Alpe Oultòir (m.2270)
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Da tempo chiedevo ad Emi di salire al Monte Oultoir o al vicino Monteur. E sabato pomeriggio finalmente mi propone questo giro.
E' tardissimo e raggiungiamo il parcheggio - sito all'altezza di un tornante di sinistra a quota m.1734 della strada per Bormio 2000 - solo alle 16,00. So già che non riusciremo a raggiungere la cima ma mi incuriosisce il percorso. Il primo tratto coincide col sentiero noto col nome "delle coppelle" perchè conserva massi che testimoniano le antiche presenze preistoriche del luogo: al terzo sito preistorico invece di seguire la segnaletica che conduce al successivo, proseguiamo in direzione baite di Boero (m.2025). La giornata è stupenda e gradevole nelle temperature. Il sentiero si svolge nella pineta con piccoli strappetti che ci fanno gradualmente guadagnare quota. L'ambiente alpino si respira ad ogni passo abeti, larici, genziane, rododendri, anemoni, e mirtilli, sicuramente in maggior salute di quelli della precedente uscita al Monte Bar, avendo goduto maggior copertura nevosa e potendo dunque proliferare più agevolmente. Anche gli scorci che si offrono sulla nostra destra sono veramente accattivanti. Il sentiero boscoso, a tratti morbido ricoperto dagli aghi di larice, ad un certo punto cede il passo a un tracciato più rude: sassi, corpi franosi e addirittura le amate ganne di Emi. L'ambiente qui assume un aspetto selvaggio e a tratti austero ma sempre affascinante. L'Alpe Oultoir (m.2270) si compone di due capanne fatiscenti che conservano un antico fascino; sulla sinistra si ode scorrere un ruscelletto, incuriosita ne seguo il percorso e poco sopra l'ambiente si apre in un ampio pianoro che regala colpi d'occhio apprezzabili in ogni dove... Dopo una mezz'oretta passata in contemplazione, l'ora tarda e un arietta gelida ci inducono a desistere dal proseguire: "Monte Oultoir prima o poi ci incontreremo!! Alla prossima!"
Poncione
Sicuramente un bell'itinerario, che percorre le pendici occidentali del Monte Vallecetta, aggirando l'isolato promontorio "minore" del Monte Oultoir, che come il vicino Monteur ha una strana assonanza transalpina. Affascinante e desolata la piccola Alpe omonima, consistente in una minuscola stalla e in una seconda casupola in cui si può intuire il duro giaciglio di qualche pastore d'alta quota... sui resti di una trave lignea è incisa una data 1940 accanto a due nomi femminili, i quali sarebbe lecito chiedersi se di donna o di qualche "abitante estiva" della picciol stalla. ;)
E' tardissimo e raggiungiamo il parcheggio - sito all'altezza di un tornante di sinistra a quota m.1734 della strada per Bormio 2000 - solo alle 16,00. So già che non riusciremo a raggiungere la cima ma mi incuriosisce il percorso. Il primo tratto coincide col sentiero noto col nome "delle coppelle" perchè conserva massi che testimoniano le antiche presenze preistoriche del luogo: al terzo sito preistorico invece di seguire la segnaletica che conduce al successivo, proseguiamo in direzione baite di Boero (m.2025). La giornata è stupenda e gradevole nelle temperature. Il sentiero si svolge nella pineta con piccoli strappetti che ci fanno gradualmente guadagnare quota. L'ambiente alpino si respira ad ogni passo abeti, larici, genziane, rododendri, anemoni, e mirtilli, sicuramente in maggior salute di quelli della precedente uscita al Monte Bar, avendo goduto maggior copertura nevosa e potendo dunque proliferare più agevolmente. Anche gli scorci che si offrono sulla nostra destra sono veramente accattivanti. Il sentiero boscoso, a tratti morbido ricoperto dagli aghi di larice, ad un certo punto cede il passo a un tracciato più rude: sassi, corpi franosi e addirittura le amate ganne di Emi. L'ambiente qui assume un aspetto selvaggio e a tratti austero ma sempre affascinante. L'Alpe Oultoir (m.2270) si compone di due capanne fatiscenti che conservano un antico fascino; sulla sinistra si ode scorrere un ruscelletto, incuriosita ne seguo il percorso e poco sopra l'ambiente si apre in un ampio pianoro che regala colpi d'occhio apprezzabili in ogni dove... Dopo una mezz'oretta passata in contemplazione, l'ora tarda e un arietta gelida ci inducono a desistere dal proseguire: "Monte Oultoir prima o poi ci incontreremo!! Alla prossima!"

Sicuramente un bell'itinerario, che percorre le pendici occidentali del Monte Vallecetta, aggirando l'isolato promontorio "minore" del Monte Oultoir, che come il vicino Monteur ha una strana assonanza transalpina. Affascinante e desolata la piccola Alpe omonima, consistente in una minuscola stalla e in una seconda casupola in cui si può intuire il duro giaciglio di qualche pastore d'alta quota... sui resti di una trave lignea è incisa una data 1940 accanto a due nomi femminili, i quali sarebbe lecito chiedersi se di donna o di qualche "abitante estiva" della picciol stalla. ;)
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