Alpe Sattal (2097)- Val Sesia

Escursione in Val Sesia con salita all'Alpe Sattal. Lo scopo di questa gita è fare la conoscenza del gestore del rifugio. Roberto lo ha già incontrato e vuole condividere questa esperienza. La gita CAI in programma per domenica è fortemente a rischio per le previsioni meteo per cui, dopo un giro di telefonate e approfittando della festività infrasettimanale ci accordiamo per una gita fuori programma.
Lasciamo le auto a Pedemonte (1271) dove iniziamo il cammino. Abbiamo portato i ramponi ma decidiamo di lasciarli in macchina. Viste le temperature la neve non dovrebbe essere gelata. Il tempo è nuvoloso e non promette un granché, speriamo in una schiarita. Saliamo fino al termine della strada asfaltata poi prendiamo il sentiero 9. Il sentiero è ripido e si guadagna quota rapidamente. Troviamo la neve e seguiamo le evidenti tracce di salita. Alcuni passaggi sono esposti ed occorre grande attenzione poiché una scivolata sarebbe rovinosa. Seguiamo sempre le tracce che ci portano sul sentiero invernale tracciato dal gestore del rifugio. Il percorso normale infatti attraversa una zona con frequenti slavine ed è pericoloso. Facciamo una breve sosta per riprendere fiato sull'unico poggio pianeggiante. Riprendiamo la ripida salita che ci porta all'Alpe Sattal (2097). Il tempo è sempre nuvoloso e le cime sono nascoste dalle nebbie. Veniamo accolti da Giuseppe, il padrone di casa, e diveniamo "ospiti di un sogno", come recita il motto del Bed & Breakfast Alpe Sattal. Infatti Giuseppe non è solo il gestore del rifugio ma vi risiede stabilmente tutto l'anno. Questo inverno è rimasto isolato per un mese e mezzo sotto quasi 4 metri di neve. Nessuno poteva salire e lui non poteva scendere. Ci racconta la esperienza e la sua scelta di vita radicale. Ci informa che oggi ricorre il 19mo anniversario della scoperta di questo luogo. Infatti il 25 aprile 1995, dopo un vagare di due anni sulle montagne scopre l'Alpe Sattal, ridotta a poco più di un rudere, e decide che quella sarà casa sua. Il posto risponde alle caratteristiche che cercava: essere lontano dalla strada, avere una sorgente d'acqua, avere il sole anche d'inverno. Oltretutto il panorama è a 360° al cospetto del Monte Rosa e delle cime valsesiane. Consumiamo il pasto, a base di polenta, mentre Giuseppe ci intrattiene con i suoi racconti. Nel frattempo fuori piove e grandina. Arriva il momento di salutarci e ci prepariamo per la discesa. Riprendiamo la marcia durante una breve pausa della pioggia. Con ancora più prudenza che in salita ripercorriamo il percorso fatto al mattino. Piove e non si vedono panorami per cui non facciamo soste ma scendiamo rapidamente. Arrivati fuori dalla neve smette di piovere e si affaccia anche il sole mentre torniamo al parcheggio.
Partecipanti 8: Roberto (capogita), Ezio, Beppe, Dario, Cristina, Marco, Stefano, Andrea.
Tempi di percorrenza: salita 2h10', sosta 2h35', discesa 1h40'. Tempo impiegato 6h30'.
Lunghezza del percorso: 6,5km.
Meteo: Nuvoloso in salita, pioggia in discesa, poi schiarite.