Monte Generoso vetta
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Oggi, vista la bella giornata decido di ritornare in vetta al monte Generoso per la quarta volta dall’inizio dell’anno. Poiché ci sono tante vie di accesso per arrivare in vetta, il percorso da compiere può essere scelto in base al dislivello e alla durata. Dovendo essere a casa per le 15.30 e avendo voglia di un’escursione rilassante, opto per la classica e corta salita di 550 mt. di dislivello che parte dal parcheggio Bellavista di fronte all’osteria La Peonia. La neve si presenta compatta, decido di lasciare le ciaspole in auto e mi avvio in mezzo alla faggeta verso la stazione Bellavista, seguendo il tracciato ben battuto, anche se a tratti ghiacciato. Esco dal bosco e percorrendo il sentiero in falso piano prima di riprendere la salita, arrivato sul costone a sud, ho già una magnifica visione del panorama verso la Val di Muggio e noto nel cielo una mongolfiera. L'aerostato scende verticalmente nel bosco sottostante e poi si rialza con difficoltà fino ad accostarsi con movimenti di sali e scendi al pendio dell’alpe Gènor, per poi seguire a raso terra il sentiero che, salendo dall’alpe stessa, arriva fin sotto all’ultimo tratto della ferrovia e si incrocia con quello che io sto percorrendo. Mi fermo per capire lo strano movimento e intanto ho l’occasione di scattare qualche foto. Dopo questo fuori programma riprendo diretto la salita fino alla vetta, mentre la mongolfiera dietro di me resta ferma nella sua posizione. Quando arrivo in cima, davanti a me si apre una vista spettacolare a 360°. Il sole è sempre presente e riscalda; penso di mangiare qui, ma il vento un po’ fastidioso mi costringe a scendere al ristorante Vetta. Mi sistemo al riparo a ridosso del muro e mi gusto il mio pranzo al sacco. Poco dopo arriva Daniele, con cui faccio conoscenza e che mi racconta di essere un habitué del Monte Generoso; si allontana un attimo e ricompare con due sdraio prese non so dove. Ci godiamo così il sole e chiacchierando vengo a scoprire che conosce molto bene i sentieri della Spina Verde, zona in cui io abito, e non nasconde un po’ d’invidia poiché lui abita in centro città. Intorno alle 13 un elicottero sorvola la zona sotto la stazione e dopo due giri si abbassa nel punto dove al mattino vi era la mongolfiera; dopo pochi minuti lo vediamo rialzarsi in volo con agganciato la sola navicella o cesto. Rimango ancora un’oretta al sole poi saluto Daniele e ripreso il sentiero del mattino scendo sulla neve ormai quasi sciolta e in alcuni punti del tutto sparita, lasciando al suo posto pozze di acqua e fango.
Tourengänger:
capogi

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