Da qualche tempo mi ero ripromesso di fare un giro sul Sengio Alto nel cuore delle "Piccole Dolomiti", questo massiccio, non molto vasto, comunque, rappresenta un luogo dove sono presenti le più belle arrampicate della zona, frequentata assiduamente da alpinisti del triveneto.
Inoltre vi è la possibilità di percorrere da Nord a Sud il massiccio attraverso il sentiero alpinistico molto panoramico e decisamente bello quasi quanto alcuni tratti delle Bocchette.
Questa volta non sono con Irene, sono assieme ad un collega di lavoro, infaticabile frequentatore di ferrate trivenete e di escursioni.
Partiamo di mattina alle 7 da Verona, e dopo circa due ore(troviamo molto traffico lavorativo nella valle da Montecchio a Recoaro), siamo al rifugio Giuriolo, il tempo è decisamente bello dopo le piogge di Lunedì, ma stà già avanzando una leggera foschia che riduce la visibilità all'orizzonte.
Cmq partiamo sul sentiero 170 che concide con l'E5, sentiero europeo che collega il lago di Costanza con Verona, e dopo circa 30 minuti siamo all'attacco del 176 ex 46, iniziamo la salita e dopo circa 30 minuti siamo sul percorso alpinistico, percorso che si snoda ad un'altezza intorno ai 1500 metri e fra gallerie della guerra 1915-18, sentieri a strapiombo e qualche pezzo di attrezzato, e che ci porta alla forcella del Cornetto a 1825 metri.
Da quì parte la salita verso la cima, salita classificata II con un tratto attrezzato ed abbastanza esposto, lo superiamo ed alle 11 siamo sulla cima a goderci lo spettacolo a 360° su tutte le montagne raggiungibili : Adamello, Presanella, Gruppo del Brenta, i monti Ortels e Cevedale lontani, e di fronte il Coni Zugna, il Corno Battisti, il massiccio del Pasubio e poi ad est giù verso la pianura Veneta ed i monti di Recoaro; a sud leggermente disassato il massiccio del Carega con lo splendido vajo dei Colori, un imbuto con pendenze di 50° che qualche ardimentoso percorre in salita invernale con ramponi e piccozza(!!!).
Riprendiamo la discesa, ed ora il percorso, dopo il bivio con il sentiero 176 fatto all'andata, si snoda su tutto il crinale del Sengio con passaggi ora verso est ora verso ovest su continui saliscendi su cengie a volte molto ridotte e con passaggi attrezzati con catene.
Arriviamo così al passo di Baffelan ed imbocchiamo a sx, mi riprometto in seguito con Irene di fare lo stesso giro e salire anche al Baffelan ed alla Sisilla, continuiamo la discesa in uno stretto canalone costeggiamo la cresta sud del Baffelan e l'occhio va su quattro ardimentosi alle prese con questa classica, in piena azione.
In fondo, superiamo un ultimo salto con corda e staffe e siamo sulla strada asfaltata che percorre la lunghezza del Sengio dal lato est, torniamo verso il rifugio a gustarci un panino con birretta, sono le 13 e 30.
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