Bocchetta e Monte Colombano


Publiziert von cai56 , 13. Juli 2017 um 16:40. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 9 Juli 2017
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 1938 m
Abstieg: 1932 m
Strecke:Circolare 21,38 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Piantedo lungo le statali 36 e 38; raggiunto il centro del piccolo paese, risalire la Via Cristoforo Colombo fino al suo termine. Diversi piccoli slarghi a bordo strada.

Gita esplorativa per una salita al Monte Legnone "come una volta", quando per ferragosto le popolazioni contadine di Colico-Piantedo-Delebio salivano in vetta per una festa: naturalmente andata e ritorno in giornata.
Oggi ci siamo limitati a quota 2000 (M.Colombano 2005m), ma l'escursione completa risulta sicuramente fattibile con altre 2,5-3 ore di impegno globale fra salita e discesa, grazie anche alla cospicua e ben conservata estensione delle strade militari (Linea Cadorna) su questi versanti.

Dal punto di parcheggio si prosegue in salita sulla pista cementata fino ad un bivio dove spiccano le nuove indicazioni del prolungamento del Sentiero del Viandante e un'edicola con la mappa dei sentieri di Piantedo: ora continuiamo sulla destra, più tardi torneremo da sinistra. La salita sulla carrozzabile è assai lunga e monotona: solo una breve scorciatoia consente di tagliare un tratto di tornanti, poi finalmente - indicato - si stacca un sentiero che risale i fitti boschi che conducono, alternati alle radure del Prato dei Forati e del Prato delle Ciliegie, all'Alpe Prato. Qui si converge nel sentiero molto frequentato che sale dalle frazioni alte di Colico al Rifugio Scoggione: è una mulattiera ripida e frequentemente gradinata di affioramenti rocciosi e radici; si percorre un bellissimo bosco di faggi e abeti bianchi con tornanti e traversi fino a raggiungere la radura che ospita il rifugio e il suo vicino ricovero invernale. Alle spalle degli edifici si rientra nel bosco - qui larici - e si imbocca la strada militare che sale verso il vicino ripiano del Lago Scoggione: raggiungere il lago (o meglio quel che ne resta) e il Bivacco Baita del Lago comporta solo una breve deviazione dal percorso. Si prosegue quindi sulla strada militare che scavalca una costa rocciosa e si addentra in un valloncello cespuglioso (le valanghe che lo percorrono hanno lasciato sopravvivere solo gli ontani): ad un bivio segnalato si lascia a sinistra il sentiero diretto per il Rifugio Legnone e si prosegue sul tracciato militare che, con moderata ma costante pendenza, risale la valletta fino al suo culmine, coincidente con la breccia della Bocchetta di Colombano. Pochi passi sul crinale sinistro conducono, fra poche roccette e qualche traccia di pecore, alla modesta vetta del Monte Colombano, di notevole impatto panoramico. Tornati al passo, ci si trova davanti dispiegata una ragnatela di percorsi militari: tralasciando quelli che si spingono sulle pendici del Monte Legnone o attraversano in quota la Val Lesina, si sceglie di scendere a sinistra alla base del M.Colombano in direzione del dosso erboso che ospita il visibile Rifugio Legnone. Anche qui, però, si presentano due possibilità: il vero sentiero, che scende lastricato per poi risalire al rifugio e la traccia dell'acquedotto che già si individua dall'alto, che si mantiene in quota ben delineata e con solo un breve passaggio attrezzato con catene. Raggiunto con quest'ultimo percorso il Rifugio Alpe Legnone, posto su di un magnifico terrazzo erboso, si prosegue direttamente sul filo del dosso che ospita l'alpeggio, scendendo rapidamente sui pascoli. Oltrepassata la Casera delle Piode, si entra nella spettacolare foresta di Val Lesina aggirando l'altura della Mottalla dei Larici; il largo sentiero scende velocemente a larghe curve nel ripido bosco fino ad immettersi nella pista carrozzabile che sale da Delebio [La strada è a pedaggio e facilmente praticabile fino ad Osiccio, poi è indispensabile la disponibilità di un mezzo 4x4, vista la presenza di tratti con pendenze del 35%]. Ci si trova in breve alle baite sparse di Piazza Calda, fra le quali si distingue ancora l'edificio dell'antica - e da tempo dismessa - Capanna Vittoria. Si prosegue lungo il ripido acciottolato fino a raggiungere le abitazioni di Osiccio: qui è opportuno abbandonare temporaneamente la carrozzabile per inserirsi nella traccia che scende per la linea di massima pendenza; si tratta di un "ögal", mulattiera ripidissima e lastricata, col profilo della sezione a settore circolare, adibita - una volta ghiacciata - a percorso di strascico del legname. All'altezza delle ultime baite, nei pressi di una fontana e di un'alta antenna parafulmine, si imbocca verso sinistra un sentierino non troppo frequentato che scende velocemente fino ad un'isolata baita dal tetto in lamiera verde; qui si ritrova la carrozzabile cementata che va seguita in discesa per un lunghissimo tratto: a non molto dislivello dal fondovalle di Delebio si incrociano le paline del nuovo Sentiero del Viandante. Si seguono le indicazioni verso sinistra e, superato un tratto recentemente riadattato e già foltamente inerbato, si prosegue piacevolmente a saliscendi nel bosco fitto fino a sbucare presso le ultime abitazioni della contrada Tavani di Piantedo; da qui il sentiero recupera quota, attraversa un paio di torrenti con belle cascate ed interessanti erosioni del letto, affianca numerosi ruderi di baite, per poi raggiungere il bivio indicato all'inizio dell'escursione. Percorrendo per poche centinaia di metri la cementata dell'andata, si torna in breve al parcheggio.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 9. August 2017 um 16:11
Anche tu, come siso non scherzi per nulla quanto a condire le vostre gite con una miriade di interessanti notizie, in questo caso, sui tempi andati (quando le 4x4 non si sapeva neanche cosa fossero) ma tutti scarpinavano alla grande magari dopo una settimana di lavoro massacrante.

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. August 2017 um 16:23
Evidentemente ci non piace solo camminare: leggere e guardarsi attorno non si devono disgiungere dall'atto "sportivo".
Mi sembra che anche tu te ne intenda, però!

P.S. Confesso, per esperienza personale, che queste particolari mulattiere sono belle anche in 4x4. E impegnative.


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