Monte Santo (con esplorazione per futuro periplo).
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Per questa mattina avevo studiato due alternative:
Ma poi, consultando ripetutamente il meteo che dava bel tempo, intorno alle 6.15 sono partito da casa alle prime luci dell’alba, con la decisione si tornare indietro in caso di pioggia intensa (ero comunque attrezzato anche per la pioggia).
Arrivato con calma al punto di partenza, alle 7.00 ho iniziato il mio cammino sull’itinerario che ormai conosco a memoria e salendo, ho subito capito che il tempo sarebbe girato al bello e quindi con rinnovata fiducia ho completato la mia salita visitando in lungo e in largo l’ampio tavoliere che costituisce la cima del Monte Santo.
L’uscita è stata molto utile, perché questa volta ho anche studiato le possibilità da effettuare un giro ad anello che effettuerò la prossima volta, scendendo dal lato opposto da quello dove si fa normalmente la salita.
Appena arrivato sulla cima, prima della croce ho avvistato alcuni esemplari di pernice sarda, che all’inizio ho visto allontanarsi di pedina e che poi si sono involati verso i pendii del monte; l’incontro con questo volatile in questa zona è piuttosto comune, infatti si può dire che ogni volta che sono salito, ho sempre trovato le pernici.
Questa volta (ed è la prima volta) mentre scendevo, ho anche incontrato tre persone che salivano, con le quali ho scambiato quattro chiacchiere.
L’immancabile incontro con i cani pastore è stato anche oggi molto tranquillo, probabilmente si ricordano si me, visto che mi vedono una volta all’anno….
• la prima prevedeva la visita a Sassari con la Rosi in occasione della “Cavalcata Sarda”, una manifestazione dove sfilano gruppi in costume, comprese anche le famose maschere sarde (come ad esempio i mamuthones); si tratta di una manifestazione molto sentita dai sardi ma seguita anche dai turisti e quindi c’è un sacco di gente
• la seconda invece prevedeva la salita al Monte Santo, dove vado ogni anno perché molto panoramico e situato non lontano da casa, e che quindi riesco a fare in mezza giornata (anche meno se parto presto).
Dopo una notte abbastanza travagliata a causa di alcuni temporali (alle 3 sono dovuto scendere a chiudere i finestrini dell’auto che avevo lasciati socchiusi), Rosanna non era molto in forma e ha gettato la spugna, ma anch’io ero dubbioso sul da farsi, perché verso nord si vedevano ancora numerosi lampi.Ma poi, consultando ripetutamente il meteo che dava bel tempo, intorno alle 6.15 sono partito da casa alle prime luci dell’alba, con la decisione si tornare indietro in caso di pioggia intensa (ero comunque attrezzato anche per la pioggia).
Arrivato con calma al punto di partenza, alle 7.00 ho iniziato il mio cammino sull’itinerario che ormai conosco a memoria e salendo, ho subito capito che il tempo sarebbe girato al bello e quindi con rinnovata fiducia ho completato la mia salita visitando in lungo e in largo l’ampio tavoliere che costituisce la cima del Monte Santo.
L’uscita è stata molto utile, perché questa volta ho anche studiato le possibilità da effettuare un giro ad anello che effettuerò la prossima volta, scendendo dal lato opposto da quello dove si fa normalmente la salita.
Appena arrivato sulla cima, prima della croce ho avvistato alcuni esemplari di pernice sarda, che all’inizio ho visto allontanarsi di pedina e che poi si sono involati verso i pendii del monte; l’incontro con questo volatile in questa zona è piuttosto comune, infatti si può dire che ogni volta che sono salito, ho sempre trovato le pernici.
Questa volta (ed è la prima volta) mentre scendevo, ho anche incontrato tre persone che salivano, con le quali ho scambiato quattro chiacchiere.
L’immancabile incontro con i cani pastore è stato anche oggi molto tranquillo, probabilmente si ricordano si me, visto che mi vedono una volta all’anno….
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