Monte Succhello, Monte Alben, Monte La Croce, Cima della Spada

Parcheggiato comodamente proprio di fronte al Santuario, iniziamo la nostra escursione sul bel sentiero 519 che attraversando principalmente un bosco di faggi, conduce sulla cima del Monte Suchello.

Il panorama è un po' ofuscato da qualche nuvolaglia ma comunque la giornata è gradevole e sempre molto calda per il periodo. Sulla cima un'impronta attira la mia attenzione: la guardo, la analizzo, ne studio i dettagli e poi intuisco con certezza che si tratta di un'orma di Grandemago ... :))))

Ritornati brevemente all'incrocio, scendiamo fino ad un roccolo ben tenuto, dove scambiamo due chiacchere con un cacciatore sugli ultimi avvenimenti di Parigi. Ci lasciamo con un briciolo di ottimismo, quando lui sostiene che ormai siamo sulla "punta della montagna, più in là non si può andare" , lo spero proprio, io invece sono un po' più preoccupato.

Ora il sentiero inizia di nuovo a salire, facendo un ampio giro per aggirare una prima elevazione fino a giungere alla Cascina del Fop dove bisogna prendere il bivio per il sentiero delle creste. Raggiunta la dorsale, con qualche sali-scendi, il bel sentiero conduce sulla cima del Monte Alben, dove oggi sono presenti una quindicina di persone, un numero elevato rispetto alle cime delle ultime escursioni.

C'è un po' di vento in vetta e quindi non ci fermiamo a lungo. Iniziamo la discesa sul sentiero per il Passo la Forca, superando un paio di punti dove è necessario utilizzare le mani. Il programma prevede di salire sul Monte La Croce e poi tornare al passo ma durante la discesa noto che la cresta tra il Monte La Croce e la Cima Spada sembra percorribile e che anche dopo, scendendo "a muzzo", non ci dovrebbero essere difficoltà per una discesa diretta dalla cima.

Arrivati al Passo, dove c'è il Bivacco Nembrini, Manuela preferisce scendere subito mentre io proseguo verso Monte La Croce che raggiungo velocemente. Dato il vento, transito dalla cima quasi senza fermarmi e continuo con il mio Piano B. Trovo dei bolli rossi del "maga", poi incontro un bivio (sempre bollato) che fa scendere verso la Baita Sura e il Passo Sapli. Io invece seguo i bolli del "maga" fino ad una bocchetta tra le due vette. Quando il "maga" scende a destra verso la Conca dell'Alben lo abbandono e proseguo lungo la dorsale.

Non ci sono sentieri ma neanche troppe difficoltà, solo qualche rododendro e qualche sasso su cui balzare per evitare i buchi. Giunto sulla Cima della Spada faccio una breve pausa e poi inizio la discesa che avviene all'inizio sempre lungo la dorsale per poi abbandonarla e scendere a sinistra nei pratoni verso Baita Sura. Anche qui non si incontrano difficoltà, le pendenze sono contenute e in alcuni tratti sembra esserci una sorta di traccia.

Ritrovo Manuela alla Baita e dovendo scendere a Cornalba, decidiamo di seguire il sentiero "panoramico" che promette solo 15 minuti in più rispetto a quello "dei valloni". Attraversiamo alcune belle vallette, riesco a resistere alla tentazione di salire su una cimetta indicata da più di un cartello e raggiungiamo Fopa Longa dove bisogna svoltare a sinistra per raggiungere una specie di colletto. Da qui si scende ancora fino alla Baita Cornabusa dove il sentiero prosegue in costa per poi finalmente scendere a Cornalba.
Dal paese, su asfalto (con un taglio di tornanti e attraversando la frazione La Tagliata) si ritorna al Santuario.