Punta del Ghiacciaio di Ban mt. 2975 Formazza
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La proposta di oggi è una bella escursione, già fatta due anni fa in estate con Teresa, di cui
conosco percorso e difficoltà, peccato non potessi avere idea sulle condizioni della neve.
Con l' amico Marco partiamo pieni di entusiasmo e superato il dosso sopra l' Albergo
Pernice Bianca costeggiamo in alto la Diga di Morasco fino ad entrare nel Vallone di
Nefelgiù. Guardando verso la meta notiamo delle tracce verso di essa: Marco è già di
malumore ma io Gli dico: cazzone c'è già la traccia!!!. Superato l' Alpe di Nefelgiù veloci
ci portiamo all' imbocco del canale di destra verso la meta: sorpresa le tracce, che avevamo
notato prima, sono solo in discesa. Vai di buona volontà. superiamo sci ai piedi il primo
pendio poi sci sullo zaino in quanto il secondo canale è troppo rovinato. Si sprofonda che è
un piacere e, appena possibile, rimettiamo gli sci. Il terzo canaletto lo risaliamo facendo una
cerniera e, finalmente, arriviamo alla sua sommità dove si apre per dare spazio ad ampi pendii
sempre ripidi. Qui la neve cambia e Marco ha problemi di sabot. Sosta tecnica poi cerchiamo
di risalire dove la neve è già stata lavorata dal sole ed arriviamo nell' anfiteatro del Ghiacciaio
di Ban. Abbiamo già accumulato un' ora di ritardo sulla tabella di marcia. Poco importa: oggi
o mai più. Proseguiamo per pendii più dolci fino alla selletta in cima al ghiacciaio, togliamo gli
sci e mettiamo i ramponi in quanto la prima cresta è veramente ripida. Altro problema: si sfonda
parecchio e i ramponi fanno zoccolo; togliamo i ramponi e procediamo solo con la picca.
Superata la prima cresta proseguiamo su terreno piuttosto pianeggiante ma, con ottanta cm. di
neve fresca, vi lascio immaginare la fatica. Poi altra ripida cresta e finalmente alla sommità del
canale che abbiamo scelto per la discesa. lasciati gli zaini e calzati gli sci, percorriamo le ultime
decine di metri fino alla vetta. Panorama esagerato ( d' estate si vedono 14 tra laghi e laghetti ).
Un pò di foto e poi, con le gambe distrutte, giù per il ripido canale che ci porta sui bei pendii
del ghiacciaio. Per fortuna la discesa è stata veramente spaziale, a parte gli stretti canali finali,
ed in men che non si dica abbiamo portato le gambe sane alla macchina. boia chi molla!!!
Buona Montagna a Tutti. roby
conosco percorso e difficoltà, peccato non potessi avere idea sulle condizioni della neve.
Con l' amico Marco partiamo pieni di entusiasmo e superato il dosso sopra l' Albergo
Pernice Bianca costeggiamo in alto la Diga di Morasco fino ad entrare nel Vallone di
Nefelgiù. Guardando verso la meta notiamo delle tracce verso di essa: Marco è già di
malumore ma io Gli dico: cazzone c'è già la traccia!!!. Superato l' Alpe di Nefelgiù veloci
ci portiamo all' imbocco del canale di destra verso la meta: sorpresa le tracce, che avevamo
notato prima, sono solo in discesa. Vai di buona volontà. superiamo sci ai piedi il primo
pendio poi sci sullo zaino in quanto il secondo canale è troppo rovinato. Si sprofonda che è
un piacere e, appena possibile, rimettiamo gli sci. Il terzo canaletto lo risaliamo facendo una
cerniera e, finalmente, arriviamo alla sua sommità dove si apre per dare spazio ad ampi pendii
sempre ripidi. Qui la neve cambia e Marco ha problemi di sabot. Sosta tecnica poi cerchiamo
di risalire dove la neve è già stata lavorata dal sole ed arriviamo nell' anfiteatro del Ghiacciaio
di Ban. Abbiamo già accumulato un' ora di ritardo sulla tabella di marcia. Poco importa: oggi
o mai più. Proseguiamo per pendii più dolci fino alla selletta in cima al ghiacciaio, togliamo gli
sci e mettiamo i ramponi in quanto la prima cresta è veramente ripida. Altro problema: si sfonda
parecchio e i ramponi fanno zoccolo; togliamo i ramponi e procediamo solo con la picca.
Superata la prima cresta proseguiamo su terreno piuttosto pianeggiante ma, con ottanta cm. di
neve fresca, vi lascio immaginare la fatica. Poi altra ripida cresta e finalmente alla sommità del
canale che abbiamo scelto per la discesa. lasciati gli zaini e calzati gli sci, percorriamo le ultime
decine di metri fino alla vetta. Panorama esagerato ( d' estate si vedono 14 tra laghi e laghetti ).
Un pò di foto e poi, con le gambe distrutte, giù per il ripido canale che ci porta sui bei pendii
del ghiacciaio. Per fortuna la discesa è stata veramente spaziale, a parte gli stretti canali finali,
ed in men che non si dica abbiamo portato le gambe sane alla macchina. boia chi molla!!!
Buona Montagna a Tutti. roby
Tourengänger:
tignoelino

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Kommentare (9)