Periplo della Val Vèrtova: indimenticabile!.....


Publiziert von Alberto , 15. Dezember 2016 um 16:58.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 9 Dezember 2016
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3:00
Aufstieg: 1145 m
Strecke:[p ] dopo il ristoro del G.A.V. (gruppo alpinisti vèrtovesi) quota 481 - dopo km. 1,900 si prende il sentiero che sale a sinistra da quota 640 - a quota 1000 il sole vi comincerà a scaldare - a quota 1100 prima della Baita Rondi ci si può rifornire di acqua (in data odierna) - Baita Rondi m.1230 (la segnaletica da 0,45 al bivacco Testa) - il sentiero prende a salire a monte della baita prendendo poi direzione ovest (destra): PRESTARE ATTENZIONE CON L'UDITO, perché a quota 1270 ci si può rifornire di acqua (in data odierna) - bivio per andare alla fonte: 10 minuti a piedi e 80 m. di discesa ma l'acqua è sempre presente e fresca, per recuperarla vi sono taniche da 5 litri poi la si travasa per riempire le bocce di vetro da 5 litri per una migliore conservazione - bivacco Testa m.1489 disl.+1030 -20 km. 7,110 ore 3,05 (effettive 2,36) RITORNO: bivacco Testa m.1489 p. ore 10,15 - seguo il sentiero per Clavera - bivio quota 1500 per bivacco La Plana - percorso a saliscendi - località ol Fornel punto più alto del percorso sito a quota 1550 - bivio per monte Secretondo - incrocio con la nuova strada a quota 1300 nei pressi del passo Biblen fin qui sono +105 -290 di dislivello km. 2,370 e 48 minuti effettivi - seguo il segnavia n° 529 - poco dopo bivio con indicazioni per Val Vèrtova segnavia 529/a (sentiero ripido e breve) - proseguo sulla strada dove poco dopo superato il tornante a quota 1076 km. 4 e 76 minuti effettivi prendo a sinistra il sentiero n° 529 (indicazioni in plastica gialla) - a quota 500 casa a destra e fontana a sinistra dalla quale si prende la strada privata che scende ad incrociare quella fatta all'andata con l'auto - prendere a destra avanti 300 m. [p ] quota 481 a. ore 13,00 tot. ore 2,45 (effettive 2,18) km. 7,370 dislivello +115 -1110
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano - autostrada A4 MI/VE uscita Bergamo o Seriate - seguire per valle Seriana/Clusone - prendere l'uscita per Vèrtova dove vi è la rotonda,poi prendere a sinistra e dopo a destra seguendo le indicazioni per la val Vèrtova fino al parcheggio situato dopo il ristoro del G.A.V. (gruppo alpinisti vèrtovesi) quota 481: ampio parcheggio
Unterkunftmöglichkeiten:bivacco Testa m.1489: 2 tavoli per un totale di circa 16 posti a sedere + altro tavolo all'esterno - cucina a legna e un piccolo fornello a gas 3 fuochi - 6 p. l. con coperte cucini e materassi - camino NON utilizzabile - luce tramite pannello solare - presa 220 - varie pentole - piatti e posate di plastica (si consiglia di portare i propri e lasciare quelli messi a disposizione per coloro che necessitano un emergenza) - acqua per cucinare in fiaschi di vetro che i volontari mettono a disposizione (a 10 minuti in discesa per 80 m. di dislivello verso ovest vi è la sorgente: se poi gli escursionisti collaborano nell'andare a prenderla,non sarebbe male visto che vi sono le taniche,basta aver la buona volontà come ha fatto il sottoscritto che ne ha riempite ben 3 in un solo viaggio,l'equivalente di 15 litri) - attrezzatura per barbecue esterno - wc esterni - legnaia - il bivacco è dotato di cisterna per il recupero dell'acqua piovana (utilizzabile in estate)
Kartennummer:carta kompass: Foppolo - Valle Seriana

Val Vèrtova,una breve valle rispetto all'assomigliante val Verzasca ma,in terra bergamasca!

Chi conosce la val Verzasca sa bene cosa intendo: una valle lunga con un torrente dalle acque cristalline dove la gente ama trovarvi refrigerio nelle giornate estive,anche perché il suo accesso è facilitato dalla strada cantonale che le passa accanto.

La val Vèrtova,al contrario,ha una stradetta ma non per un traffico stradale sostenuto,e chi la vuole percorrere ad un certo punto deve necessariamente abbandonare l'auto al parcheggio e camminare...camminare,ascoltando il fragore delle sue acque,il freddo (in questo periodo i pinguini si coprono con la pelliccia d'orso he he he) e la frescura estiva,ne consente di sopportare bene le temperature da calura.

I suoi "orridi" o "canyon" che dir si voglia lasciano perplessi,inoltre le pozze d'acqua limpida di color verde smeraldo indurrebbero gli amanti del refrigerio,ad immergersi in queste "piscine" naturali dal pericolo inesistente che la natura ha confezionato nel tempo per mostrarle a noi.

 

Ebbene sì,volevo fare una 2 giorni e le scelte mi tormentavano,non sapevo cosa scegliere,poi...l'idea!

Questa idea che non centrava assolutamente con quelle in mente ha prevaricato,anche se devo ammettere,era nel mio intento di "provare" a salire questa valle,ma pensavo di farlo l'anno 2017: ma perché rimandare?

Oramai i percorsi si sono asciugati dal lungo periodo di pioggia che il mese di novembre ha dimostrato,quindi proverò a risalire questa valle per constatare di persona ciò che gli escursionisti conosciuti in loco dicevano: a parte l'ombra,il dislivello e il lungo itinerario,le pozze di acqua cristallina meritano di essere viste.

Quindi mi preparo per questa nuova avventura ma con la differenza di voler completare un circuito ad anello,un periplo della val Vèrtova che pochi fanno e che ho desiderio di portare a termine.

I poco più dei 3 km. che si percorrono,gli ultimi fanno capire all'escursionista che la zona è una sorta di "ghiacciaia" bergamasca considerando la spessa brina che svanirà tra parecchi mesi (al bar mi è stato detto che questa è nulla a confronto anni addietro quando si vedevano ben 5 mm di brina).

Parto dal parcheggio alle 8,10,il freddo è pungente e il torrente mi accompagna nel mio cammino: vi sono 3 punti dove l'acqua invade la strada e per ovviare a problemi di scivolamento o scarpe allagate,vi han costruito dei "poggia piedi" con tanto di scorri mano.

Ad un certo punto si presenta una biforcazione: il percorso prende a salire a sinistra inerpicandosi,lasciando più in basso lo scorrere del torrente.

Il tracciato sale per poi scendere brevemente raggiungendo ancora il torrente che ad un certo punto...scompare e il silenzio la fa da padrone: solo il picchiettare dei bastoncini ritmano lo scandire del tempo che qui sembra essere rimasto fermo.

Ma il sole dov'è?...Finalmente a quota 1000 eccolo che fa breccia e non mi lascia per un bel po di strada: il percorso comincia a serpeggiare attraversando più volte il torrente in secca poi...l'acqua riprende a scorrere,meno rumoreggiante ma scorre che è un piacere e a 1100 metri,prima della Baita Rondi è meglio rifornirsi di questa fresca acqua,ma se non si vuole perdere tempo,si può proseguire giungendo alla bella Baita Rondi da dove,poco sopra di essa,la segnaletica ci avvisa che mancano 45 minuti di cammino per arrivare al luogo di riposo,meta della giornata odierna.

Procedo verso ovest,il sentiero piega decisamente a destra a monte della baita e man mano che ci si avvicina chi ha udito fino (e nessuno fa chiasso) può udire lo scorrere dell'acqua: non la si vede nell'attraversare il suo letto che la contiene,ma poco in basso a destra se cercate troverete dell'acqua che consiglio di prendere,perché da qui in poi non vi sono sorgenti lungo il percorso.

Ecco che si rientra nel bosco e l'ombra a dir il vero è piacevole e giunto al bivio dove si indica la fonte dalla quale i volontari del G.A.V. attingono acqua,in breve si giunge al bivacco Testa m.1489 dove vi giungo alle ore 11,15: giornata stupenda,il termometro esterno dove vi batte il sole segna ben 20° gradi.

Entro nel bel bivacco e vedo le pentole in terra,alcune contenenti utensili da cucina: ma come si fa a lasciare per terra le pentole,mi pare impossibile che non vi sia modo di sistemarle sui ripiani o dentro il piccolo mobilio...probabilmente è necessario fare dei corsi,spiegando che l'essere umano (come tutti gli esseri viventi) ha un cervello e lo dovrebbe utilizzare al meglio!

Se non ci si bada e cominci a pulire il pavimento,si solleverebbe tanta di quella polvere che andrebbe a depositarsi nelle pentole.

Nel breve tempo riesco a sistemare il tutto lasciando il pavimento libero: spero che i prossimi osservino bene come sono messe le pentole (quelle senza coperchio rivolte con il fondo verso l'alto) sia esternamente che nel piccolo mobile: poi vedo che l'acqua non abbonda...5 litri nella boccia di vetro e altri 5 nella tanica.

E' vero che qui si usano solo posate e piatti di plastica per evitare lo sciupio di acqua,però per pulire le pentole ci vuole e ne va: comunque per il momento basta e avanza poi ci penserò.

Accendo la stufa e il locale si scalda in breve,lascio anche la porta della camera aperta in modo tale che si scaldi l'ambiente (che in un paio di orette diventa una camera confortevole): giustamente i metri cubi che devono essere riscaldati sono sufficienti per la cucina a legna e molto probabilmente la coibentazione aiuta molto...e anche il soffitto basso.

In pratica anche se si sale in periodo invernale si può tranquillamente soggiornare e pranzare al calduccio,purché si arrivi ad un orario consolo che dia modo e tempo per far raggiungere all'ambiente una temperatura ottimale: la temperatura esterna è di ben 20° gradi al mio arrivo.

A mio modo di vedere,in caso di pioggia è meglio evitare il sentiero della val Vèrtova,se si vuole percorrere un sentiero non troppo lungo,consiglio quello che parte da Cavlera (che ho già percorso) che è di ore 2,15 e non è poca roba anche il suo dislivello,considerando che al ritorno vi sono parecchi tratti di salita.

Preparo per il pranzo,procuro legna di scorta e poi verso l'imbrunire arriva una signora del posto: Pina che è di Vèrtova e che deve tornare a Cavlera e ovviamente ci arriverà che ci sarà buio pesto visto che erano già le 16,30 quando è arrivata al bivacco.

Breve conversazione e riparte invidiandomi un poco per il pernottamento che farò anche quassù,cosa che avevo in mente l'anno passato quando sono stato qui la prima volta: stupendo il tramonto,cosa da provare!

Mentre alle 18,00 sono intento a mangiare le patate al forno ecco che entra un cane del tipo aski e la sua padrona come se fosse casa sua e tutti i diritti sono suoi: una persona con buon senso civile entra e chiede se possibile permettere anche al proprio cane di entrare (comunque sulla porta è ben descritto che è vietato: poi sappiamo bene che buona parte dei padroni il cane lo portano dentro,i soliti prepotenti).

Gli dico cortesemente che il cane deve stare fuori: sinceramente con un cane che si dimena e solleva peli che poi cadono su ciò che sto mangiando mi da leggermente fastidio...oltre al fatto che vige il divieto di introdurli,ma questa è una cosa che le persone (menefreghiste? o rispettose?) con il bau-bau non vi fanno assolutamente caso.

Mi dice che quando va in giro non ha mai trovato nessuno,che spesso va in Val Grande,ho ben capito,ma ciò non da diritto a fare i propri comodi in strutture che servono ad ospitare persone (anche se non vi è esplicito regolamento): se il padrone della struttura permette al suo cane di stare all'interno,uno può scegliere se accettare o no di condividerne gli spazi.

Vi sono rifugi gestiti che non accettano cani all'interno della struttura nonostante hanno loro stessi il cane che tengono rigorosamente fuori,questo è dare buon esempio,però c'è l'escursionista che si lamenta per tale decisione e anche se si mangia bene dice che non vi andrà più in quel rifugio: poi in altra occasione va in un rifugio dove funge da "canile" e lamenta di aver mangiato male...e gli amici per evitare di lasciarlo solo patiscono la stessa cosa.

Personalmente ritengo stupido stare a seguire le esigenze di un padrone che ha pretese verso il proprio cane!

Gli domando: se arrivano altri 5 escursionisti con appresso 5 cani,cosa facciamo,lo zoo,il canile...non è più un bivacco e il buon senso di rispetto verso coloro che sono allergici al pelo depositato del cane (ovunque) a cui ne seguono starnuti e magari anche di peggio,non importa? a posto il mio cane a posto tutti...mi pare che non funzioni proprio così...a casa propria può andare bene,ma fuori di casa vi sono leggi ben chiare.

Se entrassero dei fumatori,impestando il locale di fumo farebbe piacere nonostante la legge lo vieti?

Comunque la giovane pare non possa lasciare il suo cane da solo e sembra decisa a stare fuori,quindi scarica dal suo zaino un bel po di legna che francamente mi lascia perplesso e non poco: ogni uno è libero di fare ciò che gli pare,basta che non rechi fastidio,danno e rispetti le regole per la buona convivenza.

Forse molti non saranno d'accordo ma,dichiararsi amanti degli animali (in generale) non vuol dire che si debba permettere loro di entrare in tutti i luoghi che l'essere umano di norma frequenta,inoltre sarebbe doveroso rispettare la fauna alpina evitando di lasciar scorrazzare il proprio cane per una serie di ragioni.

Mentre continuo a cenare entra anche lei per preparare la cena che consuma all'interno della struttura,poi esce e io finisco di lavare ciò che ho usato: ovviamente l'avrei fatta ragionare,non è tollerabile che una persona si comporti con caparbietà per amore del suo cane a restare a dormire fuori.

Poi,verso le 20,30 rientra e mi chiede se può almeno stare sotto il tavolo usando il suo tappetino per il cane: pare che il cedere al proprio orgoglio dev'essere a causa della temperatura scesa a 10° gradi,be,visto che ho finito di cenare acconsento,facendogli notare che ho conosciuto molti padroni che legavano il loro amico a 4 zampe fuori del rifugio,piccoli o grandi che siano,senza farsi nessuno scrupolo.

Al contrario vi è chi mette il proprio cane sopra il materasso e lo copre con la coperta del bivacco: noi escursionisti,come giusto che sia,dobbiamo avere il sacco letto per questione d'igiene,poi sale il "prepotente" o menefreghista idiota,ma l'importante che il suo cane stia a proprio agio,incurante del pelo che starà attaccato alla coperta: la giovane giustamente trova insensata questa cosa,inaccettabile ed ingiusta...però è un dato di fatto!

Poi vi sono gli amici che glielo permettono per evitare che si offenda,sbagliando pure loro: questa non è tolleranza ne amicizia,ma è portarsi allo stesso livello di chi ha pretese nei confronti del proprio animale e ricordo sempre che il cane non ha colpe ma le ha colui che ne dovrebbe avere padronanza.

Quindi,la tolleranza è anche giusta (e l'ho dimostrata ampiamente consentendo di dormire all'interno della struttura,ovviamente non in camera) ma dall'altra parte non si deve avere la pretesa che per forza l'animale deve entrare per tutto il tempo che vuole il suo padrone.

Le leggi e le regole sono state inventate dalle persone (anch'esse un po bestie sotto certi aspetti se andiamo ad analizzare bene ciò che accade nel mondo) e non dagli animali,ciò è stato fatto per ovviare all'anarchia,che creerebbe solo caos: riflettiamoci bene e agiamo con intelligenza,poi se le persone che vorranno proseguire con indifferenza nel non osservare e rispettare i suoi simili...si tollererà il loro mancato rispetto!

Nonostante ciò,ho collaborato come è giusto che sia,nel montare la sua brandina e verso le 22,00 a nanna accordandoci sull'eventuale orario di alzata: per me andava bene alle 6,15,così riattivavo la stufa e potevo attendere l'alba e anche a lei andava bene...peccato che mi sono svegliato alle 6,50 grazie al filo di luce che entrava nella porta socchiusa e la temperatura esterna era di ben 6° gradi: eccellente, si stava benone!

Probabilmente la sveglia non ha funzionato perché ho messo il silenzioso al telefono: è un aggeggio che non amo maneggiare spesso e quindi non praticandolo qualcosa sfugge...comunque l'alba l'ho vista,non il sole mentre sorgeva perché veniva ostruita la sua visibilità dalla montagna che il bivacco ha davanti.

Verso le 8,30 si alza anche la giovane: me no male che diceva che gli andava bene il mio orario,probabilmente il fisico richiedeva un po di tempo in più per riposare.

Preparo una tisana per tutti e due,poi decido di svuotare lo zaino per fare spazio a ben 3 taniche da 5 litri per attingere acqua alla sorgente considerando che 5 litri se ne sono andati tutti.

Così,mentre recupero l'acqua,lei resetta l'ambiente: dopo 10 minuti e una discesa di 80 metri (non penso che siano tanti) sono alla vasca...ma non vedo nulla oltre ad un tubo che s'infila sotto terra.

Guardo un poco a valle per vedere se esce dell'acqua...non la vedo ma la sento...mi volto,punto bene le orecchie e sento che viene da monte,proseguo un poco e noto la roccia umida e da una parte scorre proprio dell'acqua: prenderla qui è un po lunga la cosa,cosi decido di risalire un poco e vedo il tubo dove sgorga una buona quantità d'acqua e nel giro di 10 minuti ben 15 litri di acqua sono nello zaino e una volta arrivato la travaso nelle 3 bocce di vetro,così alla mia partenza lascio ben 20 litri di acqua.

Il servizio che fanno i soci del G.A.V. nel recuperare acqua mettendola a disposizione degli escursionisti,non è un obbligo o dovere che dir si voglia,lo fanno con piacere e se anche l'escursionista che si avvale di ciò che gli viene messo a disposizione,facesse un piccolo sacrificio nel spendere 30 minuti per andare e tornare con UNA tanica da 5 litri,(non 3) sarebbe un bel gesto nei confronti loro e di chi verrà dopo e se tutti ne prendessero esempio,sarebbe un bel vivere la montagna in completa armonia!

Lo so che la "pappa pronta" piace a tutti e la fatica a pochi...ma per fortuna c'è chi dimostra con i fatti ciò che dice con le parole,perché altri abbiano da prendere esempio: "non si vive solo di belle parole ma sono sono i fatti che fanno vivere le parole".

Bene,io con la giovane ci salutiamo,mi dice se lungo il percorso dovessi trovare il cellulare che ha perso di farglielo sapere,poi una volta raggiunta dopo aver dato una lavata al pavimento,mi avvisa che lo ha trovato,anche in buona "salute" nonostante la notte all'addiaccio.

Proseguo e lungo il cammino incontro prima 2 escursionisti e poi un gruppetto,tutti rigorosamente come meta il bivacco: giunto alla nuova strada,comincio il percorso a me sconosciuto,con il sole che mi riscalda (anche troppo) e il bel panorama sulle ultime case in val Vèrtova che sono piene di brina e dopo una discesa senza trovare nessuna fonte,eccoci alla strada dove vi è una presa d'acqua di cui faccio scorta,poi il sole sparisce dietro i monti e l'ombra mi avvolge...ma anche lo sbalzo termico che annuncia un freddo boia.

Quando arrivo all'auto mi viene un colpo a vedere com'è bianca e la prima cosa che mi assale la mente è stata: chissà se si accende il motore! Con fatica ma è partita,ventola a palla e riscaldamento a manetta mentre do una bella raschiata a finestrini e parabrezza,poi si riparte per fare ritorno a casa,con la soddisfazione di aver portato a termine un mio desiderio.

Per molti è più facile salire le cime,per pochi è la soddisfazione di ammirare lo spettacolo del tramonto e dell'alba pernottando in uno dei "paradisi terreni".

Una volta a casa telefono a Camillo uno dei responsabili a cui chiedo se possibile mettere un imbuto per travasare l'acqua dalle taniche in plastica alle bocce di vetro: mi risponde che nella parte sottostante,privata,vi è l'imbuto e mai pensava che vi fosse qualcuno che andasse a prendere così tanta acqua.

Gli dico: fra tanti che frequentano la struttura ora sai che c'è chi va a riempire le taniche e un imbuto farebbe comodo anche se sono riuscito con un po d'inventiva a fare il travaso.

Per chi come me ama trascorrere 2 giorni (e molto volentieri) lontano dal caos per vivere pienamente la montagna,non manco di certo d'ingegno e alla fine riesco a risolvere qualche problema che si presenta come è di natura.

 

"I monti sono maestri muti e fanno Discepoli silenziosi" - J.W. Goethe

Alla prossima...bau bauuuuuu!


Tourengänger: Alberto


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