Domenica 30 settembre 2018: monte S. Primo da Barni (CO)


Publiziert von Alberto , 24. Oktober 2018 um 13:45.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:30 September 2018
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2:45
Aufstieg: 1050 m
Abstieg: 45 m
Strecke: parcheggiare a lato della strada con cartello agrosilvopastorale a quota 640 - bivacco Scengher m.820 (fontana) - alpe Spessola m.1265 - alpe Terrabiotta m.1450 - cima del Costone m.1536 - m. S. Primo m.1686 km. 5,660 ore 2,34 effettive
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano - Canzo - Lasnigo - Barni: lungo la strada che sale a Magreglio, prima del cippo sulla destra, parcheggiare a lato della strada agrosilvopastorale
Kartennummer:kompass: lago di Como lago di Lugano - CNS n° 287 Menaggio/297 Como

Le previsioni per la due giorni non sono invitanti,anche se con la pioggia mi sono già avventurato senza problemi,poi mi è venuta l'idea di provare il tracciato che avevo visto tempo fa proseguire dal bivacco Scengher per il S. Primo.

Giunto al parcheggio mi incammino e in breve arrivo al bivacco dove vi è una fontana: qui è possibile fare scorta di acqua.

Procedo su questo tracciato agevole e con segnali di vecchia datazione ma ben visibili che prima conducono ad una selletta con un promontorio panoramico su Barni poi all'alpe di Spessola: da qui decido di procedere sulla militare fino alla sella di Terra Biotta per poi procedere lungo la dorsale di cresta dalla quale non si vede assolutamente nulla a causa della nebbia.

A detta della meteo sarebbe dovuto essere una giornata abbastanza soleggiata,purtroppo certe tipologie di nuvole non sono percettibile ai satelliti e quindi molti escursionisti che oggi vi si sono avventurati al S. Primo si son trovati immersi nella fredda nebbia alta.

Vi erano anche numerosi bikers e visto che la cima si stava affollando non solo di escursionisti ma anche da numerosi amici a 4 zampe e probabilmente la cagnara avrebbe preso il sopravvento,decido di scendere: nel mentre incontro anche una comitiva di tedeschi di età decisamente ultra settantenne (non ho ben capito se la guida stava davanti o in retroguardia) che in alcuni casi non erano adeguatamente attrezzati per affrontare un escursionismo "sicuro",del resto ho visto anche dei nostri che calzavano scarpette non convenzionali.

Anche se il percorso non presenta difficoltà particolari,le calzature di tela è meglio usarle in spiaggia,poi la libertà di scelta è a discrezione di ogni singolo.

Mentre scendo ecco che si vede un po di lago illuminato dal sole mentre in quota si sta bene coperti,infine,ritornato all'auto e giunto a Canzo,ecco il sole splendere nel cielo sgombero dalle nubi,così decido di salire a Caglio dove si tiene la sagra della castagna (sicuramente le castagne non sono quelle locali visto che gli alberi ne sono ancora pieni dei sui ricci): il paesino è pieno di turisti alla ricerca delle caldarroste e non solo visto gli svariati piatti proposti dall'organizzazione del posto.

Qui ho potuto vedere un ingegnoso sistema automatico per la cottura delle caldarroste senza l'obbligo che vi sia qualcuno a girare i cilindri forati,cosa che attirava i turisti che vi facevano foto ricordo.

Dopo ciò ho ripreso il viaggio verso casa in mezzo al traffico proveniente dalla Valtellina che in data odierna a Morbegno si teneva l'apertura delle cantine che attrae molti turisti.

Nonostante la giornata poco panoramica,mi sono soddisfatto per aver potuto scoprire un nuovo percorso alternativo alle classiche salite al S. Primo.

 

Alla prossima!


Tourengänger: Alberto


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