monte Venturosa m.1999 e monte Cancervo m.1835 (BG)


Publiziert von Alberto , 16. Dezember 2010 um 09:20.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:11 Dezember 2010
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT3 - Anspruchsvolle Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3:00
Aufstieg: 1055 m
Abstieg: 1055 m
Strecke: La Foppetta m.1090 -passo Grialeggio m.1707 -monte Venturosa m.1999 -passo grialeggio m.1707 -monte Cancervo m.1835 -passo Grialeggio m.1707 -la Foppetta m.1090
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano- autostrada MI/VE- uscita Dalmine -seguire per la val Brembana -San Pellegrino Terme -San Giovanni Bianco -prendere per la val Taleggio -dopo un centinaio di metri a destra,seguire per Pianca km.3,9 -poi in altri 3,5 al parcheggio località La Foppetta m.1090
Kartennummer:valle brembana,sentieri e rifugi - comunità montana valle Brembana

Decido di fare una solitaria,voluta e desiderata,anche se,secondo come la penso,non si è mai soli: la natura mi circonda con i suoi rumori,amabili e mai fastidiosi,l'amico silenzio mi accompagna di tanto in tanto e la mia più grande amica,la paura,mi segue fedele. Ella mi aiuta a prendere decisioni sagge,non me ne vergogno nell'ammettere ciò,ma vi posso assicurare che mi ha dato modo di riuscire,fino ad ora,a terminare le escursioni,evitando rischi inutili rischiando di farmi del male! Scelgo la Bergamasca,una zona già battuta da me in versione invernale,molti anni fa: do una guardata all'agenda dove descrivo la gita per rifrenscarmi le idee e parto. Giungo sul posto di partenza e alle 8 sono in cammino: il sole fa capolino dietro ai monti mentre comincio a salire percorrendo la stradetta. Il ghiaccio è infido,cerco di evitarlo al meglio,la neve non è di gran spessore per le piogge che all'inizio della settimana si sono abbattute anche in quote elevate. Poi la strada sembra terminare ma,non ricordo questo tratto,il quale prosegue,un poco più stretto con staccionate che fanno da parapetto,finendo a quota 1350 circa. Scopro che la strada è stata voluta per accedere al passo di Grialeggio,ma...spreco di denaro inutile a tali fantasie. Prendo il sentiero,sempre all'ombra,sia nell'andata che al ritorno,salgo con moderata pendenza questo bel sentiero,innevato e battuto che con vari tornanti conduce al passo,ma...valanghe anche di grande portata mi impediscono il proseguire con le ciaspole. Impressionante,non mi è mai capitato in questa zona di vederle,giustamente quello che è accaduto,meteorologicamente parlando ha dato i sui “frutti”. Nulla di pericoloso,ma per la mia sicurezza mi rampono: massi medio piccoli di neve ghiacciata rischiano di farmi scivolare. Supero vari tratti valanghivi,oramai stabili e proseguo. Poi sono raggiunto da tre escursionisti locali,due un po in là con l'età ma viaggiavano. Giunto al passo Grialeggio,il panorama che si offre ai miei occhi è grandioso e spettacolare. Proseguo per la cima del monte Venturosa,sempre ramponato: le ciaspole le userò più tardi,perchè verranno utili. Seguo la traccia che i tre lasciano alle spalle,noto che non passano per la baita che sta alla destra del crinale,ma seguono completamente la dorsale,poi li noto che con fatica risalgono il fianco scosceso che conduce alla cresta. Quando la raggiungo,eccoli già di ritorno: il vento e la mancanza di attrezzatura (senza zaino) non gli permette di stare lassù,dove in 3 ore vi arrivo. Hanno piazzato un poco più in basso della vetta (per fortuna) il trasmettitore del soccorso alpino. Da quassù lo spettacolo è immenso,la giornata è talmente bella che gli Appennini si mostrano e tutto ciò mi rallegra e appaga dalla fatica. Dopo un breve sostina per le dovute foto,scendo e vedo che salgono altri due,uno di loro ha una bella età,ma piano piano arrivano in cima. Mentre scendo,noto che un gruppo proviene dal Cancervo: bene,sono fortunato,costoro smuoveranno un po la crostosa neve,facilitandomi la risalita che tra l'altro è all'ombra. Giunto al passo,scambio quattro chiacchere: il gruppetto composto da 4 escursionisti,provengono da Pianca e volevano fare l'intera traversata. Il percorso che sale da Pianca,conduce al tratto,in alcuni punti attrezzato,che in questa stagione rende rischioso il passaggio se non si hanno ramponi e picca,cosa che avevano e che mi confermano loro stessi della difficoltà di questo accesso. Gli spiego da dove son salito e ci salutiamo. Mi ciaspolo e risalgo il pendio molto erto ,superato il quale,il percorso diviene più dolce,con alcuni lievi saliscendi e con uno strappo finale sono in cima al Cancervo dove sosto per far merenda con una barretta di cioccolato. Dopo un mezz'oretta scendo e al passo ritrovo i due escursionisti incontrati mentre scendevo dal Venturosa,i quali mi chiedono informazioni sulla possibilità di risalire per il Cancervo senza ciaspole: gli rispondo che vi è la possibilità di sfondare. Poi mi rivolgo al più anziano,al quale dico: spero di arrivare alla sua età con la salute che mi permetta di fare quello che faccio ora,come Lei! Egli sorride e il suo compagno risponde: devi sapere che va 2 volte la settimana! Ci salutiamo e gli auguro una buona giornata e giunto al passo mi volto: ancor più lento di me,che mi considero un bradipo a tutti gli effetti,l'anziano escursionista saliva come se facesse fatica,ma credo fermamente,che quel lento passo era solo e l'unico modo per affrontare tutta l'escursione,stancandosi il minimo possibile. Riprendo il sentiero che scende al parcheggio e giunto alla prima valanga (ben 5 punti valanghivi) mi rampono,scendendo in totale sicurezza fino alla baita,che si trova pochi metri dopo la sbarra salendo. Qui mentre mi tolgo i ramponi,mi si avvicina un locale che mi chiede come ho passato la giornata,poi,mentre saluto ecco spuntare i 4 giovani che volevano fare la traversata e senza perdere tempo,mi chiedono un passaggio che offro volentieri: anche perchè dal parcheggio a Pianca sono ben 3,5 km. E non sono pochi. Parliamo un poco e scopro che anche loro il giorno seguente avrebbero fatto un'altra escursione: cima di Menna! Li saluto e proseguo per far ritorno a casa,non senza il caotico traffico che purtroppo si è formato in questa valle anche al sabato,non solo,anche nonostante l'orario molto anticipato del rientro: forse a causa delle feste natalizie...          Nota: se nel caso le didascalie non riportano dati giusti,ringrazio coloro che mi segnaleranno l'errore,in modo da correggere tale dida.

 

Tourengänger: Alberto
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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grandemago hat gesagt: la solita "valorizzazione"
Gesendet am 16. Dezember 2010 um 18:02
La strada di cui parli, una volta era un'antica e bellissima mulattiera nella faggeta. Ora, per colpa o merito (dipende dai punti di vista), è diventata un inutile scempio, visto che non porta a nessuna baita o pascolo. Sicuramente qualcuno ci ha guadagnato dei soldi......nostri!

Ciao
Aldo

Alberto hat gesagt: RE:la solita "valorizzazione"
Gesendet am 17. Dezember 2010 um 09:34
Ciao Aldo: nel 2003 infatti non esisteva quella strada,è stata terminata nel 2007 e un locale mi ha detto che l'ha voluta il sindaco di allora che poi non lo anno più eletto perchè voleva fare tanto ma che serviva a ben poco,come volevasi dimostrare. ciao


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