Ambiente e storia, Val Vandeno: che sorpresa!
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Oggi è previsto sole e temperatura primaverile, di pestar neve non ci penso proprio e vado alla ricerca di qualcosa di nuovo. . . ho voglia di erba e non è quella che pensate voi! Olmo ed io non siamo soli, Piero il cinghiale ci fa compagnia in questa nuova escursione. Arrivati a Marcheno ( 368 mt Valtrompia), posteggiamo la macchina in loc. Rovedolo, fortunatamente da subito una palina CAI ci dirige nella direzione giusta , facciamo 150 mt di carrareccia ed alla prima curva a “gomito” seguiamo il sentiero ( Cai 361) che si stacca sulla destra, la nostra meta è l’Eremo di S. Emiliano (1191 mt) passando per la Val Vandeno. Immediatamente notiamo che il sentiero è ben tenuto, la bollatura è evidente nella sua moltitudine (sent. Tricolore - bianco/rosso 361 - bollo giallo) , ci sono tanti fiori e bei boschi di Maggiociondolo e Sorbo. La valle prende il nome dell’omonimo torrente (Vandeno) che noi risaliamo, stando sulla sponda sinistra sino ad incrociarne la sua sorgente. Qua il tempo è scandito dalla storia partigiana e mentre cammino, non posso dimenticare quegli Uomini,Donne e Ragazzi che diedero la vita lottando contro i nazi-fascisti che in queste zone imperversavano. La cascina Vandeno (702 mt), è un pezzo di questa storia, la incontriamo dopo 50 minuti di piacevole sentiero, per visitarla bisogna uscire 50 mt dal percorso, cosa che io faccio per doveroso rispetto. Per quanto mi riguarda, la Libertà va conquistata ogni giorno, non è un dono divino e chi non ha memoria non ha futuro… Fine. Adesso si riparte, la pendenza aumenta decisamente, si prende quota zigzagando ancora nel bosco, poi all’improvviso, ci troviamo su una mezzacosta leggermente esposta. Nulla di particolarmente pericoloso ma massima attenzione a dove si mette i piedi. Questo strappo deciso, ci porta alla Forcella di Vandeno (952 mt), prima di arrivarci, sfioriamo la sorgente del torrente e passiamo un ponticello appena rifatto, seguiamo la fitta bollatura ed eccoci arrivati. Come costruzioni, troviamo un paio di malghe che non alterano visivamente il luogo. Qua trovate anche 2 paline multidirezionali, vado per il sentiero N° 360 con direzione S. Emiliano ed in meno di 20 minuti sono sul posto. 1h 50 dal parcheggio. Io, che notoriamente sto con Barabba, qua mi spoglio dei miei umili vestiti. Mi metto il saio, cospargo il capo di cenere e m’ inginocchio sui ceci… insomma, faccio penitenza. Dopo aver battuto tre volte il pugno sul petto, mi accorgo che tutto ciò non ha senso, salto in piedi come l’Incredibile Hulk e straccio le vesti. Davanti a me un’apparizione…. È Paolo Brosio… mi viene vicino, m’abbraccia e mi sussurra con voce soave: fratello, sei pronto per Medjugorje! Aaargh! Rimango incredulo ma non passivo, prendo in pugno la situazione e urlo che la religione è l’oppio dei popoli, mostro una statuetta di Marx e subito dopo l’incubo svanisce! Fiuuu. Rimessi i vestiti da trekking, noto che il sentiero prosegue, sono le 11:00 e voglio fare ancora quattro passi. Aggiro sulla sx la chiesa, seguo le indicazioni per S. Cecilia ed in 15 min. sono in cima, passando prima un capanno da caccia e due baite. Se non ho capito male, questo è il Monte Emiliano. Ritornato all’Eremo, la fame si fa sentire, il sole è alto e banchettare sui grossi tavoli è un piacere che cerco di prolungare il più possibile. Disintegrato il cibo, io e Piero ci sdraiamo come due manzi sul prato erboso; passano 5 minuti e il mio socio russa come Bud Spencer nei suoi indimenticati film, Olmo, che non capisce da dove arrivi il “rumore”, comincia ad abbaiare ai quattro venti! Sono le 13:30, facciamo due chiacchere con un gruppetto di escursionisti e ci avviamo verso la macchina. Adesso che è solo discesa, il pensiero è già alla prossima meta... imprimiamo nella mente questa passeggiata ed in 1h 30 siamo al punto di partenza.
Nota: 3h40 tra andata e ritorno. Dislivello: 823 mt sino all’Eremo, per la cima del Monte Emilinao 900 mt circa. Questa è una escursione di media montagna che mi sento di consigliarvi, per me è stata una piacevole sorpresa.
Nota2: Il sabato e la domenica ristoro aperto all'Eremo
A la prochaine. Domenico. Con me ha camminato Piero il cinghiale e il fido Olmo.
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