Cima Carnera 2741 m (salita per cresta ovest e discesa per cresta nord)
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La cima Carnera, rispetto al vicino Tagliaferro, è poco frequentata a causa della mancanza di una via di salita escursionistica o quantomeno attrezzata nei punti più esposti: difatti ho trovato davvero poche relazione che potessero aiutarmi a scegliere la via di salita più interessante.
Io e Matteo optiamo per salire dalla cresta ovest e ci accordiamo che, una volta giunti in vetta, avremmo deciso la via di discesa.
Partiamo alle 6 da Pedemonte (1246 m), la giornata si preannuncia già molto calda. Il tratto di salita fino all'Alpe Sattal (2097 m) è inizialmente su mulattiera e poi su sentiero: fortunatamente è quasi tutto nel bosco (pensando già ad una eventuale discesa di pomeriggio col sole che picchia!) .
Da Sattal proseguire per cc 10 min lungo una traccia di sentiero in direzione E fino a un ometto molto evidente: qui girare a DX e rimontare fino a raggiungere la linea di cresta (presenza di rododendri, ontanelli e roccette facili).
Da qui alla vetta abbiamo seguito il filo di cresta o al limite ci siamo spostati a DX o a SX per evitare alcuni muri verticali.
Tratti più semplici e divertenti si alternano a tratti esposti e piuttosto delicati (i passaggi singoli in ogni caso non vanno oltre il III).
La roccia è nel complesso buona e fortunatamente l'abbiamo trovata asciutta (a parte in un passaggio).
In un tratto è possibile effettuare un traverso sulla DX per evitare una risalita su cresta piuttosto ripida.
Dopo quasi 4 ore raggiungiamo la vetta, decidiamo subito di evitare di scendere dalla via di salita: sarebbe troppo delicata come discesa, soprattutto non avendo una corda per assicurarci: così dopo una meritata pausa percorriamo il primo tratto di cresta N: lo troviamo piuttosto facile e decidiamo di seguire quella direzione fino a una netta discesa che conduce ad un intaglio: la discesa va affrontata con prudenza, nel suo tratto finale è necessario disarrampicare (nel complesso non la troviamo particolarmente problematica, basta studiare il percorso più semplice per scendere). Il tratto di cresta finale, che prevede un'ulteriore risalita su cresta seguita da una discesa che porta al colle della Moanda, lo evitiamo perchè riteniamo che sia più comodo traversare sul lato O della cresta -per pietraie e pratoni- fino a raggiungere la bocchetta della Moanda.
Dalla Moanda è possibile scendere per comodo sentiero fino all'Alpe Campo: noi scendiamo diretti per un canalone erboso/di pietre e infine ci ricolleghiamo al sentiero.
Da qui in poi si scende semplicemente poi a Pedemonte: concludiamo il giro dopo cc 8 ore, comprese le pause.
Francesco
Io e Matteo optiamo per salire dalla cresta ovest e ci accordiamo che, una volta giunti in vetta, avremmo deciso la via di discesa.
Partiamo alle 6 da Pedemonte (1246 m), la giornata si preannuncia già molto calda. Il tratto di salita fino all'Alpe Sattal (2097 m) è inizialmente su mulattiera e poi su sentiero: fortunatamente è quasi tutto nel bosco (pensando già ad una eventuale discesa di pomeriggio col sole che picchia!) .
Da Sattal proseguire per cc 10 min lungo una traccia di sentiero in direzione E fino a un ometto molto evidente: qui girare a DX e rimontare fino a raggiungere la linea di cresta (presenza di rododendri, ontanelli e roccette facili).
Da qui alla vetta abbiamo seguito il filo di cresta o al limite ci siamo spostati a DX o a SX per evitare alcuni muri verticali.
Tratti più semplici e divertenti si alternano a tratti esposti e piuttosto delicati (i passaggi singoli in ogni caso non vanno oltre il III).
La roccia è nel complesso buona e fortunatamente l'abbiamo trovata asciutta (a parte in un passaggio).
In un tratto è possibile effettuare un traverso sulla DX per evitare una risalita su cresta piuttosto ripida.
Dopo quasi 4 ore raggiungiamo la vetta, decidiamo subito di evitare di scendere dalla via di salita: sarebbe troppo delicata come discesa, soprattutto non avendo una corda per assicurarci: così dopo una meritata pausa percorriamo il primo tratto di cresta N: lo troviamo piuttosto facile e decidiamo di seguire quella direzione fino a una netta discesa che conduce ad un intaglio: la discesa va affrontata con prudenza, nel suo tratto finale è necessario disarrampicare (nel complesso non la troviamo particolarmente problematica, basta studiare il percorso più semplice per scendere). Il tratto di cresta finale, che prevede un'ulteriore risalita su cresta seguita da una discesa che porta al colle della Moanda, lo evitiamo perchè riteniamo che sia più comodo traversare sul lato O della cresta -per pietraie e pratoni- fino a raggiungere la bocchetta della Moanda.
Dalla Moanda è possibile scendere per comodo sentiero fino all'Alpe Campo: noi scendiamo diretti per un canalone erboso/di pietre e infine ci ricolleghiamo al sentiero.
Da qui in poi si scende semplicemente poi a Pedemonte: concludiamo il giro dopo cc 8 ore, comprese le pause.
Francesco
Tourengänger:
francesc92

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