Monte Nuvolone da Lezzeno (CO)


Publiziert von rambaldi , 18. März 2014 um 20:54.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:16 März 2014
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 1000 m

Sabato serata lunga con gli amici e qualche bicchiere di troppo. Non punto nemmeno la sveglia e i piani per la Domenica saltano. La mattina mi sveglio ugualmente alle 5:30, gran mal di testa e gambe molli: inutile sperare di riprendere sonno, meglio uscire a fare due passi scegliendo un itinerario non troppo impegnativo.
Mi ricordo che mi piacerebbe tornare sul monte Nuvolone, uno dei migliori punti panoramici del triangolo lariano. Avevo già progettato e sempre rinviato un giro ad anello partendo da Lezzeno per poi scendere la dorsale verso Bellagio e tornare lungo la strada Regia. Ho l'occasione per rispolverarlo.
Il dislivello da superare è contenuto, mi preoccupa solo l'orientamento perché, in base a recenti esperienze, mi aspetto che su questo versante del monte i sentieri siano ormai abbandonati.
Infilo la cartina della comunità montana nello zaino e parto senza nemmeno consultarla, tanto ne avrò sicuramente modo sul campo. A fine giornata, invece, con mia grande sorpresa, terminerò escursione senza averla nemmeno aperta!
 
Il sentiero di salita da Lezzeno infatti è stato completamente marcato, parrebbe di recente; la dorsale e la strada Regia sono molto frequentate, quindi nessun problema;  per qualche scorciatoia finale sono andato ad intuito.
 
In definitiva parto da Pescau, una delle tante frazioni di Lezzeno. Mi incammino sulla via Regia, facendo anche un paio di discese a lago, tanto per scaldare un po' le gambe con un abbrivio dolce. Finalmente arrivo alla chiesa della Madonna dei Ceppi (raggiungibile anche in auto) da dove parte l'escursione vera e propria.
 
A monte della chiesa si stacca una mulattiera che entra in una forra profonda e suggestiva, supera il torrente grazie ad un ponte in pietra ed inizia a risalire la valle. Noto subito che ci sono parecchie strisce di vernice rossa che indicano la direzione ai vari bivi che incontro lungo la mulattiera. In un primo momento penso possano essere segnali Enel per la manutenzione di qualche traliccio (sul lago mi è già capitato un paio di volte di seguirli e finire contro un palo); più si sale però più capisco che sono effettivamente segnavia escursionistici. Non mi resta che seguirli, meglio così.
 
La mulattiera prosegue sempre nel bosco, spesso è delimitata da muretti a secco completamente ricoperti di muschio. Si incontrano alcuni ruderi fino a raggiungere un monte a poco più di 600 m. Qui la mulattiera scompare inghiottita dal bosco, si prosegue guidati lungo la linea di massima pendenza. Devo ammettere che senza i bolli rossi avrei sicuramente fatto molta fatica ad orientarmi.
 
Superato questo tratto faticoso il sentiero torna ad essere leggibile, aggira a destra la testa della valle, lambendo alcune pareti rocciose, prima di risalire un ultimo ampio canale, ancora innevato, che scende dalla bocchetta di Lezzeno.
Da qui il percorso non dovrebbe presentare più alcun problema, basta seguire la dorsale.
Visto che ci sono proseguo un po' la salita verso l'alpe dei Picet ove sorge il rifugio Martina. Percorse poche decine di metri arrivo alla radura della Colmenetta dove sorgono alcuni rustici ben curati e si apre un ottimo panorama su San Primo, versante nord, e Grigne. Alla colmenetta inizia però ad esserci parecchia neve fradicia. Con me non ho le ghette e, quel che più conta, nemmeno gli occhiali da sole, la luce è troppo forte, non riesco a tenere gli occhi aperti. Quindi evito di salire al Martina e mi dirigo subito al Nuvolone.
 
Camminando praticamente in piano lungo la dorsale raggiungo in breve la bocchetta del Nuvolone, dove sbuca un altro sentiero che sale da Lezzeno, marcato con le stesse strisce di vernice rossa. Lo esplorerò un'altra volta, avendo rinunciato al Martina ho abbastanza tempo per scendere su Bellagio.
 
Il tratto dalla bocchetta al Nuvolone dovrei averlo già percorso qualche anno fa, ma proprio non lo ricordo. Sta di fatto che è molto più bello di quanto non mi aspettassi.
Non ricordo nemmeno come si arriva in cima, ad aiutarmi trovo un ultimo segnavia, fissato ad un masso, che indica 15 minuti alla cima e 5 minuti al belvedere. Decido di salire, il percorso prosegue verso una sella, i segnavia sono completamente sommersi dalla neve e non capisco se la cima giusta è quella a destra o quella a sinistra: i due cocuzzoli, uno a sud e uno a nord, mi paiono uguali.
Non ho voglia di aprire lo zaino e prendere la cartina e quindi in mancanza del sentiero, seguo alcune vecchie impronte.
Arrivato faticosamente in cima, fra le piante, ho seri dubbi di aver risalito il cocuzzolo giusto, non vedo la targhetta di vetta, che verosimilmente potrebbe essere coperta dall'abbondante neve, però anche il resto di quello che vedo è diverso da quello che ricordavo.
Poco importa, non sto a perdere tempo a dissertare sui cocuzzoli del Nuvolone e scendo subito al belvedere dove mi godo il panorama, il sole e sgranocchio un paio di biscotti visto che dopo l'abbuffata del Sabato sera non ho ancora fame. In compenso il mal di testa sembra essere passato.
 
Inizio la discesa lungo la dorsale, il sentiero è ben visibile e marcato. Arrivo a Brogno e al posto di proseguire verso i Mulini del Perlo e Guggiate vedo un sentiero che parte a sinistra e verosimilmente dovrebbe accorciare l'itinerario. Infatti è così, man mano che scendo il sentiero si allarga seguendo la valle che si va a formare assieme ad un piccolo torrente. Rispetto alla dorsale l'ambiente è abbastanza incassato, non ci sono visuali, in compenso ammiro la fioritura di vari tipi di fiori tra i quali ci sono due varietà di Bucaneve. Arrivo direttamente a Vergonese da dove raggiungo l'inizio della strada Regia, al ponte del Diavolo, percorrendo qualche centinaio di metri su asfalto.
 
La sensazione non è piacevolissima, non c'è molto traffico, ma sfrecciano parecchi motociclisti: saranno anche bravi piloti, ma non mi sento molto tranquillo.
 
Finalmente arrivo al ponte del Diavolo dove inizia, o meglio, termina la strada Regia. Il tracciato della Regia si inerpica sul pendio roccioso detto dei Sassi Grosgalli, in un ambiente decisamente selvaggio addomesticato però da un'eccessiva, a mio parere, presenza di funi in acciaio e paletti atti a sostenerle. Il sentiero a qualcuno potrebbe sembrare esposto ma è talmente largo... Mi pare impossibile cadere, nemmeno se fosse innevato.
A parte l'abbondanza di acciaio il percorso fino a Lezzeno è forse uno dei più godibili dell'intera Strada Regia, nessuna difficoltà altimetrica e gran panorami sulla Tremezzina, penisola del Balbianello ed alto Lario.
Il tratto panoramico termina poco prima dell'ultima frazione di Lezzeno, in corrispondenza di uno spiazzo da dove si vede una ex fornace per la produzione di calce con la sua ciminiera.
La Regia risalirebbe alla Madonna dei Ceppi, io evito di seguirla e mi dirigo direttamente al parcheggio di Pescau: viste le premesse per oggi mi basta.

Tourengänger: rambaldi
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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grandemago hat gesagt:
Gesendet am 19. März 2014 um 09:50
La cima con la targhetta è a sinistra della selletta. Io ci sono arrivato al secondo tentativo!

Ciao
Aldo

rambaldi hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. März 2014 um 19:24
Grazie dell'informazione. Allora le impronte che ho seguito mi hanno portato sul cocuzzolo giusto.
Probabilmente la targhetta era coperta di neve.

Ciao
mauro


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