare a muoverci solo verso le nove di sera), ma il percorso integrale è veramente unico. E poi l'immancabile fango stimola molto l'equilibrio e la reattività !!
Il ponte di Gerno è tuttora frequentato da qualche appassionato e ormai i passaggi sono ultra-unti; io, in verità, pur abitando a pochi minuti di distanza, non ho mai superato la soglia di curiosità sufficiente a frequentarlo sul serio...ma, alla domenica, per compensare, ero sempre al Sasso Remenno in Valmasino.

Angelo & Ele hat gesagt:
Gesendet am 1. Januar 2015 um 21:43
Sempre bello correre e anche a me è capitato di trovare sentieri super-fangosi nelle garette in zona Brianza...

BRAVI e vi auguro tante belle corse ricche di soddisfazioni!

Eleonora + saluti da Angelo

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. Januar 2015 um 16:49
Il fango è imprescindibile in Brianza !! Non è il mio elemento naturale, ma nemmeno lo evito: certo mi trovo meglio nelle corse in montagna su terreno roccioso....ma abitando in quasi-pianura bisogna adattarsi.
Ciao. Marco


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