Che stia diventando una tradizione ?
Forse no, ma l'occasione di visitare montagne "lontane" dalle "solite"... beh, anche qui, solite è la parola sbagliata!
Comunque l'occasione è propizia! sebbene 2 ore di auto possano sembrare tantine, specialmente dopo averne dormite 5, non si può rinunciare. Come ho letto da qualche parte: l'importante è andare !!!
E' così che alle 8.35 entro nella casa dell'amico Benedetto e sorseggio il meritato caffè... alle 9.15 siamo, sci ai piedi, alla Berghaus Malbun, e cominciamo la nostra salita.
Dapprima in un bel bosco, ne usciamo subito e, nonostante la meteo abbastanza bruttina, magia... una vista eccezionale sulla Rheintal appena spazzata e ripulita da due giorni di favonio.
La salita è piacevole, a tratti qualche colpo di vento ci infastidisce, ma non è mai eccessivo.
Giunti nei pressi di "Bi den Seen" la montagna "spiana" un pò, e qui il vento aumenta. Ci rechiamo alla bocchetta dell'Isisizgrat e, senza togliere le pelli, scendiamo nella valle a fianco. La meteo peggiora, nevica abbastanza copiosamente. Temiamo un poco per il pericolo valanghe, l'orecchio è attento e siamo pronti a sentire un qualche wuuum rivelatore. Niente!
Prudentemente superiamo anche l'ultimo infimo traversino e siamo sulla cupola sommitale: l'Isisizer Rosswis è nostro.
La nebbia ci avvolge, nevica ancora e a tratti arriva un vento abbastanza fastidioso. Prevediamo una discesa "di stenti", data la visibilità. Io poi, non sono proprio un freerider... ma mi stupisco, la neve è stupenda, non c'è quasi un buco, le curvette si susseguono, anche se il ritmo è pur sempre prudente. In men che non si dica siamo al pianoro e ripelliamo per risalire alla bocchetta, spelata dal vento.
La discesa finale verso Berghaus è stupenda. Dal panorama sulla Rheintal che giace ai nostri piedi, a tantissima neve bellissima. Nel bosco ci divertiamo un sacco. solo negli ultimi metri la neve diventa un poco più pesante.
5 ore di auto, 450 km, arretrati di sonno, ... il santo vale sempre la candela :-)
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