Monte Marzo

Per la prima volta solco la Val Chiusella con gli sci, dopo averla girata parecchio a piedi. Partiamo da Fondo dove una comoda strada sulla destra idrografica permette di addentrarsi lungo il fondo valle ma "l'avvicinamento" sarà comunque lungo.

Finalmente giunti all'Alpe Pra si inizia ad intravedere la fine della valle e l'inizio della salita vera e propria. Dopo un primo tratto di salita, passiamo ai bordi di una vecchia valanga e svoltiamo a destra per imboccare un ripido pendio che per i primi metri affrontiamo a piedi e poi quando questo "perde" qualche grado di pendenza rimettiamo gli sci ai piedi ma con l'utilizzo dei rampanti, essenziali per affrontare queste pendenze e questa tipologia di neve dura.

Dopo qualche curva un pochino al limite, sbuchiamo su di una sorta di colletto in compagnia delle nebbie che però, per fortuna, durano poco e ci permettono di compiere l'ascesa fino al Colle del Monte Marzo con buona visibilità. Scendiamo per qualche metro, senza togliere le pelli, nel versante opposto per evitare un ripido traverso e in quei pochi minuti di discesa tiro due schiaffi alla mia scimmia in testa che mi sta suggerendo di togliere le pelli e godermi questo splendido pendio di neve polverosa ... ma la gita è già abbastanza lunga ed aggiungere un ulteriore tratto vorrebbe dire stare in ballo ancora troppo tempo.

Ripresa la normale salita giungiamo a pochi metri dalla vetta con gli sci e percorriamo il poco che resta ... proprio un minutino ... a piedi. Il panorama, seppur non totale per la presenza di alcune nubi, è comunque gradevole e piacevole e un pizzico di sole sembra quasi volere scaldarci ma è solo una illusione. Dopo il cambio assetto, ci permettiamo qualche bella curva per poi tagliare appena possibile il pendio e tentare di giungere il più alti possibile sotto al Colle del Monte Marzo. Sci in mano percorriamo i pochi metri che ci distanziano dal colle dove ritroviamo il simpatico gruppetto incontrato strada facendo.

Inforcati nuovamente gli sci affrontiamo il piacevole pendio sotto il colle e poi, con una visibilità non delle migliori, affrontiamo il ripido tratto percorso in salita. Reduci dalla discesa del Canalone Nord del Pizzo dell'Alpe Gelato ci rendiamo conto che questo pendio sembra essere più ripido dell'ingresso del canalone e quindi in teoria dovrebbe superare i 40° anche se probabilmente un minor innevamento e la tipologia di neve dura fanno percepire tutto più difficoltoso.
La neve un po crostosa ci obbliga ad una sciata controllata fino a rientrare sulla stradina che ci riporta a Fondo. Una gita un po' da "amatori" ...