Monte Preaola m.1417 (CO): un'escursione che merita anche con le ciaspole
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Stando alle previsioni,già alla mattina doveva essere nuvoloso e a breve scaricare acqua e temporali,ma decido ugualmente di tentare e parto alla volta dell'Alpe Viceré.
La giornata è ottima,altro che nuvoloso e precipitazioni.....mentre la sera prima deve sì aver scaricato,visto che le strade da queste parti erano bagnate e si sentiva volentieri la temperatura più fresca.
Alle 8,10 parto,poco dopo passo davanti al rifugio cacciatori dove espone il menù che offre anche lumache oltre a tanta altra bontà,mentre cammino,noto la differenza percorrendo tale tracciato: la tranquillità che non esiste sia sabato che domenica che in questa zona non è possibile aspettarsi.
Un paio di bikers mi superano e noto uno che guarda alla sua sinistra fissandone il punto,poi parla con il socio ma no riesco a capire....osservo attentamente....chissà cosa ha visto....poi sbuca a monte,quasi rotolando sulla strada un volatile: mi sembrava una pernice dato le dimensioni era impossibile che sia una quaglia,però....parti delle ali avevano colori sgargianti,il tempo di decidere se fotografarla o no,ecco che rotola a valle della strada....poi scompare.
Giungo alla capanna Mara (chiusa) e proseguo con il sentiero invece della strada che sale alla Bocchetta di Lemma,alla Bocchetta di Palanzo seguo per il rifugio Riella,raggiuntolo vedo uno dei pastori della zona con i suoi cani e leggo che il rifugio è aperto mercoledì,venerdì,sabato e domenica: si vede che non si lavora molto e non conviene tenere aperto tutta la settimana,nonostante siamo nel pieno della stagione escursionistica,in particolare in queste quote non troppo elevate.
Proseguo e giungo al bivio dove proseguendo in piano si va verso la bocchetta di Caglio,a destra si sale al Palanzone e a sinistra al Preaola: prendo a scendere,poi raggiungo la strada in bitume che scende ripida alla mia destra per circa 40 mt. poi spiana e la sterrata prosegue pianeggiante fino ad un bivio dove i cartelli segnalano vaie mete tra cui il Preaola e la tempistica non è breve!
Proseguo e raggiungo la Bocchetta di Lavignàc dalla quale sia il Preaola che il Palanzo sono raggiungibili in 15 minuti: proseguo per il Preaola,l'erba è alta e bagnata,tanto che i pantaloni si bagnano oltre le ginocchia....incredibile,quest'erba è veramente insidiosa e non fa vedere dove poggia il piede,devo fare molta attenzione e finalmente alle 10,55 sono in vetta dopo ben 2 ore e 45 ed un dislivello di +560 m. e -62.
Decido di proseguire sulla via del ritorno,dato che si stava annuvolando,giunto al rifugio Riella vedo che è aperto....magari qualcuno ha riservato....proseguo e poco dopo vedo salire 3 escursionisti stranieri,forse inglesi dalla parlata: 2 ragazze e un uomo,probabilmente il padre....magari stanno intraprendendo la traversata Brunate/Bellagio....lui uno zaino medio piccolo,loro.....nulla....un modo di andare per monti un pochino insolito,anche perché con il caldo che c'è e la mancanza di acqua (che si trova solo al rifugio Riella) è dura.
Proseguo e incontro un altro bikers e un escursionista,poi una bella sosta alla capanna Mara dove pranzo alla quale vi giungono altri 3 escursionisti: riprendo la marcia dove prima di raggiungere l'Alpe del Vicerè incontro altri 4 escursionisti. Se fosse stata domenica,nonostante la bassa quota,la folla qui non manca mai: però devo dire che è un percorso al 95% al riparo dal sole,con alberi che fanno ombra e quindi al riparo dal sole diretto,ovviamente se si sale sulle cime,la cosa cambia,mentre se si segue la carrareccia,sia nell'andata che nel ritorno la calura la si sopporta abbastanza.
Nonostante l'escursione è T= turistica, bisogna tenere presente la lunghezza del percorso nonostante il modesto dislivello.
Un saluto a tutti e alla prossima!
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