Su e giù per la cresta del M. Pergua.
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Ogni tanto si ha voglia di camminare senza troppo pensare a dove mettere i piedi, nel senso di difficoltà “alpinistiche” intendo, e allora ecco che le piccole cime vicino a casa diventano luogo dove girovagare, scoprendo a volte posti veramente carini.
Lasciata l’auto nel comodo parcheggio vicino alla chiesa, prendiamo Via Forcellino e come dalla parola stessa, la strada prima asfaltata e poi acciottolata, conduce al Forcellino di Pezzoro; da qua le indicazioni sono chiare e su comoda sterrata ci dirigiamo verso la nostra meta.
Dopo una breve deviazione verso il Monte Castelletto, ora affrontiamo i saliscendi che seguono tutta la cresta e senza troppo impegno, a parte il breve strappo, ci ritroviamo sul Pergua dove se ci fosse un cielo più limpido la vista sarebbe veramente gradevole, e questo nonostante la modesta quota. 1h20
Essendo partiti ancora una volta in orario GIBI ora ci fermiamo a smangiucchiare qualcosa.
A questo punto come da nostra originaria idea dovremmo ritornare alla macchina facendo il percorso a ritroso, ma, notata una croce a N della nostra cima la cosa ci incuriosisce e vogliamo capire se ci si può arrivare visto che sia sulla cartina che sul Gps non c’è nessun sentiero.
Seguendo la flebile e stretta traccia che resta sulla cresta, perdiamo un po di quota sino a tangere un roccolo, poi, sempre con la massima attenzione causa brevi esposizioni ed erba ciularina, arriviamo dopo meno di mezz’ora alla fatidica quanto strana croce, in origine fatta in maniera arcaica (legno), mentre ora è stata schifosamente ricoperta con dei tubi stile scarichi da cesso (plastica bianca). Una cosa veramente da fuori testa.
Da qua ora dovremmo tornare verso l’auto, anche se si potrebbe continuare su flebile traccia, ma il sentiero ci porterebbe fuori direzione; allora dietrofront sino al M. Pergua e poi da lì decidiamo di inventarci un'altra discesa. Via allora verso la dorsalina (senza traccia) che scende a E sino al roccolo posto al limite di Splase, da qua come sperato, un sentiero prosegue di traverso sottostante la cresta che porta al Pergua, raggiunto Mazzocca, come da chiare indicazioni ora seguiamo lungo il bel sentiero incredibilmente fiorito che ci porta in poco tempo di nuovo a Cimmo. E anche questa è andata.
Nota 1): Breve ma interessante escursione in Val Trompia, a quattro passi da casa; il giro non presenta particolari difficoltà, se non che oggi c’era la volontà di scoprire nuovi sentieri, il T3 (EE) è solo per alcuni tratti di cresta un po esposti e per l’erba ciularina che non facilita la progressione. Alcuni sentieri non sono segnalati o sono da inventare in toto. 3h15 spesi bene.
Nota 2): Cose a caso & chi se ne frega!
Ma va?: Alcuni ladri si sono introdotti nella casa di Paola Quattrini. Magari a cambiare cognome…
Lercio: Ciclista sospeso perché trovato positivo a Keith Richards.
Lercio: Gentiloni apre al suicidio assistito. “Fatevi assumere all’ILVA.”
A’ la prochaine! Menek, Rosa e May
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