Föisc (2208 m)


Publiziert von siso , 20. Dezember 2009 um 20:39.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:19 Dezember 2009
Ski Schwierigkeit: WS
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo del Sole 
Zeitbedarf: 5:45
Aufstieg: 848 m
Abstieg: 848 m
Strecke:Brugnasco (1380 m), parcheggio sul lato della strada vicino alla fattoria all’entrata del paese – Morinal (1516 m) – Rütan (1615 m) – Ce di Fuori (1723 m) – Piano di Sciüc (1887 m) – Piatto dei Larici (2000 m) – Föisc (2208 m)
Zufahrt zum Ausgangspunkt:A2, uscita Airolo – Strada cantonale in direzione sud – Galleria nella Gola dello Stalvedro – Madrano – Brugnasco
Unterkunftmöglichkeiten:Airolo
Kartennummer:C.N.S. No. 1252 – Ambrì - Piotta - 1:25000; C.N.S. No. 266 S – Valle Leventina - 1:50000

Giornata gelida per la prova generale della nuova attrezzatura da sci escursionismo.

Giunto di buon’ora in Leventina, constato immediatamente che dal Canton Uri arrivano sistemi nuvolosi accompagnati da nevischio. Scatta il piano B, che prevede come ripiego Föisc (anche questa meta, oltre agli Stotzigen Firsten è per me una novità).

 

Inizio dell’escursione: ore 9:07

Fine dell’escursione: ore 14:55

Temperatura alla partenza: - 5°C

Temperatura al rientro: -8°C

 

Alle 8:45 arrivo alla "famosa" fattoria all'inizio del paese (grande silo cilindrico rossiccio). Gli sciatori sopraggiungono tutti in questo momento! Gara per accaparrarsi il piccolo posteggio prospiciente la fattoria: nulla da fare, i vecchi marpioni mi fregano! Sono costretto a lasciare l’auto ai margini della strada, parzialmente su un cumulo di neve.

La temperatura è di -5°C: sopportabile in confronto a quella che ci sarà in vetta. Stimo che sia stata di almeno -20°C.

Preparo la mia attrezzatura nuova di zecca, con un certo impaccio. Intanto gli altri mi salutano e partono (hanno le pelli già montate e alcuni calzano già gli scarponi). Dopo non poche contorsioni a prova di schiena e con rischio di sciatica, riesco a montare le pelli di foca e a calzare i nuovi scarponi. Scatto una foto ai nuovi sci, allaccio il Barryvox e imposto l'altitudine del navigatore GPS e dell'altimetro da polso.  Si sono fatte le nove: e sì che di solito non sono impedito.

 

Parto dal lato sinistro della fattoria, per raggiungere una stradina con neve un po' gelata. Mi trovo a quota 1380 m. Dopo pochi metri lamento subito un fastidioso dolore ai gemelli. E pensare che nel negozio ho provato sette paia di scarponi: questi mi sembravano perfetti! L'indolenzimento mi accompagnerà per tutta l'escursione e mentre scrivo queste righe sento i polpacci come se fossero un pezzo di legno.

Ogni tanto inciampo nei rampanti già montati sotto l'attacco, pronti ad essere posizionati verso il basso in caso di necessità.

Procedo senza grossi problemi passando da Morinal (1516 m), Rütan (1615 m) e Ce di Fuori (1723 m). Qui mi concedo una breve pausa per bere un sorso: ahimè, sia l'acqua minerale che la coca sono ghiacciate! Bevo un bicchiere di tè (tiepido) e conservo il resto per le quote superiori.

Dopo la pausa, invece di seguire il sentiero normale, seguo sciaguratamente una traccia alternativa, appena battuta, che sale nel bosco. L’ambiente è suggestivo; si tratta di una splendida pecceta, con molta neve fresca, cosparsa di semi d’abete. Il percorso si rivelerà assai faticoso: tratti ripidi con numerosi dietro-front e passaggi in posizione rannicchiata fra intrichi di rami. Ebbene, i cambi di direzione non sono così semplici come con le ciaspole!

Raggiro così il Piano dei Sciüch (1887 m) e raggiungo direttamente il Piatto dei Larici (2000 m).



Qui incrocio i primi sciatori che disegnano delle bellissime curve a corto raggio.

A poche centinaia di metri dalla vetta i dolori ai polpacci si fanno più intensi. Soffro ma insisto, devo arrivarci!

In vetta scatto poche foto perché come tolgo i guanti le dita rischiano la paralisi. Spettacolare il panorama sul Lago Ritòm e la regione di Piora. La capanna è semisommersa dalla neve. Ripiego le pelli frettolosamente (non come consigliato dai manuali) e parto per la discesa. Per questa volta “lo scodinzolo” è da dimenticare! L’ultimo tratto di discesa, tra Rütan e Brugnasco si svolge in una stradina ripida e stretta, con neve ghiacciata; ai lati ci sono rocce o tronchi d’abete. Consiglio l’uso del casco!

Oggi, con le ciaspole, avrei fatto un terzo della fatica e probabilmente avrei impiegato più o meno lo stesso tempo.

Già, la gita è fattibilissima anche con le racchette da neve.

 

Tempo di salita: 3 h 15 min

Tempo totale: 5 h 45 min

Dislivello: 848 m

Difficoltà: BS
SLF: marcato

Copertura della rete cellulare: abbastanza buona


Tourengänger: siso


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