Sul tetto della Valgrande: il giro del Togano


Publiziert von atal , 5. November 2014 um 07:18.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 2 November 2014
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Vigezzo   I 
Zeitbedarf: 7:45
Aufstieg: 1920 m
Abstieg: 1920 m
Strecke:Orcesco-A.Campra-A.Miucca-A.Roi-A.Sassoledo-Passo di Basagrana-Togano-Passo Biordo-A. Fornale-A.Campra-Orcesco
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Orcesco si raggiunge seguendo l'indicazione che si presenta sulla dx quando la strada della Val Vigezzo arriva sulla piana. C'è un piccolo parcheggio davanti alla stazione della Vigezzina. Il parco giochi all'inizio del sentiero non ha parcheggio e si trova al termine della strada asfaltata. Consiglio di arrivarci passando per la strada acciottolata in mezzo al paese, perché merita di essere visto.
Kartennummer:CNS 285 Domodossola Ed. 2000; Carta Zanetti Parco Valgrande

Prima dell'arrivo della neve in quota ho voluto chiudere la stagione delle escursioni lunghe, salutando la Valgrande dalla sua cima più alta. Definire il Togano "il tetto della Valgrande" è forse scontato, ma in effetti, oltre ad esserne la cima più alta, la forma della montagna è proprio quella di un grande tetto.
Sono partito alla volta di Orcesco, in Val Vigezzo, con l'intenzione di compiere un giro ad anello con salita dal Passo di Basagrana e discesa dal Passo Biordo. I versanti vigezzini esposti a N sono rimasti in ombra praticamente tutto il giorno e, sopra i 1700 m, brinati. Nelle zone delle sorgenti tra Sassoledo e la Colma di Basagrana e nei dintorni dell'Alpe Fornale ho trovato i primi ghiacci della stagione, ad ogni modo ben localizzati e non particolarmente insidiosi. Regnava un senso di stasi e abbandono assoluti: la natura si è fermata in attesa dell'inverno. In netto contrasto, i pendii valgrandini, esposti a mezzogiorno e asciutti dopo tre settimane senza pioggia, erano soleggiati e caldi. Anche sui versanti a sud regnava comunque un grande silenzio. Gli spazi e le vaste distese d'erba, prima bionde e poi dorate, mi hanno fatto pensare a qualche contesto extraeuropeo, che non saprei se collocare nell'Asia centrale o sull'altopiano andino.

Da Orcesco al Passo di Basagrana
Dal parco giochi di Orcesco, seguendo le indicazioni per l'Alpe Campra, si supera il Rio Lupo su un ponte e ci si immette su una mulattiera coperta da un tappeto di foglie secche. Ad un certo punto alla mulattiera si sovrappone una jeppabile (non segnata sulle carte consultate). La si segue per un breve tratto fino ad una panca in legno dove una scritta invita a riprendere la mulattiera, che si stacca sulla sx. Si arriva quindi su un dosso in prossimità dei ruderi di La Motta (1331 m), fuori dal bosco, dove si sale nel prato seguendo una traccia marcata fino a contornare la sommità boscosa del dosso stesso sulla sx. Si arriva così al ripiano prativo dell'Alpe Campra. Il sentiero prosegue a dx degli ultimi edifici dell'alpeggio (poco meno di 1400 m) e dopo, avere attraversato alcuni valloni, perde rapidamente quota (circa 60-70 m) fino ad arrivare ad un guado sul rio Antoliva nei pressi di una pozza cristallina. Peccato che sia totalmente in ombra. Subito dopo la pozza, si trova un cartello segnaletico "Piana ad Megna 1180 m" (quota evidentemente sbagliata: il mio altimetro segna 1325 m). L'Alpe Miucca è indicata a dx ma in questa direzione il sentiero perde quota e non ci sono più i segnavia bianchi e rossi che ho trovato un po' ovunque fino a questo tratto. Temendo di prendere un sentiero (segnato solo sulla carta Zanetti) che scende verso la Val Vigezzo, ritorno al bivio e mi incammino lungo l'unico altro sentiero evidente. Il percorso sale ripido il versante E del Pizzo Marcio. Qui vengo continuamente rassicurato da una grande quantità di segni di vernice. Arrivo così ad un altro bivio segnalato (a circa 1570 m): a sx l'Alpe Fornale e il Passo Biordo, a dx l'Alpe Miucca. Vado a dx e, dopo un traverso su terreno sdrucciolevole (cavetto di acciaio) e alcuni saliscendi raggiungo, in discesa nel bosco, l'Alpe Miucca (1498 m), dove si trova anche una fontana. Dall'Alpe Miucca proseguo a sx (indicazioni) e, sempre con alcuni saliscendi, arrivo all'Alpe Roi (1532 m), in splendida posizione panoramica sull'Ossola e i 4000 del Sempione (e non solo). Dietro l'ultima baita (in alto a dx) dell'alpe, prosegue il sentiero per Sassoledo. Qui la direzione di marcia prevalente inizia a essere verso Sud e il sole acceca tutte le volte che si prova ad alzare lo sguardo. Dopo avere attraversato un profondo canalone, si arriva sotto i ruderi dell'Alpe Sassoledo di Sopra (1600 m circa). Da questo punto in poi il percorso, anche se di tanto in tanto è segnalato, è un po' da inventare. Dalle baite più alte, traversando a dx si entra in un vallone, lo si attraversa e si scende a Sassoledo di Sotto (1568 m ). Da qui si attraversa in leggera salita una giavina finché, tenendosi leggermente al di sopra della quota delle baite, si ritrova nuovamente il sentiero che traversa alla base del versante O della Costa Ragozzo, ormai in vista del Passo di Basagrana. Passato un primo ruscello (quasi in secca) si trova un tratto gradinato molto promettente, poi si entra in una zona di sorgenti dove la traccia a volte si perde. Qualche ometto, qualche segno di vernice, poi più nulla: si naviga a vista cercando di evitare - per quanto possibile - di finire in mezzo ai rododendri. Intorno a q. 1920 ho incrociato il sentiero segnalato che sale dal rifugio Parpinasca. Arrivato al Passo di Basagrana (2070 m) finalmente la vista si apre sul soleggiato versante sud. Valgrande vista lago.

Il Togano
La salita alla cima principale del Togano (2301 m) non presenta difficoltà: c'è una traccia non segnalata ma abbastanza evidente. All'inizio, per evitare il tratto roccioso a ridosso del passo, si deve scendere sul versante della Valgrande verso E per circa 50 m. Si risale quindi ad un colletto e si prosegue quindi verso la cresta O (a sx), evitando la traccia che porta a traversare a dx verso la Costa Torriggia.
Dopo una breve pausa in vetta, inizio a traversare poco sotto la linea di cresta verso l'anticima E (2099 m), dove si trova un ripetitore. Mi abbasso di circa 30 m per evitare una zona rocciosa e, giunto sotto l'anticima, punto (senza sentiero) alla cresta E dell'anticima stessa. Qui sono di nuovo su sentiero segnalato, ma in modo poco chiaro per chi arriva dall'alto e non ha mai fatto il percorso in salita. Dopo una piccola giavina, si arriva ad una selletta, oltre la quale c'è un piccolo risalto, erboso se visto a O (2140 m). Ad E del risalto, in direzione del Passo Biordo, la cresta diventa rocciosa e - almeno all'apparenza - affilata. Quello che è peggio è che sembra presentare un salto e non si vedono segni di vernice. Il versante valgrandino (l'unico passabile) verso il Passo Biordo è caratterizzato da lastroni di roccia molto inclinati, con pochissima erba tra una lastra e l'altra. Dove passare? Sfruttando la ripida costa erbosa che si origina proprio dal risalto in questione, mi sono calato per circa 100 m di dislivello, sperando così di aggirare dal basso la parete. Mi rendo conto però che dovrei scendere ancora e sotto di me è evidente che ci sono dei salti di roccia. Risalgo: non può essere così difficile. Nel risalire verso la cresta, riesco a vedere un segno di vernice sopra la parete.
In effetti quando ho raggiunto di nuovo la cresta ho constatato che, quello che mi era sembrato un pericoloso salto, in realtà era un tratto di dorsale piuttosto largo, con dei gradoni naturali, né difficile, né particolarmente esposto. Se solo avessi fatto due passi in più per sbirciare oltre quello che mi era sembrato un passaggio da scartare a priori, avrei evitato una faticosa e inutile deviazione.

La discesa
Superato il passaggio chiave dell'escursione, attraversato con attenzione l'ultimo ripido pendio misto di rocce ed erba, sono arrivato al Passo Biordo (2061 m). Da qui su comodo sentiero (tutto brinato) ho raggiunto l'Alpe Fornale e quindi il bivio q 1570 ca. dove ero già passato all'andata, chiudendo così l'anello. Da qui ho raggiunto nuovamente la pozza sul rio Antoliva, dove ho fatto rifornimento d'acqua, e quindi l'Alpe Campra. Tutta questa parte del percorso l'ho ritrovata in ombra, esattamente come la avevo lasciata al mattino. Ad ogni modo questi versanti nord, pieni di colori stranissimi nascosti nell'ombra (e qui le fotografie non rendono assolutamente), con il contrasto tra il giallo carico dei larici, il verde scuro degli abeti e il fogliame rosso vinaccia di alcuni arbusti che non ho identificato, assumono in questa stagione un fascino particolare.

Considerazioni finali
  1. Le poche ore di luce rispetto alla lunghezza del percorso mi hanno costretto ad una sorta di marcia forzata, con pochissimo tempo per la contemplazione, attraversando luoghi che sicuramente meritano visite più approfondite, soprattutto l'Alpe Sassoledo, famosa per le incisioni rupestri, tra cui quella del cosiddetto '"uomo albero" che ha ispirato il logo del Parco Valgrande.
  2. Da non sottovalutare il tratto dalla cima E del Togano (1999 m) al Passo Biordo: soprattutto se lo si percorre in discesa per la prima volta, il passaggio chiave non è evidente, anche se in teoria siamo su un percorso "ufficiale" (classificato EE, secondo i cartelli segnaletici trovati in loco). Avere la sensazione di trovarsi bloccati in questi luoghi poche ore prima del tramonto non è piacevole.
  3. Esperienza compiuta in isolamento totale, sicuramente anche perché la stagione è piuttosto avanti. A confronto il percorso della traversata classica Malesco-Premosello si può definire "trafficato".

Tempi
Di seguito i tempi, tutti di un fiato:
Alpe Campra 1:05
Pozza sul rio Antoliva (Piana ad Megna) 0:21
Bivio Fornale - Miucca (ca 1570 m) 0.23
Alpe Miucca 0:16
Alpe Roi 0:17
Alpe Sassoledo di Sopra 0:37
Alpe Sassoledo di Sotto 0:09
Passo di Basagrana 1:21
Monte Togano 40' (tot fino in cima 5:09 netti, 5:44 comprese le brevi soste e qualche errore di poco conto nel trovare il percorso giusto)
Passo Biordo 0:48
Alpe Fornale 0:25
Bivio Fornale - Miucca (ca 1570 m) 0:14
Pozza sul Rio Antoliva (Piana ad Megna) 0:15
Alpe Campra 0:14
Orcesco 0:42 ( tot 7:47)

I tempi indicati sono al netto delle pause e delle deviazioni per individuare il percorso corretto. Tutto compreso (quindi con soste ed errori), il giro è durato 9:24.

Tourengänger: atal


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Kommentare (1)


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Max64 hat gesagt: Bravo!
Gesendet am 5. November 2014 um 11:40
Sempre bei giri sui percorsi valgrandini!
ciao
Max


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