Rif. Riella : sgambata tra amici
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L' amico Alberto, finalmente quasi guarito dal mal di schiena che lo ha afflitto recentemente, mi propone di fare una facile camminata per ricominciare a "fare la gamba".
Non vogliamo andare lontano, anche xchè le previsioni non sono entusiasmanti. La scelta cade su un giro classico e facile, rifugio Riella dall' alpe del Vicere'. Questa volta poi si unisce a Noi anche un simpaticissimo collega, Aurelio, amante anche lui della montagna, anche se dice di non essere in formissima. Conosco bene il percorso, so che è facilissimo e non eccessivamente lungo, quindi non ci saranno problemi.
Ci troviamo con calma, come quasi sempre, al solito punto d'incontro, una imprevista sbarra ci costringe a trovare un altro parcheggio, sono quasi le nove quando carichiamo la macchina, alle nove e mezza comunque parcheggiamo all'alpe, ci prepariamo e via.
Propongo subito la variante che avevo in mente, si sale subito alla capanna Mara, poi si punta alla cima del Palanzone, Alberto mi conosce e sa come la penso: se vogliamo mangiare al rifugio dobbiamo guadagnarci il pranzo! Così non si oppone.
Dopo una prima sosta caffè al rif. Cacciatori partiamo decisi.
Così chiacchieriamo allegramente di mogli, figli, e avventure montane, il tempo è umido e nebbioso, ma non fa freddo, anzi passano pochi minuti e siamo costretti a scoprirci x non sudare. Passiamo in fretta la capanna Mara, la bocchetta di Lemna, quella di Palanzo e prendiamo la cresta. Qui è l'unico pezzo impegnativo del percorso, la salita si fa ripida e intensa, sono venti minuti abb. duri, ripagati dal fatto che le nebbie si diradano un po, e in cima al Palanzone riusciamo a fare qualche foto decente. Piccola sosta e poi via dall'altro versante, verso la bocchetta di Nesso e poi giu verso il rifugio, che raggiungiamo verso le 11.45, due ore di comodo cammino. Sono anni che non mangio qui, di solito questo giro, e magari anche il Bolettone insieme, lo faccio in una mattina quando sono solo. Ma oggi va bene così, in compagnia è bello anche non avere tempi da rispettare.
Mangiamo con calma, io la solita polenta uncia ( non riesco a dire di no....) e una fetta di torta, acqua, vino, caffè e giusto amaro. Qualità nella media, prezzo non particolarmente economico.
Verso le 2 , sazi e soddisfatti, ci rimettiamo in marcia. I miei soci declinano il mio invito a fare anche il Bolettone, così con calma ripercorriamo il sentiero verso la capanna Mara, nel bosco notiamo anche qui gli evidenti segni lasciati dalla bufera di settimana scorsa, rami spezzati e alberi divelti un po ovunque, anche se meno rispetto al S.Primo. Più sotto nuova sosta caffè al rif. Cacciatori, e alle 15.30 siamo alla macchina. Al parcheggio ci si saluta e via verso casa.
Giornata divertente, ottimo pranzo, ottima compagnia.
Soddisfatto anche oggi.
Alla prossima.
Non vogliamo andare lontano, anche xchè le previsioni non sono entusiasmanti. La scelta cade su un giro classico e facile, rifugio Riella dall' alpe del Vicere'. Questa volta poi si unisce a Noi anche un simpaticissimo collega, Aurelio, amante anche lui della montagna, anche se dice di non essere in formissima. Conosco bene il percorso, so che è facilissimo e non eccessivamente lungo, quindi non ci saranno problemi.
Ci troviamo con calma, come quasi sempre, al solito punto d'incontro, una imprevista sbarra ci costringe a trovare un altro parcheggio, sono quasi le nove quando carichiamo la macchina, alle nove e mezza comunque parcheggiamo all'alpe, ci prepariamo e via.
Propongo subito la variante che avevo in mente, si sale subito alla capanna Mara, poi si punta alla cima del Palanzone, Alberto mi conosce e sa come la penso: se vogliamo mangiare al rifugio dobbiamo guadagnarci il pranzo! Così non si oppone.
Dopo una prima sosta caffè al rif. Cacciatori partiamo decisi.
Così chiacchieriamo allegramente di mogli, figli, e avventure montane, il tempo è umido e nebbioso, ma non fa freddo, anzi passano pochi minuti e siamo costretti a scoprirci x non sudare. Passiamo in fretta la capanna Mara, la bocchetta di Lemna, quella di Palanzo e prendiamo la cresta. Qui è l'unico pezzo impegnativo del percorso, la salita si fa ripida e intensa, sono venti minuti abb. duri, ripagati dal fatto che le nebbie si diradano un po, e in cima al Palanzone riusciamo a fare qualche foto decente. Piccola sosta e poi via dall'altro versante, verso la bocchetta di Nesso e poi giu verso il rifugio, che raggiungiamo verso le 11.45, due ore di comodo cammino. Sono anni che non mangio qui, di solito questo giro, e magari anche il Bolettone insieme, lo faccio in una mattina quando sono solo. Ma oggi va bene così, in compagnia è bello anche non avere tempi da rispettare.
Mangiamo con calma, io la solita polenta uncia ( non riesco a dire di no....) e una fetta di torta, acqua, vino, caffè e giusto amaro. Qualità nella media, prezzo non particolarmente economico.
Verso le 2 , sazi e soddisfatti, ci rimettiamo in marcia. I miei soci declinano il mio invito a fare anche il Bolettone, così con calma ripercorriamo il sentiero verso la capanna Mara, nel bosco notiamo anche qui gli evidenti segni lasciati dalla bufera di settimana scorsa, rami spezzati e alberi divelti un po ovunque, anche se meno rispetto al S.Primo. Più sotto nuova sosta caffè al rif. Cacciatori, e alle 15.30 siamo alla macchina. Al parcheggio ci si saluta e via verso casa.
Giornata divertente, ottimo pranzo, ottima compagnia.
Soddisfatto anche oggi.
Alla prossima.
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