Corona di Redorta senza incasinarsi
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Studiando la letteratura del settore [1,2] mi è balzata in testa l'idea di un approccio da sud-ovest, che si può implementare tranquillamente con un pizzico di intuito in salita. Il grosso vantaggio di questo approccio è che si può arrivare in vetta viaggiando esclusivamente su terreno T4, finendo sul T5 solo per scelta e non per necessità.
Conviene portarsi una bicicletta al seguito per imboscare l'auto fuori Sonogno senza pagare il posteggio e per evitare di farsi a piedi i 3 km di asfalto da Sonogno a Corte.
Da Corte al Passo Redorta c'è un bel sentiero segnalato che diventa assai ripido nell'approccio finale allo spartiacque (T3+). Dal Passo Redorta si scende quel poco che basta per collegarsi alla Via Alta Valle Maggia (VAVM), segnalata in bianco e blu. Superato il Ri di Pertüs, si rimane sulla VAVM fino a quota 2300 circa, dove la VAVM vira ad angolo retto verso NW. Si prosegue invece a NE seguendo tracce di sentiero, e si risale il pendio verso la cresta ovest. Assecondando il terreno, si punta verso ENE, scalando dei terrazzini erbosi (T4) che permettono di guadagnare la cresta SSW, che si risale fino in vetta con itinerario T4 evitando i passaggi più esposti. Per seguire questo itinerario (descritto anche in [2]) serve intuito nella lettura del terreno perché non ci sono riferimenti (ometti) eccetto che sulla cresta SSW, dove ormai non servono più perché ci arriva anche un biroldo in polvere a capire che basta seguire la cresta. Servono 4h scarse da Corte per arrivare in vetta a passo tranquillo.
Per rimanere saldamente sul T4, si scende dal percorso di salita. Io ho invece scelto di percorrere la splendida cresta ovest fino al notevole intaglio a est della quota 2614. La cresta ovest è leggermente aerea e decisamente più impegnativa rispetto alla SSW, ma i passaggi più difficili possono essere tranquillamente evitati sul lato sud (T5- se si evitano le difficoltà). In particolare, c'è un passaggio di III+ segnalato in [1] che può essere tranquillamente aggirato a sinistra (appunto, a sud).
Dall'intaglio, ci si cala senza problemi verso sud (T4), si perviene ad un pianoro, e, seguendo dei provvidenziali ometti, si percorre un lungo canalone, dove ci si tiene a sinistra (T4-). Ci si ricollega infine alla VAVM seguendo il percorso dell'andata, oppure utilizzando un ottimo sentiero non segnalato che segue il contorno dei contrafforti SW della cresta SSW (T3).
Ottimo itinerario (con notevole dislivello) che permette di raggiungere una splendida vetta senza incasinarsi la vita, andando in c... al canalone franoso della via normale.
[1] G. Brenna, Guida delle Alpi Ticinesi, Vol. 2, CAS, 1993
[2] M. Volken et al., Sentieri Alpini Ticino, CAS, 2004
Conviene portarsi una bicicletta al seguito per imboscare l'auto fuori Sonogno senza pagare il posteggio e per evitare di farsi a piedi i 3 km di asfalto da Sonogno a Corte.
Da Corte al Passo Redorta c'è un bel sentiero segnalato che diventa assai ripido nell'approccio finale allo spartiacque (T3+). Dal Passo Redorta si scende quel poco che basta per collegarsi alla Via Alta Valle Maggia (VAVM), segnalata in bianco e blu. Superato il Ri di Pertüs, si rimane sulla VAVM fino a quota 2300 circa, dove la VAVM vira ad angolo retto verso NW. Si prosegue invece a NE seguendo tracce di sentiero, e si risale il pendio verso la cresta ovest. Assecondando il terreno, si punta verso ENE, scalando dei terrazzini erbosi (T4) che permettono di guadagnare la cresta SSW, che si risale fino in vetta con itinerario T4 evitando i passaggi più esposti. Per seguire questo itinerario (descritto anche in [2]) serve intuito nella lettura del terreno perché non ci sono riferimenti (ometti) eccetto che sulla cresta SSW, dove ormai non servono più perché ci arriva anche un biroldo in polvere a capire che basta seguire la cresta. Servono 4h scarse da Corte per arrivare in vetta a passo tranquillo.
Per rimanere saldamente sul T4, si scende dal percorso di salita. Io ho invece scelto di percorrere la splendida cresta ovest fino al notevole intaglio a est della quota 2614. La cresta ovest è leggermente aerea e decisamente più impegnativa rispetto alla SSW, ma i passaggi più difficili possono essere tranquillamente evitati sul lato sud (T5- se si evitano le difficoltà). In particolare, c'è un passaggio di III+ segnalato in [1] che può essere tranquillamente aggirato a sinistra (appunto, a sud).
Dall'intaglio, ci si cala senza problemi verso sud (T4), si perviene ad un pianoro, e, seguendo dei provvidenziali ometti, si percorre un lungo canalone, dove ci si tiene a sinistra (T4-). Ci si ricollega infine alla VAVM seguendo il percorso dell'andata, oppure utilizzando un ottimo sentiero non segnalato che segue il contorno dei contrafforti SW della cresta SSW (T3).
Ottimo itinerario (con notevole dislivello) che permette di raggiungere una splendida vetta senza incasinarsi la vita, andando in c... al canalone franoso della via normale.
[1] G. Brenna, Guida delle Alpi Ticinesi, Vol. 2, CAS, 1993
[2] M. Volken et al., Sentieri Alpini Ticino, CAS, 2004
Tourengänger:
Arbutus

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