Anello del Monte Zatta dal Passo del Bocco
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Sfruttando la mezza giornata prevista di sole, mentre Mattia e Sara restano al mare in compagnia di zio
Ricc, io e
laura 1961 andiamo a farci un giretto nell'entroterra ligure.
Optiamo per il breve anello del Monte Zatta dal Passo del Bocco, facile escursione adatta anche al periodo estivo svolgendosi quasi per intero nell'ombra del bosco.
Lasciamo l'auto poco oltre il passo, nel punto dove, di fronte ad un vecchio edificio abbandonato,, si dirama a destra la stradina sterrata con il segnavia dell'Alta Via.
Proseguendo sulla sterrata, ignoriamo a destra un primo bivio (dove continua l'Alta Via, da cui rientreremo al ritorno) e giungiamo ad un trivio.
Qui si diramano dalla sterrata principale ben due sentieri, ma, nonostante siano presenti diversi pannelli informativi, non c'è alcuna indicazione.
Decidiamo di salire dritti, sul sentiero centrale, ignorando la stradina alla nostra destra e il sentiero pianeggiante a sinistra.
La scelta si rivela azzeccata: in breve troviamo i paletti del Sentiero Natura e il segnavia A10, che seguiremo per tutto l'anello.
Da qui in poi il percorso è sempre chiaro.
Salendo nella faggeta ignoriamo un bivio per Faggio 40, proseguiamo verso Prato Pinello e raggiungiamo la Fonte Prato Pinello, unica sorgente lungo il percorso.
Ancora pochi minuti di salita e sbuchiamo finalmente sul crinale, dove ci ricongiungiamo all'Alta Via e dove si apre un super panorama dalle Apuane al Monte di Portofino.
Con una breve deviazione a sinistra raggiungiamo la cima più orientale del crinale, il Monte Prato Pinello (1 h 15), bellissimo punto panoramico.
Tornati sui nostri passi, proseguiamo lungo il crinale verso ovest, tra distese di lamponi, e saliamo il vicino Monte Zatta di Levante (1 h 30), punto più alto dell'escursione odierna.
Con un morbido saliscendi nel bosco raggiungiamo quindi la cima più occidentale dello Zatta, il Monte Zatta di Ponente (1 h 55), dove il panorama si fa nuovamente spettacolare e riusciamo a scorgere all'orizzonte anche la Corsica.
Approfittando di qualche raggio di sole ci fermiamo una ventina di minuti in vetta.
Per tornare proseguiamo lungo l'Alta Via, che coincide in questo tratto con il sentiero A10. La discesa si svolge in un bosco più vario di quello di salita ed un pò più aperto, con begli scorci panoramici sul vicino Monte Ramaceto.
Con una velocissima deviazione transitiamo dal Faggio 40, un faggio monumentale caduto nel 2005 a causa di una tempesta di vento e di un fungo che ne aveva indebolito il legno.
Si narra che un giorno durante un violento acquazzone questo enorme faggio permise a 40 contadini di trovare riparo sotto le sue fronde, da qui il nome "Faggio 40".
Proseguendo la discesa superiamo l'area picnic di Poggio Buenos Aires e continuiamo lungo l'Alta Via, che diventa un sentierone sempre più largo fino a confluire nella stradina percorsa all'andata.
Tornati alla macchina (3 h 00), visto che il tempo è ancora discreto, scendiamo al sottostante laghetto del Bocco, dove è stato allestito un altro sentiero natura attorno al piccolo specchio d'acqua (10 minuti tutto il giro).


Optiamo per il breve anello del Monte Zatta dal Passo del Bocco, facile escursione adatta anche al periodo estivo svolgendosi quasi per intero nell'ombra del bosco.
Lasciamo l'auto poco oltre il passo, nel punto dove, di fronte ad un vecchio edificio abbandonato,, si dirama a destra la stradina sterrata con il segnavia dell'Alta Via.
Proseguendo sulla sterrata, ignoriamo a destra un primo bivio (dove continua l'Alta Via, da cui rientreremo al ritorno) e giungiamo ad un trivio.
Qui si diramano dalla sterrata principale ben due sentieri, ma, nonostante siano presenti diversi pannelli informativi, non c'è alcuna indicazione.
Decidiamo di salire dritti, sul sentiero centrale, ignorando la stradina alla nostra destra e il sentiero pianeggiante a sinistra.
La scelta si rivela azzeccata: in breve troviamo i paletti del Sentiero Natura e il segnavia A10, che seguiremo per tutto l'anello.
Da qui in poi il percorso è sempre chiaro.
Salendo nella faggeta ignoriamo un bivio per Faggio 40, proseguiamo verso Prato Pinello e raggiungiamo la Fonte Prato Pinello, unica sorgente lungo il percorso.
Ancora pochi minuti di salita e sbuchiamo finalmente sul crinale, dove ci ricongiungiamo all'Alta Via e dove si apre un super panorama dalle Apuane al Monte di Portofino.
Con una breve deviazione a sinistra raggiungiamo la cima più orientale del crinale, il Monte Prato Pinello (1 h 15), bellissimo punto panoramico.
Tornati sui nostri passi, proseguiamo lungo il crinale verso ovest, tra distese di lamponi, e saliamo il vicino Monte Zatta di Levante (1 h 30), punto più alto dell'escursione odierna.
Con un morbido saliscendi nel bosco raggiungiamo quindi la cima più occidentale dello Zatta, il Monte Zatta di Ponente (1 h 55), dove il panorama si fa nuovamente spettacolare e riusciamo a scorgere all'orizzonte anche la Corsica.
Approfittando di qualche raggio di sole ci fermiamo una ventina di minuti in vetta.
Per tornare proseguiamo lungo l'Alta Via, che coincide in questo tratto con il sentiero A10. La discesa si svolge in un bosco più vario di quello di salita ed un pò più aperto, con begli scorci panoramici sul vicino Monte Ramaceto.
Con una velocissima deviazione transitiamo dal Faggio 40, un faggio monumentale caduto nel 2005 a causa di una tempesta di vento e di un fungo che ne aveva indebolito il legno.
Si narra che un giorno durante un violento acquazzone questo enorme faggio permise a 40 contadini di trovare riparo sotto le sue fronde, da qui il nome "Faggio 40".
Proseguendo la discesa superiamo l'area picnic di Poggio Buenos Aires e continuiamo lungo l'Alta Via, che diventa un sentierone sempre più largo fino a confluire nella stradina percorsa all'andata.
Tornati alla macchina (3 h 00), visto che il tempo è ancora discreto, scendiamo al sottostante laghetto del Bocco, dove è stato allestito un altro sentiero natura attorno al piccolo specchio d'acqua (10 minuti tutto il giro).
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