La miniera di quarzo di Cadarese e altri misteri... - Valle Antigorio


Publiziert von atal , 9. September 2018 um 14:52.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:22 Juli 2018
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 3:00
Aufstieg: 400 m
Abstieg: 400 m

Tra le tante cose poco note della Valle Antigorio, c'è una miniera di quarzo abbandonata in prossimità della palestra di roccia di Cadarese, nella parte inferiore di un complesso versante che nasconde diversi segreti.

Per raggiungere la miniera, si percorre una cengia che sembra diventare esilissima fino a sparire nella parete, se la si osserva dalla strada che percorre il fondovalle tra Piedilago e Cadarese. In realtà la cengia si rivelerà più comoda del previsto ma la vera sorpresa sarà la miniera stessa: a dispetto dell'assenza di notizie a riguardo, si presenta estesa, con diverse ampie gallerie (visitabili a proprio rischio e pericolo...) e almeno cinque ingressi. Quello superiore, con la sua forma a caverna, suggerisce l'esistenza di un complesso ipogeo naturale preesistente, ipotesi da verificare ma che sembra confermata anche dalla presenza di un inghiottitoio visibile più in alto.

Una labile traccia risale il ripido pendio sopra la miniera fino alla parte più alta del sentiero segnalato che serve la palestra di roccia di Cadarese e permette di compiere un breve ma interessante anello, adatto a giornate in cui il meteo non promette nulla di buono per il pomeriggio.

Sopra il punto più alto del sentiero della palestra di roccia, un bel sentiero con tratti costruiti (non segnalato) risale il versante, alternando terrazzi boscosi e fasce di roccia. Sul primo di questi terrazzi c’è una cava di serizzo abbandonata, interessante esempio di cava coltivata con metodi preindustriali.

Le faggete di questo versante venivano sfruttate per raccogliere le foglie che costituivano l’imbottitura dei materassi. Ed è proprio sotto un mare di foglie che si trovano i gradini che salgono al più alto dei pianori, alla base di una parete rocciosa, dove il sentiero ha termine a circa 1150 m. All’estremità Sud della parete, sul bordo del canale che incide il versante, un ometto segnala l’unico punto in cui la roccia, altrimenti liscia, presenta qualche appiglio, in corrispondenza ad un vecchio cavetto molto malandato che porta a prendere in considerazione la possibilità di proseguire nella salita...

E così, a distanza di una settimana, con condizioni meteo più stabili, ritorneremo per superare il passaggio del cavetto senza però trovare altri segni di passaggio più in alto.

Alla fine di queste esplorazioni, rimane da scoprire il nome della miniera, a cosa servisse il quarzo, e perché sia stato costruito un sentiero che, apparentemente, non porta da nessuna parte...

Il giro della miniera
Sono con Ferruccio. Partiti da Cadarese, attraversiamo il Toce sul ponte carrabile ad uso agricolo posto a valle delle Terme di Premia e svoltiamo a destra (Sud) su strada asfaltata. In fondo al prato sulla sinistra (Est) si scorge un grosso masso, quasi al limitare del bosco. Giunti alle sue spalle, anziché proseguire lungo il percorso evidente che entra nel bosco a sinistra (Nord), da cui arriveremo al ritorno (è il sentiero della palestra di arrampicata), si piega a destra (Sud), inizialmente senza traccia, e si entra nel bosco, trovando dopo pochi metri i primi gradini del sentiero della miniera. Il percorso risale una cengia verso Sud. Nei tratti più esposti sono presenti dei cordini ma il calpestio è relativamente ampio e consente comunque di passare agevolmente. Giunti al primo ingresso, entriamo ad esplorare la miniera. All'interno si incontrano subito i binari arrugginiti di una decauville. Appare evidente che la parte scavata corrisponde ad una vena di quarzo posta tra due strati di serizzo.

A dispetto dell'ingresso, non proprio incoraggiante, la galleria si presenta spaziosa, con il soffitto alto e il fondo regolare.

Ad una sorta di bivio dove sono stati abbandonati dei carrelli, scendiamo a sinistra e, passati sotto una sorta di architrave di legno, arriviamo sulle sponde di un laghetto sotterraneo dove la galleria ha termine. Ritornati al bivio, proseguiamo nel ramo di destra fino al suo termine. Si nota un curioso effetto argentato sulla volta della galleria, dato da una miriade di piccole gocce d'acqua appese allo strato di limo che riveste la roccia.

Usciamo da dove siamo entrati e proseguiamo verso Sud su tracce fino ad affacciarci sulla selvaggia forra del Rio d'Autin, nei pressi di un grande rudere. Alle spalle del rudere, c'è il grande ingresso alto della miniera. Qui si giunge anche dalla zona antistante la prima galleria, seguendo un sentiero (gradini) che porta alla base di una parete per poi costeggiarla verso Sud.

La parete presenta anche tre ingressi laterali. A sinistra del primo di questi ingressi, un segno rosso su un tronco indirizza verso una vaga traccia che sale poggiando verso Nord e, con qualche passaggio delicato, permette di raggiungere una bella faggeta tra rocce arrotondate.

Superato un canalino dal fondo coperto di foglie, si incontrano dei segni rossi che portano sulla cengia dove ci sono le vie di arrampicata. Prima di iniziare la discesa, proviamo a risalire il canalino, incontrando subito dei bei tratti gradinati. Proseguiamo toccando una serie di pianori, fino a quello più alto, alla base di una parete. La costeggiamo integralmente da Nord a Sud, dove si incontra un grosso ometto, nel punto in cui ci si affaccia sul canale che incide il versante. 

Sopra il segnavia, penzola un logoro cavetto, che porta l'attenzione sull'unico tratto della parete con qualche appiglio. Le previsioni meteo per il pomeriggio non sono buone e quindi decidiamo di rimandare l'esplorazione ad una giornata più adatta.

Ritornati ai segni rossi, percorriamo in discesa la cengia con le vie di arrampicata verso Nord fino al suo termine, incontrando dei bei tratti con gradini e tacche nella roccia. Il sentiero volge quindi a sinistra (Sud) e scende un ripido conoide fino a portarsi sul prato di fondovalle, alle spalle del grande masso incontrato all'inizio del giro.

La seconda esplorazione
Una settimana dopo risaliamo nuovamente il versante seguendo inizialmente il percorso delle palestra di roccia e superiamo il passaggio del cavetto (II+), raggiungendo un ripiano boscoso. In alto c'è solo roccia liscia e l'unica via di uscita e il canale sulla destra (Sud), che risaliamo fino ad un breve salto con rocce appoggiate ma prive di appigli, in quest'occasione bagnate e scivolose, dove decidiamo di interrompere l'esplorazione.

Durante la discesa, passeremo al setaccio ogni singolo terrazzo boscoso, in cerca di segni di attività umane, trovando alla fine, sul più basso di questi pianori, la cava di serizzo abbandonata citata nell'introduzione.

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (13)


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Menek hat gesagt:
Gesendet am 9. September 2018 um 16:46
molto,molto bella questa escursione...

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. September 2018 um 17:52
Grazie Menek. E pensare che ero incerto se pubblicare il resoconto di queste esplorazioni...

tignoelino hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. September 2018 um 19:02
Tu, pubblica, io vado poi a vedere

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. September 2018 um 19:43
Giusto: libertà di scelta. Ciao Roby

froloccone hat gesagt:
Gesendet am 9. September 2018 um 19:42
Il problema di queste escursioni esplorative, in cui ogni volta scopri cavi, scale,bolli, ometti ...ecc ecc.....e che diventano una "droga". Complimenti davvero, oltre che per la vostra bravura , anche per la condivisione e la capacità di incuriosire chi legge!.
Ciao
ALE

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. September 2018 um 19:48
Grazie ALE, è che da quando ho iniziato a vivere la montagna in questo modo, non sono più riuscito a smettere. Pensavo che magari, con la pausa estiva, invece...

blepori hat gesagt:
Gesendet am 10. September 2018 um 08:20
bel reportage, ricordi di un passato industriale che si è ormai perduto Grazie. Benedetto

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. September 2018 um 12:48
Ciao Benedetto e grazie del commento. L’Antigorio non smette di sorprendere e di far riflettere sul “come eravamo”...
Ciao,
Andrea

jkuks hat gesagt:
Gesendet am 10. September 2018 um 13:58
Che posti incredibili! Complimenti per la "passione" :)
ciao

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 10. September 2018 um 21:43
Grazie. Stupisce che ci siano posti del genere vicino a luoghi abitati e a strade...
Andrea

ChristianR hat gesagt:
Gesendet am 11. September 2018 um 11:06
Antigorio, la valle magica (per chi ha occhi da vedere).

Sappiamo perché è stato usato il quarzo?

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. September 2018 um 12:55
Ciao Chris, noi siamo arrivati fino a dove ci hanno portato i nostri piedi ;-)
Se tu riesci a scoprire qualcosa in più sulla miniera, ci fai un grande favore!
Andrea

ChristianR hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. September 2018 um 13:59
I testi del mineralista Vittorio Mattioli sembrano essere un riferimento in questo settore. In particolare: "Epistilbite di Cadarese (Valle Antigorio)"

"Viene segnalata la presenza a Cadarese, sulla destra orografica del torrente Toce, della piu' rara delle zeoliti alpine, l'epistilbite. Vengono descritti caratteristiche ed abito dei cristalli ritrovati."

OPAC


Per le prossime esplorazioni, c'è anche un interessante elenco di altri siti in Ossola (da pagina 18):

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