Valle dei Mulini - Rifugio Olmo m 1819
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Bè, questa volta possiamo dire di averci azzeccato!
Niente da recriminare sulla gita in Val Vertova dell’altra settimana: bella, suggestiva e magica!
Ma se ci fosse stato un po più di luce.....
Oggi di luce ce n’è fin troppa, a parte il tratto iniziale all’interno della gola, anch’essa tuttavia bella, suggestiva e magica, dove il torrente gonfio d’acqua ci ha costretto a numerosi guadi, a volte affrontati in modo assai comico. Per evitarli ho visto alcuni aggrappati come gechi sulla cengia, oppure procedere a gattone......e fin qui niente di strano, se non per il fatto che un “gattone” di un metro e novanta fà sempre una certa impressione!
Li guardo......mi guardo......e sorrido al pensiero che a sessant’anni sto ancora giocando!
Fuori dal bosco sbuchiamo sul pascolo di Malga Presolana. Facciamo una sosta per ricompattare il gruppo e reintegrare il potassio, assunto sotto forma di banana, rigorosamente per via orale.
Ripartiamo. Di fronte a noi la Regina. Oggi impudica ci mostra il luminoso fianco sud-occidentale. Il sentiero salirebbe zizzagando ai bordi dell’immenso ghiaione, ma coperto dalla neve e con Alberto come apripista, uno che “tira dritto”, tracciamo una linea retta e arriviamo al bivio in ordine sparso.
Ci troviamo ora sul sentiero n. 320 che attraverso il Passo di Pozzera unisce la Grotta dei Pagani al Rifugio Olmo. Proseguiamo a sinistra verso quest’ultimo a mezzacosta, poi, giunti ad un colle sotto il Pizzo Olone, scendiamo al rifugio, ormai chiuso, ma con la possibilità di entrare al coperto in caso di maltempo. La giornata è stupenda e non fa per niente freddo, perciò pranziamo fuori godendoci il tepore del sole.
Ripartiti a malinquore, dopo una breve risalita in neve fresca raggiungiamo il Passo Olone e da questo, lungo un sentiero ormai fangoso, scesi a Malga Campo. Ora basterebbe seguire le indicazione e lungo l’interminabile stradina agricola tornare a Rusio, soluzione consigliata per chi non conosce la zona, altrimenti, in prossimità di una curva, si prende una stradina inerbata sulla sinistra, priva di indicazioni, che conduce in breve ad una baita, dove si ritrova la segnaletica che conduce verso destra in una stupenda abetaia. Più avanti la segnaletica svanisce, ma è abbastanza intuibile (se avete naso) dove abbandonare il sentiero e scendere a sinistra, per raggiungere in breve nuovamente la strada che conduce a Rusio.
Giunti alle auto, tolti gli scarponi e ricomposti, ci siamo infilati nel bar in riva al torrente, a cento metri dal parcheggio. Solite birre, cioccolate calde, cocacole.
Cose normali.......per una giornata eccezionale!
Niente da recriminare sulla gita in Val Vertova dell’altra settimana: bella, suggestiva e magica!
Ma se ci fosse stato un po più di luce.....
Oggi di luce ce n’è fin troppa, a parte il tratto iniziale all’interno della gola, anch’essa tuttavia bella, suggestiva e magica, dove il torrente gonfio d’acqua ci ha costretto a numerosi guadi, a volte affrontati in modo assai comico. Per evitarli ho visto alcuni aggrappati come gechi sulla cengia, oppure procedere a gattone......e fin qui niente di strano, se non per il fatto che un “gattone” di un metro e novanta fà sempre una certa impressione!
Li guardo......mi guardo......e sorrido al pensiero che a sessant’anni sto ancora giocando!
Fuori dal bosco sbuchiamo sul pascolo di Malga Presolana. Facciamo una sosta per ricompattare il gruppo e reintegrare il potassio, assunto sotto forma di banana, rigorosamente per via orale.
Ripartiamo. Di fronte a noi la Regina. Oggi impudica ci mostra il luminoso fianco sud-occidentale. Il sentiero salirebbe zizzagando ai bordi dell’immenso ghiaione, ma coperto dalla neve e con Alberto come apripista, uno che “tira dritto”, tracciamo una linea retta e arriviamo al bivio in ordine sparso.
Ci troviamo ora sul sentiero n. 320 che attraverso il Passo di Pozzera unisce la Grotta dei Pagani al Rifugio Olmo. Proseguiamo a sinistra verso quest’ultimo a mezzacosta, poi, giunti ad un colle sotto il Pizzo Olone, scendiamo al rifugio, ormai chiuso, ma con la possibilità di entrare al coperto in caso di maltempo. La giornata è stupenda e non fa per niente freddo, perciò pranziamo fuori godendoci il tepore del sole.
Ripartiti a malinquore, dopo una breve risalita in neve fresca raggiungiamo il Passo Olone e da questo, lungo un sentiero ormai fangoso, scesi a Malga Campo. Ora basterebbe seguire le indicazione e lungo l’interminabile stradina agricola tornare a Rusio, soluzione consigliata per chi non conosce la zona, altrimenti, in prossimità di una curva, si prende una stradina inerbata sulla sinistra, priva di indicazioni, che conduce in breve ad una baita, dove si ritrova la segnaletica che conduce verso destra in una stupenda abetaia. Più avanti la segnaletica svanisce, ma è abbastanza intuibile (se avete naso) dove abbandonare il sentiero e scendere a sinistra, per raggiungere in breve nuovamente la strada che conduce a Rusio.
Giunti alle auto, tolti gli scarponi e ricomposti, ci siamo infilati nel bar in riva al torrente, a cento metri dal parcheggio. Solite birre, cioccolate calde, cocacole.
Cose normali.......per una giornata eccezionale!
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