Segnaletica: segnavia Cai bianco e rosso n° 73B non sempre evidente
Difficoltà: senza particolari difficoltà.
Dislivello: 242 m al lago inferiore; 314 m al superiore.
Periodo consigliato: da giugno a ottobre.
Tempi: al lago inferiore tre quarti d’ora, al superiore ore 1,15.
Parcheggio: nei pressi di Malga Salina al Pianaccio
Malga Salina bassa (2100 m) si raggiunge in automobile con la strada asfaltata Mortirolo‑ Pianaccio, oppure a piedi con il sentiero Cai n° 3 dal ponte Palù del Mortirolo (ore 1.45). Dalla Malga si risale, a sinistra nel pascolo, il dosso sopra le baite. Il segnavia 73B che dovrebbe fungere da guida, non è sempre facile da vedere, ma il percorso non risulta obbligato. Dal dosso si possono seguire i resti dei trinceramenti della Prima Guerra Mondiale che rimontano verso nord. Puntando quindi verso un isolato chiaro roccione, appena più in alto dell’ultima trincea, lo si raggiunge e poco sopra s’incontra una più netta traccia con segni di vernice.
Proseguendo sulla sinistra con questa, si oltrepassa una larga dorsale ricoperta dai rododendri, entrando in Val Andrina. Con un semi-pianeggiante traversone si raggiunge il sovrastante Lago di Grom Inferiore (2342 m – ore 0,45) dalle chiare acque verdi, con bel panorama sul Baitone e sull’Adamello. Tenendo il lago a destra, ci si porta sulla sponda opposta, si scende brevemente nell’erbosa vallecola ai piedi orientali della Cima Grom e la si risale subito sulla destra, affiancando il ruscello. Tracce di sentiero portano ad uno stretto e un poco esposto passaggio tra le rocce, appena a destra di una cascatella, dietro al quale inizia una sassosa conca sospesa. La si risale un poco per spostarsi ben presto a sinistra. Per visitare il lago superiore si deve abbandonare temporaneamente il segnavia, in modo da scavalcare il cordone morenico che nasconde completamente il bacino immerso tra i massi ricoperti da colorati licheni (2414 m – ore 1,15). Tornati al centro della valle, si può sostare sul gradevole pianetto torboso che è tutto ciò che oggi resta di un terzo lago, ormai estinto da tempo.
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Oggi ho fatto la gita sopra descritta con Giacomo e gli amici del CAI di Aprica.
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