Passo delle Saline

Oggi ci spostiamo in Valle Ellero per raggiungere il Rifugio Mondovì, da Roccaforte risaliamo la valle in auto.
Fino a Restello, dove si trova la stazione di partenza degli impianti sciistici di Artesina, la strada è larga poi diviene veramente stretta ed i tratti di asfalto si alternano con tratti sterrato caratterizzati da buche profonde che richiedono una guida molto attenta.
Arriviamo comunque al parcheggio della Porta di Pian Marchisio. Ci sono già alcune auto, ci prepariamo ed iniziamo a camminare seguendo il tratturo che si inoltra nella valle che è veramente ampia, il tempo è splendido, solo qualche nuvoletta indugia sulle cime.
Poco più avanti un apicoltore sta prendendosi cura delle sue arnie. Ben presto siamo in vista del rifugio Mondovì, decidiamo di proseguire per un po', intorno tante marmotte, lontano lo scampanio delle vacche piemontesi al pascolo.
Arriviamo a Gias Gruppetti accolti da un cane abbaiante ma scodinzolante. È ancora presto quindi decidiamo di salire per un tratto verso il Passo delle Saline.
Il paesaggio si amplia ed abbiamo modo di vedere la mandria che dai pascoli torna di corsa verso Gias Gruppetti per abbeverarsi.
Raggiungiamo un pianoro da cui vediamo il passo, Anna decide che può farcela se saliamo con calma, visto l'incredibile varietà di fiori che caratterizza questa zona non sarà un problema: avrò il mio daffare per fotografare.
Comunque in breve siamo al passo, c'è qualche persona, la vista si allarga sul versante opposto, c'è una quantitò incredibile di fiori, veramente un luogo magico.
Fosse per me salirei alla Cima delle Saline ed alla vicina Cima di Pian Ballaur per compiere un giro ed arrivare al rifugio Mondovì dall'alto ma per Anna oggi non è proprio giornata, è già stata brava ad arrivare fin qui.
Ritorniamo sui nostri passi facendo una digressione rispetto al percorso di salita, la deviazione ci porta ad attraversarsare un tratto caratterizzato dai cosiddetti "campi calcarati" o Karrenfeld che dir si voglia, e da un inghiottitoio.
Raggiungiamo il tratturo fatto in salita e arriviamo in vista del rifugio, poco prima ci imbattiamo in una mandria di giovani vacche Piemontesi intente a ruminare.
Al rifugio pranziamo veramente bene e possiamo goderci la tranquillità del posto fino a quando decidiamo di riprendere il cammino e tornare all'auto.
La strada del ritorno non è migliorata per cui impieghiamo una buona mezz'ora per ritornare a Restello dove la strada ridiventa ben percorribile.

Gita più che tranquilla ma in luoghi veramente meravigliosi. L'Alta Valle Ellero è veramente uno scrigno di biodiversità che vale la pena di essere visitato. Difficoltà: T2, i sentieri sono ben segnalati e ben tracciati ed il dislivello è veramente minimo.