Direttissima Monte Generoso Invernale "Canalone delle Pianchette"
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Era nell’aria, ed è arrivata ! La fatidica mail del Lüzzi che propone una “last minute” alla direttissima del Generoso.. mail che termina con la frase ricorrente “Non si accettano reclamazioni, le condizioni saranno .....le meno peggiori !”.
Ne avevo sentito parlare da un anno.. nell’ambiente della SAT Mendrisio è un classico.. sapevo che quando le condizioni sarebbero state, appunto, le meno peggiori, sarei stato uno dei destinatari della mail, e naturalmente mi sono fatto trovare pronto !
Partenza da Rovio.. 7 temerari.. attrezzatura da alpinismo.. ramponi, casco, imbrago, picca (due, io, per rendere la cosa più divertente !).. via ! Una signora che passa con la macchina (la conoscevo già.. era su quest’inverno a Rona..), si ferma e torna indietro, ci chiede se facciamo il canalone.. “Bravi !”, ci dice !
Attraversiamo il villaggio e poi ci infiliamo nel bosco, dove una traccia porta verso il Perostabbio. Ad un certo punto la traccia finisce, ma Lüzzi, ottimo padrone di casa, ci porterebbe su anche ad occhi chiusi, ed infatti seguiamo fedelmente il sentiero invernale. La neve è farinosa e si fa una bella fatica. In 2 ore siamo al Perostabbio, rustico bivacco con 4 letti.. Lì ci imbraghiamo, ramponiamo e incordiamo. Incominciamo un lunghissimo traverso, seguendo cenge e superando tutta una serie di vallette, finché ci compare l’attacco del canalone. Le tre cordate si alternano nella salita del primo salto. Quando è il mio turno, da secondo, salgo allegramente con le mie due piccozze : divertente ! Il secondo tratto è meno impegnativo, fino ad arrivare ad un camino di una sessantina di centimetri di larghezza. Lì le cose si fanno più complicate per me, che non ne sono un esperto. Quando tocca a me, salgo, cercando di far presa con la piccozza nel fondo del camino, fatto di terra, erba, foglie secche, pietre e un po’ di neve (poca), raspando coi ramponi sulle rocce, che, sfregate, mandano l’odore della pietra focaia, aiutandomi con i gomiti e, con grande fatica e aiutato da sopra che mi tiravano, ne esco fuori. Nei tiri seguenti Lüzzi opta per mettere una corda fissa a cui assicurarsi con un prüssik. Prima un traverso, delicato, ma che passo senza problemi, e poi un passaggio su roccia che, in un punto, richiede a tutti di attaccarsi alla corda. A questo punto il canalone assomiglia di più ad un canalone ! Ci sleghiamo e proseguiamo in libera. La neve è (abbastanza) compatta.. tranne alcuni punti in cui si sprofonda. Parto davanti, ma ad un certo punto vado in crisi.. sfilo indietro.. non ho più benzina.. in fondo sono le 2 e ½ e ho messo sotto i denti solo un paio di bocconi di panettone 5 ore fa.. arrivo all’uscita del canalone staccato, ma soddisfatto.. Lüzzi mi dice che non ci sono ultimi, ci sono solo chi ci ha provato e chi no.. bella ! Strette di mano, grazie e complimenti a tutti !
L’uscita, a quota 1620, è poco sopra l’arrivo della ferrovia.. scendiamo velocemente alla stazione (ovviamente deserta) e finalmente possiamo mangiare ! Una volta riposatici, scendiamo al Bellavista seguendo i comodissimi binari del treno e siamo alla macchina, opportunamente portata lì la sera prima per poter fare la traversata. Il freddo della notte rende la partenza della macchina un po’ difficoltosa, ma, sfruttando la discesa e un po’ di spinta, riusciamo a farla andare ! E così siamo a Mendrisio.
Per la salita ci sono volute 7h30.. tempo alto dovuto alle condizioni.. poca neve.. ma l’esserci stato conta molto di più del tempo che ci si è messo ! Ed è stata una bella esperienza che volevo senz’altro provare ! Grazie Lüzzi !
I 7 temerari erano : Lüzzi, Simone, Alberto, Michele, Luca, Federico e Pietro.

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