Sergent - Via Yoghi
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Dopo due anni ritorniamo nella bella Valle dell'Orco, ma questa volta ci ritroviamo circondati dall'oro infuocato dell'autunno e dalle aguzze vette completamente innevate... Forse la stagione migliore per questa valle...
Giunti all'attacco della Via Yoghi, veniamo accolti da una spiacevole (e bagnata) sorpresa: in alcuni punti le placche sembrano delle vere e proprie cascatelle!
Le scarpette, però, sembrano tenere anche sul bagnato, così dopo i primi tiri a bere acqua e inzupparci piedi e pantaloni, finalmente la roccia torna ad essere calda e asciutta: ora sì che si ragiona!
Dal parcheggio davanti al Campeggio La Peschera (q. 1450 m), in prossimità del cartello con le principali strutture rocciose della Valle dell 'Orco, imboccare la strada sterrata sulla sinistra.
Seguire la carrareccia per circa 100 metri quindi, in prossimità di un piccolo e poco evidnete ometto in sassi, svoltare decisamente a destra ed inoltrarsi nel bosco di larici.
Seguendo l'evidente traccia (a tratti un poco disturbata dalla vegetazione), i numerosi ometti e qualche bollo rosso un po' sbiadito, si perviene ad una corda fissa, che facilita la risalita di un ripido canalino. Al termine del canalino, abbassarsi di pochi metri verso destra (faccia a monte) raggiungendo la base delle placche dove parte la Via Yoghi. L'attacco della via (q. 1550 m circa) è segnalato da una targhetta bianca con il nome dell'itnerario, difficoltà e lunghezza.
L1: salire lungo la placca appena sopra la targhetta con il nome della via fino ad un breve ma ripido risalto che si vince sulla destra. Ignorare la sosta appena dopo il risalto quindi proseguire per placca abbattuta spostandosi leggermente verso destra fino alla sosta - 4a, 4c, III° 50m
L2: vincere la placca sulla sinistra dell sosta (delicata), quindi obliquare leggermente verso destra puntando ad un muretto muschiato, all'uscita del quale ci si sposta a sinistra fino alla sosta - 5a, 4a, 5a, 4c 30m
L3: salire dritti sopra la sosta per placca abbattuta raggiungendo la base di un muro verticale. Sfruttando ottimi appigli per le mani, guadagnare la sommità del muro ove si trova la sosta - III°, 5b 20m
L4: proseguire per placche intervallate da zolle d'erba fino ad una sosta intermedia, superarla e spostarsi gradualmente verso destra fino ad uno spigolino (fix - allungare bene le protezioni!). Con passo di aderenza, rimontare lo spigolo e spostarsi leggermente verso sinistra fino alla sosta. Si consiglia di spezzare in due questa lunghezza, poichè l'attrito delle corde è decisamente forte! - 4c, III°, 4a 60m
L5: salire dritti sopra la sosta in direzione di una delicata placca verticale. Per rocce rotte portarsi alla base di un evidente diedro-camino obliquo (se non si spezza il tiro, conviene non rinviare la sosta alla base del diedro-camino per evitare possibili attriti). Vincere il diedro-camino, uscire in placca sulla sinistra e, per rocce via via più semplici, raggiungere la sosta - III°, 5b, 4a, 5b, 4b 50m
L6: sfruttando ottimi appigli e lame, vincere il muretto sopra la sosta. Portarsi alla base della successiva placconata che si risale sfruttando lo spigolo di sinistra (al centro della placca è presente anche una variante di 5b). Al termine dello spigolo, ignorare la sosta intermedia e proseguire per placche e zolle erbose fino alla sosta con anello di calata posta su un breve muretto verticale - 4c, 4a 55m
L7: salire a destra della sosta su terreno semplice e raggiungere la base della successiva e compatta placconata (sosta intermedia). Salire la bellissima placca di totale aderenza (Variante "Dove La Corda Scompare - l'itinerario normale passa a sinistra della placconata) fino a raggiungere una splendida fessura obliqua. Seguirla fino alla sosta - 4a, 5b, 5c, 5b 35m
L8: eccoci al tiro più entusiasmante dell'intera via: La Fessura Dove l'Acqua Scompare! Dalla sosta spostarsi leggermente verso sinistra e rimontare la placca sfruttando solide fessure. Proseguire verticali oltrepassando una sosta intermedia e percorrere la caratteristica fessura inizialmente verticale e poi orizzontale fino ad una seconda sosta intermedia. Ignorarla e proseguire per placca lavorata fino alla successiva sosta - 4c, 5a 55m
L9: salire dritti sopra la sosta su placche nere e non banali fino ad una sosta con anello di calata. Salire il muretto sopra la sosta e, per placca via via più semplice ed abbattuta, raggiungere l'ultima sosta della via con cordone maillon di calata - 5c, 4c, III° 55m
Dall'ultima sosta (q. 1810 m circa), con 7 calate da 50/55 metri si ritorna alla base.
Data la presenza di numerosi soste (sia su anelloni si su maglie rapide), il numero di calate può essere variabile.
La Via Yoghi è una via moderna, recente (2013) e mai difficile (5c max) che sale su una delle strutture più famose della Valle dell'Orco: il Sergent.
L'itinerario venne originariamente salito in 9 tiri di corda ma, a causa degli attriti, sono state recentemente attrezzate soste intermedie.
Tutte le soste sono o già attrezzate con anello di calata/maillon oppure sono da attrezzare su due spit da collegare. La via è ben chiodata a spit: friend non indispensabili.
con Peru, Lorenzo e Lorenzo
Giunti all'attacco della Via Yoghi, veniamo accolti da una spiacevole (e bagnata) sorpresa: in alcuni punti le placche sembrano delle vere e proprie cascatelle!
Le scarpette, però, sembrano tenere anche sul bagnato, così dopo i primi tiri a bere acqua e inzupparci piedi e pantaloni, finalmente la roccia torna ad essere calda e asciutta: ora sì che si ragiona!
Dal parcheggio davanti al Campeggio La Peschera (q. 1450 m), in prossimità del cartello con le principali strutture rocciose della Valle dell 'Orco, imboccare la strada sterrata sulla sinistra.
Seguire la carrareccia per circa 100 metri quindi, in prossimità di un piccolo e poco evidnete ometto in sassi, svoltare decisamente a destra ed inoltrarsi nel bosco di larici.
Seguendo l'evidente traccia (a tratti un poco disturbata dalla vegetazione), i numerosi ometti e qualche bollo rosso un po' sbiadito, si perviene ad una corda fissa, che facilita la risalita di un ripido canalino. Al termine del canalino, abbassarsi di pochi metri verso destra (faccia a monte) raggiungendo la base delle placche dove parte la Via Yoghi. L'attacco della via (q. 1550 m circa) è segnalato da una targhetta bianca con il nome dell'itnerario, difficoltà e lunghezza.
L1: salire lungo la placca appena sopra la targhetta con il nome della via fino ad un breve ma ripido risalto che si vince sulla destra. Ignorare la sosta appena dopo il risalto quindi proseguire per placca abbattuta spostandosi leggermente verso destra fino alla sosta - 4a, 4c, III° 50m
L2: vincere la placca sulla sinistra dell sosta (delicata), quindi obliquare leggermente verso destra puntando ad un muretto muschiato, all'uscita del quale ci si sposta a sinistra fino alla sosta - 5a, 4a, 5a, 4c 30m
L3: salire dritti sopra la sosta per placca abbattuta raggiungendo la base di un muro verticale. Sfruttando ottimi appigli per le mani, guadagnare la sommità del muro ove si trova la sosta - III°, 5b 20m
L4: proseguire per placche intervallate da zolle d'erba fino ad una sosta intermedia, superarla e spostarsi gradualmente verso destra fino ad uno spigolino (fix - allungare bene le protezioni!). Con passo di aderenza, rimontare lo spigolo e spostarsi leggermente verso sinistra fino alla sosta. Si consiglia di spezzare in due questa lunghezza, poichè l'attrito delle corde è decisamente forte! - 4c, III°, 4a 60m
L5: salire dritti sopra la sosta in direzione di una delicata placca verticale. Per rocce rotte portarsi alla base di un evidente diedro-camino obliquo (se non si spezza il tiro, conviene non rinviare la sosta alla base del diedro-camino per evitare possibili attriti). Vincere il diedro-camino, uscire in placca sulla sinistra e, per rocce via via più semplici, raggiungere la sosta - III°, 5b, 4a, 5b, 4b 50m
L6: sfruttando ottimi appigli e lame, vincere il muretto sopra la sosta. Portarsi alla base della successiva placconata che si risale sfruttando lo spigolo di sinistra (al centro della placca è presente anche una variante di 5b). Al termine dello spigolo, ignorare la sosta intermedia e proseguire per placche e zolle erbose fino alla sosta con anello di calata posta su un breve muretto verticale - 4c, 4a 55m
L7: salire a destra della sosta su terreno semplice e raggiungere la base della successiva e compatta placconata (sosta intermedia). Salire la bellissima placca di totale aderenza (Variante "Dove La Corda Scompare - l'itinerario normale passa a sinistra della placconata) fino a raggiungere una splendida fessura obliqua. Seguirla fino alla sosta - 4a, 5b, 5c, 5b 35m
L8: eccoci al tiro più entusiasmante dell'intera via: La Fessura Dove l'Acqua Scompare! Dalla sosta spostarsi leggermente verso sinistra e rimontare la placca sfruttando solide fessure. Proseguire verticali oltrepassando una sosta intermedia e percorrere la caratteristica fessura inizialmente verticale e poi orizzontale fino ad una seconda sosta intermedia. Ignorarla e proseguire per placca lavorata fino alla successiva sosta - 4c, 5a 55m
L9: salire dritti sopra la sosta su placche nere e non banali fino ad una sosta con anello di calata. Salire il muretto sopra la sosta e, per placca via via più semplice ed abbattuta, raggiungere l'ultima sosta della via con cordone maillon di calata - 5c, 4c, III° 55m
Dall'ultima sosta (q. 1810 m circa), con 7 calate da 50/55 metri si ritorna alla base.
Data la presenza di numerosi soste (sia su anelloni si su maglie rapide), il numero di calate può essere variabile.
La Via Yoghi è una via moderna, recente (2013) e mai difficile (5c max) che sale su una delle strutture più famose della Valle dell'Orco: il Sergent.
L'itinerario venne originariamente salito in 9 tiri di corda ma, a causa degli attriti, sono state recentemente attrezzate soste intermedie.
Tutte le soste sono o già attrezzate con anello di calata/maillon oppure sono da attrezzare su due spit da collegare. La via è ben chiodata a spit: friend non indispensabili.
con Peru, Lorenzo e Lorenzo
Tourengänger:
irgi99

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