Aiguille de la Grande Sassière (3751 m)
|
||||||||||||||
![]() |
![]() |
Dell’Aiguille de la Grande Sassière me ne parlò tanti anni fa LaGazelle come la più alta cima raggiungibile senza attrezzatura. Come ho detto a questo proposito nel mio rapporto della Cima Rossa della Grivola, per me la quota non è importante, ma lo è il panorama che si può godere dalla vetta.
Il punto di partenza è in Francia. Da Aosta, dove sono in vacanza, non è vicinissimo, ma di sicuro lo è di più che partendo da Milano! Così, a notte inoltrata, parto alla volta della Diga di Le Saut. Il parcheggio è già pieno di macchine e camper, oddio! Mentre mi sto cambiando le scarpe, un ragazzo, da solo come me, mi chiede, in francese, se so dov’è il sentiero per l’Aiguille de la Grande Sassière. Io gli rispondo che non ho ancora guardato la cartina, ma, dalla fila di gente che c’era sul sentiero che saliva lungo il versante di fronte a noi, direi che non c’è alcun dubbio che sia proprio quello! Però, se ha pazienza di aspettarmi un minuto che finisco di prepararmi e se gli va, ci andiamo insieme. Accetta e così partiamo. Entrambi abbiamo gli scarponi e la piccozza nello zaino. Salgo di buon passo, e lui mi segue senza battere ciglio. Superiamo il primo facilissimo saltino che porta sulla cresta vera e propria e proseguiamo. È tutto un sentiero senza la minima difficoltà. L’unica che incontriamo, ce la andiamo a cercare da soli: seguendo un vecchio bollo ci troviamo a fare un passaggio di arrampicata, un po’ esposto, ma divertente. Io lo passo per primo e trovo un chiodo all’uscita. Una volta superatolo ci rendiamo conto che… c’era un comodissimo sentiero che lo aggirava! Ed il sentiero, come detto, prosegue fino in vetta. Non capisco chi lo grada come qualcosa in più di un T2. L’unica cosa che potrebbe rendere difficili le cose è del ghiaccio. Noi abbiamo trovato solo il terreno molto duro nell’ultimo tratto, segno che durante la notte sì è congelato, ma nulla più. In questi ultimi metri vedo rallentare vistosamente il mio compagno di giornata, che aveva accusato un po’ la quota. Nessun problema, rallento anch’io ed arriviamo in vetta assieme. Dopo tre ore di chiacchiere, ci stringiamo la mano e godiamo del panorama, davvero spettacolare! Devo ammettere che valeva la pena salire su questa vetta, mettendo per una volta da parte la mia allergia per la gente, che qui, come mi aspettavo, è numerosissima: evidentemente la possibilità di raggiungere, senza difficoltà, una quota considerevole, unita al panorama, attira una quantità di persone davvero enorme. Per tutto il tempo di salita e discesa, infatti, continuiamo ad incrociare gente, fin quasi alla macchina.

Kommentare (2)