Piz di Renten (cima nord)
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Quando dodici giorni fa sono stato in Val di Cama, Angelo mi aveva diffusamente e positivamente parlato della Val Calanca, tanto da suscitare la mia curiosità e il mio interesse che ho poi concretizzato con la consultazione di una delle mie numerose pubblicazioni di montagna (Ticino e Mesolcina – giuda escursionistica), dove ho individuato questa escursione “conoscitiva”.
Trovato in Fabrizio il compagno di questa uscita, abbiamo ripercorso la stessa strada fatta per la Val di Cama (autostrada svizzera) imboccando però la ValCalanca subito dopo Roveredo, fino ad Arvigo, dove abbiamo lasciato l’auto.
Molto bello tutto l’itinerario, che quasi sempre si è mantenuto nel bosco, in particolare il tratto che da Braggio ci ha portati per il bosco di Gramon e quello finale verso il Pian di Renten.
Non ero mai stato in questa valle e devo dire che anch’io ne ho tratto delle considerazioni veramente positive, considerando inoltre che ne abbiamo visto solo il tratto iniziale (la valle infatti è molto lunga, disponendosi poi parallelamente alla Val Mesolcina, di cui inizialmente è tributaria).
Abbiamo infine verificato che esistono, sia da questo lato della valle, che da quello opposto, innumerevoli possibilità di traversate e di salite, con i relativi punti di appoggio: un vero paradiso per gli escursionisti.
Dislivello percorso : 1.100 m, che in questa stagione vanno bene.
Descrizione dalla “Guida escursionistica Ticino e Mesolcina” (in corsivo/neretto alcuni commenti):
A Braggio (1.293 m) si giunge mediante la teleferica che parte dal fondovalle calanchino di Arvigo(820 m); le due località sono anche collegate mediante un bello e antico sentiero. Noi abbiamo seguito quest’ultimo che, con pendenza costante e non eccessiva, ci ha portati alla prima meta in meno di un’ora e mezza.
Da Braggio si segue il sentiero segnalato che porta a risalire i prati soprastanti. Il sentiero entra quindi nel vasto bosco di Gramon (protettore del paese e a sua volta protetto dai molti ripari valangari ben indicati dalla CN in zona Tesa) e sale a risvolti fino all’Alp di Fora (1.844 m), dove c’è il rifugio omonimo. Anche qui, come in altre valli svizzere, abbiamo trovato questa ottima costruzione dotata di ogni confort, dove chi vuole fermarsi o utilizzare i beni del rifugio, lo fa in forma autonoma e responsabile, lasciando poi in una cassetta i soldi o effettuando un vaglia il giorno successivo (le tariffe sono chiare e affisse, es. pernottamento 3 €, vino Merlot da 50 cl 12 €, ecc..)
Una lunga e dolce traversata verso sud, ancora nel bosco, conduce infine al valico del Passo di Renten.
Giunti al Pian di Renten si può salire in 10 minuti alla cima Nord (1.973 m) del Piz di Renten per la facile cresta di collegamento: è garantito un panorama eccezionale. Veramente azzeccata questa definizione, dalla cima infatti si gode un panorama di tutto rispetto, che in questa occasione è stato accentuato anche dalla magnifica giornata.
La cima principale del Pizdi Renten (2.000 m) è piuttosto difficile da raggiungere (itinerario 300 della Guida del CAS).
Trovato in Fabrizio il compagno di questa uscita, abbiamo ripercorso la stessa strada fatta per la Val di Cama (autostrada svizzera) imboccando però la ValCalanca subito dopo Roveredo, fino ad Arvigo, dove abbiamo lasciato l’auto.
Molto bello tutto l’itinerario, che quasi sempre si è mantenuto nel bosco, in particolare il tratto che da Braggio ci ha portati per il bosco di Gramon e quello finale verso il Pian di Renten.
Non ero mai stato in questa valle e devo dire che anch’io ne ho tratto delle considerazioni veramente positive, considerando inoltre che ne abbiamo visto solo il tratto iniziale (la valle infatti è molto lunga, disponendosi poi parallelamente alla Val Mesolcina, di cui inizialmente è tributaria).
Abbiamo infine verificato che esistono, sia da questo lato della valle, che da quello opposto, innumerevoli possibilità di traversate e di salite, con i relativi punti di appoggio: un vero paradiso per gli escursionisti.
Dislivello percorso : 1.100 m, che in questa stagione vanno bene.
Descrizione dalla “Guida escursionistica Ticino e Mesolcina” (in corsivo/neretto alcuni commenti):
A Braggio (1.293 m) si giunge mediante la teleferica che parte dal fondovalle calanchino di Arvigo(820 m); le due località sono anche collegate mediante un bello e antico sentiero. Noi abbiamo seguito quest’ultimo che, con pendenza costante e non eccessiva, ci ha portati alla prima meta in meno di un’ora e mezza.
Da Braggio si segue il sentiero segnalato che porta a risalire i prati soprastanti. Il sentiero entra quindi nel vasto bosco di Gramon (protettore del paese e a sua volta protetto dai molti ripari valangari ben indicati dalla CN in zona Tesa) e sale a risvolti fino all’Alp di Fora (1.844 m), dove c’è il rifugio omonimo. Anche qui, come in altre valli svizzere, abbiamo trovato questa ottima costruzione dotata di ogni confort, dove chi vuole fermarsi o utilizzare i beni del rifugio, lo fa in forma autonoma e responsabile, lasciando poi in una cassetta i soldi o effettuando un vaglia il giorno successivo (le tariffe sono chiare e affisse, es. pernottamento 3 €, vino Merlot da 50 cl 12 €, ecc..)
Una lunga e dolce traversata verso sud, ancora nel bosco, conduce infine al valico del Passo di Renten.
Giunti al Pian di Renten si può salire in 10 minuti alla cima Nord (1.973 m) del Piz di Renten per la facile cresta di collegamento: è garantito un panorama eccezionale. Veramente azzeccata questa definizione, dalla cima infatti si gode un panorama di tutto rispetto, che in questa occasione è stato accentuato anche dalla magnifica giornata.
La cima principale del Pizdi Renten (2.000 m) è piuttosto difficile da raggiungere (itinerario 300 della Guida del CAS).
Tourengänger:
imerio
Communities: Hikr in italiano
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