Alta Via dei Monti Liguri: tappa 20 con varianti


Publiziert von cai56 , 31. Mai 2023 um 17:38. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Ligurien
Tour Datum:25 Mai 2023
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Lungo la direttiva della statale del Turchino (Alessandria - Genova), in corrispondenza della nuova galleria del Passo (comune di Masone), si imbocca la provinciale 73 e la si segue tortuosamente fino alla spianata del Passo del Faiallo. Tre piccole aree di parcheggio.

Per la prima volta andiamo a camminare in Liguria, con la ovvia ispirazione di percorrere un breve tratto della lunghissima Alta Via dei Monti Liguri, proprio nel segmento che più si avvicina in linea d'aria alla costa del mare. Da qualche parte si legge che questo sia il punto più bello - e nessuno vuole negarne le indiscutibili attrattive - ma onestamente credo che manchino del tutto le caratteristiche veramente montane che ricordo di aver avvicinato nelle Alpi Marittime durante una lontana (nel tempo, 1986) attraversata automobilistica fra Ventimiglia e Limone Piemonte, quando la Via del Sale era veramente "fuoristrada". L'ambiente che ci si accinge ad attraversare, peraltro molto vario nella vegetazione, nei panorami e nelle caratteristiche geologiche, rientra totalmente nell'estensione del Parco Regionale del Monte Beigua: il sentiero principale è ottimamente segnato (meglio di così è impossibile...) e sono attentamente evidenziati tutti i sentieri di accesso/fuga sia verso la costa che verso l'entroterra. Il tracciato dell'AV tende ad aggirare i numerosissimi rilievi della dorsale di displuvio, ma per chi non si trova in loco per percorrere gli oltre 400 km dell'intero tragitto, è facile e conveniente seguire con precisione l'intera cresta - sempre un larghissimo dosso, se non a tratti quasi un altopiano - per non perdere nemmeno uno dei tanti possibili scorci che si aprono soprattutto sul mare. L'idea iniziale era quella di raggiungere il Monte Beigua, ma, constato sul posto che la foresta di antenne già scorta da lontano  era proprio il Monte Beigua, deviamo subito in direzione opposta fino a raggiungere una bella elevazione isolata - Monte Sciguello - con solo una crocetta ed un traliccetto metallico.
Da aggiungere infine che, oltre alla presenza di numerosi veri e propri rifugi funzionanti in stagione (?) come posto tappa, sono frequenti i cosiddetti "ripari", una sorta di bivacchi senza posti letto (solo tavolo, panca e stufa), che per la verità abbiamo trovato  - almeno in questa occasione - sporchi e trasandati come non mai.


Dalla spianata del Passo del Faiallo si retrocede per poche decine di metri in direzione di Masone fino ad incrociare gli evidentissimi segnali dell'Alta Via dei Monti Liguri (bandierina CAI con sigla AV e due bolli blu). Si entra subito in un rado bosco di faggi d'alto fusto, che ben presto si apre nella prateria del Passo del Faiallo escursionistico (o Cian de Toe), per poi risalire al promontorio panoramico di San Gioachin: bella veduta della costa fra Genova e Sestri Ponente occupata prevalentemente dall'aeroporto e da aree portuali, con l'orizzonte orientale fino al Monte di Portofino. Riprendendo il cammino verso ovest, si affianca fra bosco e pascolo la Cima Faiallo, in realtà poco distinguibile nelle ondulazioni del crinale come diverse altre che incontreremo; seguendo la dorsale che coincide col confine di provincia fra Genova e Savona, ci si dirige al ben visibile cippo dell'Anticima del Monte Reixa. Camminando praticamente in piano, si arriva quindi alle poche rocce del Monte Reixa, dove si trovano alcune targhe commemorative e la statuetta di una Madonna con la base ricostruita; il bel sentiero prosegue poi verso il Passo Vaccaria  [questi passi, in verità praticamente i punti bassi di ondulazioni della dorsale, coincidono quasi sempre con quadrivi di sentieri in direzione N-S e O-E], la Rocca Vaccaria, la Rocca del Groppazzo ed il Passo Crocetta, dove si incrocia - ed useremo per il ritorno - la pista sterrata per il vicino Rifugio Argentea. Seguendo la pista in ripida salita, fiancheggiando un arido boschetto di pini uncinati, si arriva al ripiano del rifugio, il cui terrazzo si affaccia su Arenzano ed il suo entroterra. Ad un angolo dell'edificio è presente un locale - "Riparo sempre aperto" - che appare sporco e stipato di tavoli e sedie pieghevoli per l'estate. A questo punto, in circa mezz'ora di cammino, compiamo la deviazione verso il Monte Argentea che, di qualche metro più in basso del rifugio, si protende sul digradare di colline verso la costa; il sentierino in traverso leggermente esposto che raggiunge la cimetta si rivela il passaggio più tecnico dell'intera escursione. Tornati al rifugio, scendiamo un poco a sinistra per sfiorare la Cima Pian di Lerca e subito iniziare la traversata del lunghissimo altopiano del Pian di Lerca (sulle mappe "Passo Pian di Lerca"), allontanandoci un poco verso nord dalla linea di crinale; la ritroviamo nei pressi della Cima del Pozzo, seguita poco oltre dal Riparo Cima del Pozzo (accattivante all'esterno e fatiscente all'interno). Da qui le caratteristiche del territorio cambiano improvvisamente portandoci a compiere la salita più cospicua della giornata attraverso un fitto bosco di latifoglie su terreno nettamente sassoso e sconnesso: stiamo salendo dal Passo Notua alla cupola boscosa compresa fra il Bric Sciue Gianche e la Rocca Fontanassa, ambedue della stessa quota (1172 m) ed indistinguibili nella vegetazione. Si prosegue fino al Piano del Bric Damè e poi si inizia a scendere - sentiero umido e sassoso - portandosi ad aggirare la base del Bric Resonau fino al Colle Sud del Bric Resonau. In questo prossimo tratto si rendono molto evidenti - anche solo per le dimensioni raggiunte - le peculiarità geologiche di questa regione: in alcuni casi i castelli rocciosi sommitali (naturalmente delle più varie dimensioni) caratteristici dei bric, subendo nei millenni i fenomeni di fratturazione legati al gelo e rigelo, crollano trasformandosi in formazioni che vanno dal semplice accumulo di pietre ad una vera e propria estensione di sassi detta "block stream". Al colle termina una pista sterrata che, seguita verso ovest, attraversa l'area del Prato Ferretto fino a portarsi alla base delle rocce della Cima Frattin, dove si trova la Casa della Miniera (sulle mappe segnata come Riparo, ma attualmente proprietà privata); si termina con una breve risalita verso le costruzioni del Rifugio Pratorotondo, dove si incrocia la carrozzabile per il Monte Beigua. Proseguire filologicamente fino alla vetta canonica, a questo punto (carrozzabile, area turistica e 19 antenne) non ci attira, ma, cercando ispirazione in direzione opposta (sud), scorgiamo un rilievo isolato che può dare una concretezza geografica alla fine dell'escursione. Scendiamo quindi lungo un sentiero che indica "Pigo", attraversiamo liberamente una conca di prati paludosi ed imbocchiamo un sentierino (peraltro molto battuto) che, aggirandone quasi a spirale la cuspide, si porta a raggiungere la cima del Monte Sciguello, con croce ed antico piccolo traliccio metallico.
Per il ritorno non c'è alternativa alla stessa via fino al Rifugio Argentea, presso il quale poi deviamo a sinistra sulla pista di accesso che scende lungamente (utile e gradita una scorciatoia indicata) in direzione del Passo del Faiallo,  con l'alternativa finale di transitare dal Rifugio/posto-tappa "La Nuvola sul Mare" oppure - come abbiamo fatto noi - ritornare sulla via di andata presso il Cian de Toe-Passo del Faiallo escursionistico.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentare (2)


Kommentar hinzufügen

Francesco hat gesagt:
Gesendet am 1. Juni 2023 um 08:45
Rifugio Argentea sempre chiuso ?

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Juni 2023 um 19:37
Mah, se ho ben capito dovrebbe essere aperto nei week end estivi... quando le temperature lo rendono inavvicinabile.


Kommentar hinzufügen»