Libreria Spalavera! a Pallanza in bicicletta.
|
||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
E perché poi non dovrei andare in libreria in bicicletta?
Sport e cultura possono andare a braccetto!
Partenza dalla casa di Enrico a Cavigliano, ore 10. Ritorno alla casa di Enrico a Cavigliano, ore 19. Un bel giro di orologio, anche se non completo!
Una decina, i libri comperati, qualche edizione vintage, quella per esempio del "Faustus" di Thomas Mann nella traduzione di Ervin Pocar del 1961, quella della raccolta di poesie russe a cavallo tra fine ottocento su su fino alla Cvetaeva, come pure un edizione invece fresca di stampa che parla di tour in bicicletta proprio nelle nostre zone, tra Piemonte, Vallese e Ticino; poi c'è anche un racconto autobiografico delle fatiche di Reinhold Messner in Antartide, trent'anni fa.
Insomma, una messe di letture varie quanto accattivanti!
E dove li metto, tutti quei libri?
E quando li leggo, tutti questi libri?
Leggere, invece di rastrellare attorno alla cascina, piantare insalate, potare arbusti, innaffiare fiori, accatastare legna?
Fare i compiti per la classe di spagnolo? Studiare i pezzi del mio prossimo concerto?
Leggere, invece di fare un giro facile facile con l'amico Veget?
Leggere, invece di portar su in cascina pesanti zaini pieni di birre rare e cibi, morsicata per strada da un cagnaccio senza guinzaglio che non ama i colori accesi che indosso?
Leggere, invece di accudire il babbo?
Leggere, invece di fare pedalate allegre, mai un ombra di stanchezza, dolori, 200% di serotonina???
La libreria Spalavera è un antro magico, è un luogo per intenditori, qualsiasi sia il loro interesse, mi sono innamorata a prima vista di questo posto, non ci credevo potesse esistere in una piccola città come Pallanza, oltretutto porta il nome di una cima che ben conosco, e che ho raggiunto in Quattrostagioni: perciò io oggi lego bicicletta e libri, e opplà, si parte!
Poco da dire sul percorso. Si legge tutto nei waypoints, impossibile sbagliare strada.
Entrata su territorio italiano alla dogana di Valmara, sono piacevolmente sorpresa dalla litoranea SS 34, il cui manto stradale, senza buchi, tombini, bordi pieni di insidie, è perfetto. Bravi, operai dell' ANAS!
Oltretutto, all'andata, un buon 80% del terreno a destra della linea bianca laterale è ugualmente privo di irregolarità e bello largo, per pedalarci con comodo, evitando pericoli automobilistici, magari più mentali che fisici, comunque sempre uno stress in meno.
Ho un solo nemico, a parte le auto folli (ma a quest'ora sono poche), il vento contrario, che morsica ruote, mani, viso, gambe. Comunque, ridacchio.
Altri nemici potenziali, i cani senza guinzaglio, ma abbaiano dietro ai pesanti cancelli delle ville! Ridacchio.
Mi preoccupo della riuscita della mia pedalata poco prima di Cannero, quando si apre l'orizzonte fin giù alla curva che farà il lago a Gravedona: uhhh, ma quant'è lontana Verbania! Comunque, pedala pedala, ci arrivo, con una sola pausa per un caffè in un bar di Ghiffa. Mmhhh, ci voleva, proprio forte, corto, basso, ristretto come piace a me.
Mi ero messa in testa di pranzare a Villa Olimpia, dove una mensa sociale, gestita dal Comune offre menù caserecci di qualità e al prezzo imbattibile di 8 euro! Piacevolmente vario il pubblico ai tavoli, da quello che potrebbe essere un professore di liceo, a quella che magari prova a smettere con la droga, dall'andicappata che urla sconnesse grida e deve essere pazientemente imboccata da una cameriera, dal poliziotto locale che raggiunge moglie e figlia, a una bella solitaria di mezz'età, da quella coppia che gli piace il vino, a me, per fare un esempio, colorata multistrati come un arlecchino ciclista.
Dopo i piaceri dello stomaco, quello dell'agognata lettura!
Voi intanto, guardate le foto di questo luogo, e ditemi: non vi piacerebbe entrarci, magari solo per sprofondare beati in una delle vecchie poltrone color cremisi, come non se ne trovano più in giro?
La Spalavera, per me tra le librerie mitiche del mondo, accanto alla favolosa El Ateneo di Buenos Aires (in un teatro antico!), l' Acqua Alta di Venezia, le (purtroppo defunte, ma quante ore ci ho passato!) Foyles e Waterstones a Londra, la Livreria Lello in Portogallo. La Spalavera in un ex caffè liberty, da qui le splendide vecchie insegne su vetro.
Che fortuna, la nostra! a due passi da casa, toh! due pedalate, qualche chilometro in auto, oppure col battello. Non ci sono scuse che tengano, ognuno può farci una capatina. Bravi i giovani Filippo e Marco che si sono lanciati in quest'avventura! Che organizzano concerti, serate con scrittori invitati, e anche, e qui vi voglio! amici di Hikr, mercatini del libro, ai piedi dello Spalavera, il Monte, vero, appunto, a Colle (1238 metri), libri & degustazione birre, ehi!
Comunque, a voi interessa la pedalata, mica la Spalavera!
Allora, il ritorno: pedalo accanto al lago, gli occhi non cessano di meravigliarsi per le sue infinite, varie bellezze!
Ma bisogna star molto attenti al traffico, qui non si scherza, perché le porzioni di carreggiata fiancheggiate da vecchi parapetti alti 30 centimetri, o antiche protezioni metalliche poco sicure sono numerose. Mi aiuta molto anche...anche l'udito fine di musicista: le auto, e pure la maniera di guidare degli autisti, le odo da lontano, e questo mi aiuta moltissimo a valutare il grado di pericolo che potrei, Dio non voglia! correre.
Per mia fortuna, non è ancora stagione di bus turistici, di camper, di auto straniere terrorizzate dal modo di guidare all' italiana e alla ticinese, in particolare dal modo di guidare dei pendolari, impazienti di arrivare a casa per la cena! Come già detto, solo tre quattro macchine hanno pericolosamente sfiorato i miei polpacci, tal cani in agguato!
Arrivo sul lungolago di Ascona tutta intirizzita, ma strafelice e fiera. Dita gelate, devo chiedere aiuto per indossare la mia lampadina frontale/cervicale (utile supplemento alle lampade della bici), poi nuovamente il casco. Per il ritorno, rinunciando a malavoglia a seguire i bordi del lago tra Ascona e Locarno, giro troppo lungo stasera, faccio una deviazione per far spesa alla Coop, poi ritrovo l'amata ciclopedonale lungo i fiumi Maggia e Melezza (stupendo itinerario di cui parlerò un altra volta) sino a casa.
Allora, Signor Chirurgo Che Mi Ha Operata Al Ginocchio, soddisfatto della Sua paziente???
PLAYLIST: l'ascolto del meraviglioso Notturno op. 27 no 2 di Chopin suonato, che scendono le lacrime, dall'ingiustamente dimenticato pianista Byron Janis.
Sport e cultura possono andare a braccetto!
Partenza dalla casa di Enrico a Cavigliano, ore 10. Ritorno alla casa di Enrico a Cavigliano, ore 19. Un bel giro di orologio, anche se non completo!
Una decina, i libri comperati, qualche edizione vintage, quella per esempio del "Faustus" di Thomas Mann nella traduzione di Ervin Pocar del 1961, quella della raccolta di poesie russe a cavallo tra fine ottocento su su fino alla Cvetaeva, come pure un edizione invece fresca di stampa che parla di tour in bicicletta proprio nelle nostre zone, tra Piemonte, Vallese e Ticino; poi c'è anche un racconto autobiografico delle fatiche di Reinhold Messner in Antartide, trent'anni fa.
Insomma, una messe di letture varie quanto accattivanti!
E dove li metto, tutti quei libri?
E quando li leggo, tutti questi libri?
Leggere, invece di rastrellare attorno alla cascina, piantare insalate, potare arbusti, innaffiare fiori, accatastare legna?
Fare i compiti per la classe di spagnolo? Studiare i pezzi del mio prossimo concerto?
Leggere, invece di fare un giro facile facile con l'amico Veget?
Leggere, invece di portar su in cascina pesanti zaini pieni di birre rare e cibi, morsicata per strada da un cagnaccio senza guinzaglio che non ama i colori accesi che indosso?
Leggere, invece di accudire il babbo?
Leggere, invece di fare pedalate allegre, mai un ombra di stanchezza, dolori, 200% di serotonina???
La libreria Spalavera è un antro magico, è un luogo per intenditori, qualsiasi sia il loro interesse, mi sono innamorata a prima vista di questo posto, non ci credevo potesse esistere in una piccola città come Pallanza, oltretutto porta il nome di una cima che ben conosco, e che ho raggiunto in Quattrostagioni: perciò io oggi lego bicicletta e libri, e opplà, si parte!
Poco da dire sul percorso. Si legge tutto nei waypoints, impossibile sbagliare strada.
Entrata su territorio italiano alla dogana di Valmara, sono piacevolmente sorpresa dalla litoranea SS 34, il cui manto stradale, senza buchi, tombini, bordi pieni di insidie, è perfetto. Bravi, operai dell' ANAS!
Oltretutto, all'andata, un buon 80% del terreno a destra della linea bianca laterale è ugualmente privo di irregolarità e bello largo, per pedalarci con comodo, evitando pericoli automobilistici, magari più mentali che fisici, comunque sempre uno stress in meno.
Ho un solo nemico, a parte le auto folli (ma a quest'ora sono poche), il vento contrario, che morsica ruote, mani, viso, gambe. Comunque, ridacchio.
Altri nemici potenziali, i cani senza guinzaglio, ma abbaiano dietro ai pesanti cancelli delle ville! Ridacchio.
Mi preoccupo della riuscita della mia pedalata poco prima di Cannero, quando si apre l'orizzonte fin giù alla curva che farà il lago a Gravedona: uhhh, ma quant'è lontana Verbania! Comunque, pedala pedala, ci arrivo, con una sola pausa per un caffè in un bar di Ghiffa. Mmhhh, ci voleva, proprio forte, corto, basso, ristretto come piace a me.
Mi ero messa in testa di pranzare a Villa Olimpia, dove una mensa sociale, gestita dal Comune offre menù caserecci di qualità e al prezzo imbattibile di 8 euro! Piacevolmente vario il pubblico ai tavoli, da quello che potrebbe essere un professore di liceo, a quella che magari prova a smettere con la droga, dall'andicappata che urla sconnesse grida e deve essere pazientemente imboccata da una cameriera, dal poliziotto locale che raggiunge moglie e figlia, a una bella solitaria di mezz'età, da quella coppia che gli piace il vino, a me, per fare un esempio, colorata multistrati come un arlecchino ciclista.
Dopo i piaceri dello stomaco, quello dell'agognata lettura!
Voi intanto, guardate le foto di questo luogo, e ditemi: non vi piacerebbe entrarci, magari solo per sprofondare beati in una delle vecchie poltrone color cremisi, come non se ne trovano più in giro?
La Spalavera, per me tra le librerie mitiche del mondo, accanto alla favolosa El Ateneo di Buenos Aires (in un teatro antico!), l' Acqua Alta di Venezia, le (purtroppo defunte, ma quante ore ci ho passato!) Foyles e Waterstones a Londra, la Livreria Lello in Portogallo. La Spalavera in un ex caffè liberty, da qui le splendide vecchie insegne su vetro.
Che fortuna, la nostra! a due passi da casa, toh! due pedalate, qualche chilometro in auto, oppure col battello. Non ci sono scuse che tengano, ognuno può farci una capatina. Bravi i giovani Filippo e Marco che si sono lanciati in quest'avventura! Che organizzano concerti, serate con scrittori invitati, e anche, e qui vi voglio! amici di Hikr, mercatini del libro, ai piedi dello Spalavera, il Monte, vero, appunto, a Colle (1238 metri), libri & degustazione birre, ehi!
Comunque, a voi interessa la pedalata, mica la Spalavera!
Allora, il ritorno: pedalo accanto al lago, gli occhi non cessano di meravigliarsi per le sue infinite, varie bellezze!
Ma bisogna star molto attenti al traffico, qui non si scherza, perché le porzioni di carreggiata fiancheggiate da vecchi parapetti alti 30 centimetri, o antiche protezioni metalliche poco sicure sono numerose. Mi aiuta molto anche...anche l'udito fine di musicista: le auto, e pure la maniera di guidare degli autisti, le odo da lontano, e questo mi aiuta moltissimo a valutare il grado di pericolo che potrei, Dio non voglia! correre.
Per mia fortuna, non è ancora stagione di bus turistici, di camper, di auto straniere terrorizzate dal modo di guidare all' italiana e alla ticinese, in particolare dal modo di guidare dei pendolari, impazienti di arrivare a casa per la cena! Come già detto, solo tre quattro macchine hanno pericolosamente sfiorato i miei polpacci, tal cani in agguato!
Arrivo sul lungolago di Ascona tutta intirizzita, ma strafelice e fiera. Dita gelate, devo chiedere aiuto per indossare la mia lampadina frontale/cervicale (utile supplemento alle lampade della bici), poi nuovamente il casco. Per il ritorno, rinunciando a malavoglia a seguire i bordi del lago tra Ascona e Locarno, giro troppo lungo stasera, faccio una deviazione per far spesa alla Coop, poi ritrovo l'amata ciclopedonale lungo i fiumi Maggia e Melezza (stupendo itinerario di cui parlerò un altra volta) sino a casa.
Allora, Signor Chirurgo Che Mi Ha Operata Al Ginocchio, soddisfatto della Sua paziente???
PLAYLIST: l'ascolto del meraviglioso Notturno op. 27 no 2 di Chopin suonato, che scendono le lacrime, dall'ingiustamente dimenticato pianista Byron Janis.
Tourengänger:
micaela

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (27)