Monte dell'Aquila 2581 m

La partenza classica per questa escursione è Omens, località sopra Verres ma, partendo da li, oltre a dover fare parecchia strada che immagino tutta su asfalto, per arrivare all’Alpe Seura non è possibile fare nemmeno un piccolo anello cosa che, partendo da Arnad, invece si riesce a fare. Ciò comporta però circa un 300 m di dislivello in più. Non ci facciamo spaventare da ciò e puntiamo su questo itinerario.

Lasciata l’auto davanti al Municipio di Arnad, grazie al GPS, troviamo immediatamente la mulattiera, sentiero N. 2 sulla carta, per Avieil e quindi Fornelle. Non abbiamo visto alcun cartello che indichi questa salita. Proseguiamo per il Col Vert, dove incrociamo la strada asfaltata per l’Alpe Seura.

Passiamo davanti ad una casa, dove un odioso cane ci insegue abbaiando con la padrona che, a parte un flebile e poco convinto richiamo, non fa altro. Fortunatamente, nonostante la fretta di andarcene, rimaniamo sul percorso corretto. Vediamo un’ultima freccia gialla su un muretto dopo di che, a parte qualche rado segno rosso non troveremo altro.

Passiamo il cancello dell’alpe e proseguiamo in piano fino a notare un sentiero che si stacca alla nostra dx e comincia a salire a tornanti. Non ci sono indicazioni. La salita si fa ripida e raggiungiamo il Colle de Chizzagne e la parte più impegnativa dell’escursione. Immaginavo che essendoci un alpeggio, i resti di Champoussin, avremmo trovato i resti di una mulattiera o almeno un sentiero. Sul lato Dondeuil in effetti i resti di una mulattiera ci sono ma, sull’altro versante, ci sono un paio di traversi piuttosto infidi a causa della quasi totale assenza di sentiero e dell’erba scivolosa. Anche il letto di aghi di larici non aiuta, crea infatti un terreno piuttosto scivoloso. Le difficoltà sono date per lo più per questo motivo. La traccia in alcuni punti è segnalata da ometti, in altri si rischia di stare troppo alti o troppo bassi ma in linea di massima si nota un debole passaggio. Mi sento però di sconsigliare questa salita in caso di bagnato o nebbia.

Arrivati ai ruderi di Champoussin le difficoltà si azzerano. Rimangono “solo” 400 m di ripida salita. La traccia all’inizio è poco evidente e anche la croce di legno sulla dorsale non è immediatamente visibile, rimanendo sul versante di Arnad.

Arrivati ai piedi della dorsale compaiono svariati omettoni, la traccia a volte è anche ben visibile e senza problemi raggiungiamo la cima.

Contrariamente a quanto pensavamo, riusciamo a stare un poco in cima, il vento sembra ignorarci. Non dura molto ma quanto basta per permetterci di dare un’occhiata attorno e mangiare qualcosina.

Appena riprende a soffiare, forte e gelido, cominciamo la discesa. Raggiungiamo i ruderi e con grande cautela ripercorriamo la lunga dorsale.

Tornati al Colle de Chizzagne abbandoniamo immediatamente l’idea di seguire una traccia che dovrebbe portarci direttamente a Pravesse perché, fatti pochi metri, la traccia sparisce e non abbiamo voglia di ravanare poiché la discesa è ancora lunga.

Riprendiamo il sentiero di salita e scendiamo velocemente all’Alpe Seura, il cane sempre presente non ci permette di fermarci. Poco dopo l’alpe troviamo i resti di una mulattiera che ci permette di scendere direttamente a Pravesse dove facciamo finalmente pausa pranzo.

Attraversiamo i prati dell’alpe e rintracciamo una vecchia mulattiera, indicata anche in cartina, che ci permette di scendere più velocemente al Col Vert. Torniamo a Fornelle dove prendiamo il sentiero N. 1 che, passando da altri alpeggi, scende più ripidamente della mulattiera fatta in salita. Ha però il pregio di avere svariati punti panoramici.

Anche oggi gli ultimi metri di discesa sono a gradoni…