Krnsko Jezero
|
||||||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Dopo la breve gita di ieri nei pressi di casa decidiamo di spostarci in una valle laterale dell'Isonzo per raggiungere il Krnsko Jezero, il più alto della Slovenia a quasi 1400 metri d'altezza.
Raggiungiamo la Valle Lepena e la risaliamo fino al termine della strada asfaltata, qui si trova un rifugio intitolato al dr. Klement Jug da cui parte una strada militare che sale fino al lago.
Completamente ombreggiata la strada alterna tratti perfettamente conservati ad altri in cui il tempo e gli agenti naturali hanno profondamente segnato il percorso, il torrente, ora in secca, che percorre la valletta a lato della strada è evidentemente straripato diverse volte in passato riempiendo di massi il versante e distruggendo il percorso in alcuni puinti. La salita è comunque semplice e la pendenza regolare. Dopo innumerevoli tornanti la strada spiana ed esce dal bosco. La salita, che finora ci era parsa un po' monotona, diviene subitaneamente interessante: il sole, la luce, la profusione di fiori... la stradina sale dolcemente ad un colle posto a circa 1400 metri da cui discende fino ad un bivio, a sinistra si raggiunge il rifugio, a destra si va direttamente al lago. Poco prima un sentierino segnalato indica la possibile salita alla cima del Velika Baba in un paio d'ore. Decidiamo di fermarci al rifugio solo al ritorno per cui proseguiamo in direzione della nostra meta. La valle si allarga ulteriormente e raggiungiamo un alpeggio circondato da ampi prati in cui pascolano mucche e pecore.
Raggiungiamo il lago, decisamente bello, sulla riva vi sono una decina di persone, ci fermiamo anche noi, poi io decido di fare qualche foto per cui mi sposto dapprima sulla riva destra e poi su quella sinistra per raggiungere l'altra estremità del bacino. Anna mi aspettarà riposandosi e contemplando il luogo.
Lungo il sentiero è inevitabile fare numerose soste: come sempre la varietà di fiori è eccezionale, vi sono aquilegie, papaveri, genziane, garofani e campanule a profusione.
Raggiunta l'altra estremità del lago noto come le acque siano popolate di piccoli pesci ed avannotti, probabilmente sarà ricco di trote. Un cartello, purtroppo solo in Sloveno, spiega le caratteristiche del lago. Ritorno da Anna e ci riavviamo in direzione dell'alpeggio: abbiamo deciso di comprare del formaggio. Ci accoglie un ragazzino di circa 8 anni a cui mi rivolgo in inglese, qui sotto i trent'anni lo parlano tutti perfettamente, questi chiama la sorella di poco più grande che ci introduce nei locali, assaggiamo il formaggio, un misto mucca - pecora e decidiamo che il sapore vale senz'altro l'acquisto di una forma intera, d'altronde non sono molto grandi, poco più di 2 Kg. Anche il prezzo è decisamente onesto.
Salutiamo e proseguiamo per raggiungere il rifugio dove abbiamo deciso di pranzare. Il piatto del giorno è una fantastica minestra di fagioli cui facciamo seguire un paio di dolci tipici del luogo: Gibanitca e Strucklji alle pere. Il proprietario parla italiano, le belle figlie inglese. Un caffè e siamo pronti a ripartire. Ripercorriamo il percorso fatto stamane e ritorniamo a valle dove abbiamo parcheggiato l'auto. Sulla strada del ritorno individuiamo un buon posto per trascorrere una prossima giornata di relax al fiume.
Tranquilla gita senza alcuna difficoltà che porta ad un bel lago di montagna circondato da vette verdeggianti e allietato da una flora strepitosa. I prezzi dei rifugi sloveni sono addirittura più bassi di quelli dei rifugi austriaci. Come dappertutto qui si spende poco mangiando bene ed abbondantemente.
Raggiungiamo la Valle Lepena e la risaliamo fino al termine della strada asfaltata, qui si trova un rifugio intitolato al dr. Klement Jug da cui parte una strada militare che sale fino al lago.
Completamente ombreggiata la strada alterna tratti perfettamente conservati ad altri in cui il tempo e gli agenti naturali hanno profondamente segnato il percorso, il torrente, ora in secca, che percorre la valletta a lato della strada è evidentemente straripato diverse volte in passato riempiendo di massi il versante e distruggendo il percorso in alcuni puinti. La salita è comunque semplice e la pendenza regolare. Dopo innumerevoli tornanti la strada spiana ed esce dal bosco. La salita, che finora ci era parsa un po' monotona, diviene subitaneamente interessante: il sole, la luce, la profusione di fiori... la stradina sale dolcemente ad un colle posto a circa 1400 metri da cui discende fino ad un bivio, a sinistra si raggiunge il rifugio, a destra si va direttamente al lago. Poco prima un sentierino segnalato indica la possibile salita alla cima del Velika Baba in un paio d'ore. Decidiamo di fermarci al rifugio solo al ritorno per cui proseguiamo in direzione della nostra meta. La valle si allarga ulteriormente e raggiungiamo un alpeggio circondato da ampi prati in cui pascolano mucche e pecore.
Raggiungiamo il lago, decisamente bello, sulla riva vi sono una decina di persone, ci fermiamo anche noi, poi io decido di fare qualche foto per cui mi sposto dapprima sulla riva destra e poi su quella sinistra per raggiungere l'altra estremità del bacino. Anna mi aspettarà riposandosi e contemplando il luogo.
Lungo il sentiero è inevitabile fare numerose soste: come sempre la varietà di fiori è eccezionale, vi sono aquilegie, papaveri, genziane, garofani e campanule a profusione.
Raggiunta l'altra estremità del lago noto come le acque siano popolate di piccoli pesci ed avannotti, probabilmente sarà ricco di trote. Un cartello, purtroppo solo in Sloveno, spiega le caratteristiche del lago. Ritorno da Anna e ci riavviamo in direzione dell'alpeggio: abbiamo deciso di comprare del formaggio. Ci accoglie un ragazzino di circa 8 anni a cui mi rivolgo in inglese, qui sotto i trent'anni lo parlano tutti perfettamente, questi chiama la sorella di poco più grande che ci introduce nei locali, assaggiamo il formaggio, un misto mucca - pecora e decidiamo che il sapore vale senz'altro l'acquisto di una forma intera, d'altronde non sono molto grandi, poco più di 2 Kg. Anche il prezzo è decisamente onesto.
Salutiamo e proseguiamo per raggiungere il rifugio dove abbiamo deciso di pranzare. Il piatto del giorno è una fantastica minestra di fagioli cui facciamo seguire un paio di dolci tipici del luogo: Gibanitca e Strucklji alle pere. Il proprietario parla italiano, le belle figlie inglese. Un caffè e siamo pronti a ripartire. Ripercorriamo il percorso fatto stamane e ritorniamo a valle dove abbiamo parcheggiato l'auto. Sulla strada del ritorno individuiamo un buon posto per trascorrere una prossima giornata di relax al fiume.
Tranquilla gita senza alcuna difficoltà che porta ad un bel lago di montagna circondato da vette verdeggianti e allietato da una flora strepitosa. I prezzi dei rifugi sloveni sono addirittura più bassi di quelli dei rifugi austriaci. Come dappertutto qui si spende poco mangiando bene ed abbondantemente.
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare