Chambery - St. Pierre d'Entremont
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L'anno scorso per un guasto alla mia auto eravamo stati costretti a fermarci tre giorni a La Chapelle in Vercors. In attesa del pezzo di ricambio e della riparazione avevamo avuto modo di scoprire questa bellissima regione. Quest'anno visto che la macchina è sempre quella, ma con 30000 Km in più, decidiamo di raggiungere il Vercors a piedi partendo da Chambery, capitale della Savoia e da qui attraversare il massiccio della Chartreuse scendendo poi a Grenoble da cui saliremo a raggiungere Villard-de-Lans.
Via Torino e Modane raggiungiamo Chambery nel pomeriggio del 22 luglio, il 23 visitiamo la città ed andiamo in treno fino alla vicina Aix-les-Bains, il 24 siamo pronti ad iniziare la nostra avventura: il tempo è decisamente incerto e gli zaini, caricati di tenda, picchetti, materassini, fornello, piatti, pentole e vestiti, hanno un peso decisamente micidiale!
Con il bus urbano raggiungiamo la fermata di Jacob-Bellecombette, alle spalle dell'Università di Savoia, risparmiandoci così un 130 metri di dislivello e qualche chilometro di asfalto. Il capolinea è all'altezza del cimitero di quello che si rivela essere un quartiere di ville e villette immerse nel verde. Un po' a fatica troviamo le indicazioni per la Grand Randonné 9 CH e, fatti pochi passi, ci troviamo immersi nel verde: la cesura con l'area urbana è veramente netta. Raggiungiamo Montagnole e poi deviamo verso Ovest per Saint-Cassin, camminiamo su bei sentieri e stradicciole fra campi e boschetti, in leggero saliscendi e senza difficoltà alcuna a parte i segnavia un po' nascosti, non sono certo quelli svizzeri.
Dopo St.Cassin la civiltà lascia spazio al bosco: siamo nella foresta demaniale di La Gorgeat, a parte il sentiero e qualche strada forestale che a tratti incrociamo non c'è alcun segno di presenza umana.
Passiamo nei pressi dello Chalet della Gorgeat, un rifugio forse dei forestali, e proseguiamo per il Col de Mollard, il cielo si rannuvola sempre di più, non piove ancora ma non promette nulla di buono, quantomeno non fa caldo. La salita è lunga ma infine raggiungiamo il colle, da qui non ci resta che scendere a Le Desert dove c'è una Gite d'Etape: visto il tempo non è il caso di montare la tenda. A Le Desert la Gite è strapiena, ci consigliano di proseguire fino a Le Courrier, vabbè: sono poco più di tre chilometri, non è molto tardi ed il tempo sembra tenere, anche se raramente ho visto un cielo tanto nero. Passati il Col de la Cluse e quello di Cucheron, un po' di su e giù ma senza dislivelli eccessivi, raggiungiamo Le Courrier, c'è la possibilità di piantare la tenda nei pressi del centro fondo, ci sono le doccie calde e il custode gestisce anche un bellissimo ristorante lì accanto. Alle 18,30 la tenda è piantata, abbiamo fatto una magnifica doccia e la fame si fa sentire. Chiediamo al ristoratore se sia già possibile mangiare, la risposta è un magnifico:"Bien sur".
La minestra non ce la ricordiamo ma la trota accompagnata dalle spugnole rimane fra i più bei ricordi miei e di Anna.
Il primo approccio con le GR francesi è stato un po' delicato: almeno qui le indicazioni non sono molto abbondanti, senza una cartina è decisamente difficile orientarsi, i segnavia sono veramente discreti, piccoli,a volte scoloriti e spesso nascosti dalla sovrabbondanza della vegetazione. Comunque i sentieri sono ben mantenuti e spesso si cammina su stradine forestali. Percorso nel complesso rilassante ed appagante.
Via Torino e Modane raggiungiamo Chambery nel pomeriggio del 22 luglio, il 23 visitiamo la città ed andiamo in treno fino alla vicina Aix-les-Bains, il 24 siamo pronti ad iniziare la nostra avventura: il tempo è decisamente incerto e gli zaini, caricati di tenda, picchetti, materassini, fornello, piatti, pentole e vestiti, hanno un peso decisamente micidiale!
Con il bus urbano raggiungiamo la fermata di Jacob-Bellecombette, alle spalle dell'Università di Savoia, risparmiandoci così un 130 metri di dislivello e qualche chilometro di asfalto. Il capolinea è all'altezza del cimitero di quello che si rivela essere un quartiere di ville e villette immerse nel verde. Un po' a fatica troviamo le indicazioni per la Grand Randonné 9 CH e, fatti pochi passi, ci troviamo immersi nel verde: la cesura con l'area urbana è veramente netta. Raggiungiamo Montagnole e poi deviamo verso Ovest per Saint-Cassin, camminiamo su bei sentieri e stradicciole fra campi e boschetti, in leggero saliscendi e senza difficoltà alcuna a parte i segnavia un po' nascosti, non sono certo quelli svizzeri.
Dopo St.Cassin la civiltà lascia spazio al bosco: siamo nella foresta demaniale di La Gorgeat, a parte il sentiero e qualche strada forestale che a tratti incrociamo non c'è alcun segno di presenza umana.
Passiamo nei pressi dello Chalet della Gorgeat, un rifugio forse dei forestali, e proseguiamo per il Col de Mollard, il cielo si rannuvola sempre di più, non piove ancora ma non promette nulla di buono, quantomeno non fa caldo. La salita è lunga ma infine raggiungiamo il colle, da qui non ci resta che scendere a Le Desert dove c'è una Gite d'Etape: visto il tempo non è il caso di montare la tenda. A Le Desert la Gite è strapiena, ci consigliano di proseguire fino a Le Courrier, vabbè: sono poco più di tre chilometri, non è molto tardi ed il tempo sembra tenere, anche se raramente ho visto un cielo tanto nero. Passati il Col de la Cluse e quello di Cucheron, un po' di su e giù ma senza dislivelli eccessivi, raggiungiamo Le Courrier, c'è la possibilità di piantare la tenda nei pressi del centro fondo, ci sono le doccie calde e il custode gestisce anche un bellissimo ristorante lì accanto. Alle 18,30 la tenda è piantata, abbiamo fatto una magnifica doccia e la fame si fa sentire. Chiediamo al ristoratore se sia già possibile mangiare, la risposta è un magnifico:"Bien sur".
La minestra non ce la ricordiamo ma la trota accompagnata dalle spugnole rimane fra i più bei ricordi miei e di Anna.
Il primo approccio con le GR francesi è stato un po' delicato: almeno qui le indicazioni non sono molto abbondanti, senza una cartina è decisamente difficile orientarsi, i segnavia sono veramente discreti, piccoli,a volte scoloriti e spesso nascosti dalla sovrabbondanza della vegetazione. Comunque i sentieri sono ben mantenuti e spesso si cammina su stradine forestali. Percorso nel complesso rilassante ed appagante.
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