Monte Gottero, Monte Pizzofreddo
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Il Gottero! Una cima non certo famosa ... ma non per me.
Era rimasta questa piccola "incompiuta" anni fa durante un tratto della traversata dell'Alta Via dei Monti Liguri, quando con Manuela vivemmo una straordinaria giornata di avventura in mezzo alla neve. Quando non riuscendo ad arrivare al posto tappa prestabilito, dovemmo scendere nel paesino più vicino e, suonando alle porte, chiedere ospitalità ... e come per magia ... incontrammo Fra Cristiano che ci ospitò a casa sua, regalandoci il calore fraterno di un camino e di quattro chiacchere tra viandanti.
Il ricordo di quella giornata è più vivido in me di tante altre salite a cime più "blasonate".

Ma torniamo a oggi: parcheggiamo alla frazione Rio di Sesta Godano e subito seguiamo il segnavia 25 che si sviluppa lungo una mulattiera ... a dir la verità un pochino noiosa ... almeno fino a quota 950 quando la mulattiera diventa sentiero e finalmente si entra nel vivo della salita.
Ci si inoltra nei boschi e il verde lucente degli alberi scintilla tutto intorno a noi. Raggiungiamo la Sella della Guardia e poi transitando dal Monte Mallone su terreno libero, scendiamo brevemente alla Sella Servadesco dove riprendiamo il sentiero che verso quota 1400 esce dal bosco per portarsi su una dorsalina e da questa in breve si raggiunge la vetta del Monte Gottero.
Purtroppo anche oggi il panorama è precluso dalla nebbia ma siamo comunque contenti di essere arrivati fin qui. Dopo una bella pausa continuiamo lungo la dorsale ma non troviamo il bivio che dovrebbe permetterci di andare verso il Pizzofreddo ... decidiamo di andare giù a muzzo in mezzo ai boschi. Il sentiero continua a non esserci ma il terreno non difficile ci permette di scendere quasi ovunque senza difficoltà. Alla fine teniamo come riferimento i cartelli "divieto di caccia" che sembrano seguire proprio la linea del sentiero.
Arrivati sotto alle ultime roccette del Monte Pizzofreddo le saliamo per andare a toccare la vetta dove è presente una croce. Qualche traccia di sentiero ora sembra esserci ma in breve si perde tra l'erba e gli arbusti ma anche qui il terreno è semplice e, se si capisce dove dirigersi, oltre alla vegetazione non si incontrano difficoltà. Ora come riferimento abbiamo dei paletti di legno con del filo spinato che fungono da guida fino ad arrivare al Passo Gigiotti dove imbocchiamo una strada sterrata.
Questa ci porta al Passo Pian di Lago e poi inizia la discesa verso Lisorno. Ad un tornante andiamo dritto passando sotto la cimetta del Monte Belvedere per andare a curiosare nei dintorni di un eremo ma che non sembra visitabile ... o almeno i cani all'ingresso non sembrano intenzionati a farci entrare.
Da Lisorno per evitare un ampio giro ci buttiamo in un sentiero che all'inizio si presenta come una comoda sterrata ma giunti nei pressi di una casa, con chiari e minacciosi inviti a non oltrepassare la proprietà privata, la traccia si perde completamente. Ritornare sui nostri passi diventerebbe un problema perchè, oltre a dover calcolare il tragitto fino all'ultimo bivio, bisognerebbe anche aggiungerci il lungo giro che ci toccherebbe fare.
Decidiamo allora di continuare nella vegetazione, consapevoli di andare incontro ad un discreto ravano. Così seguendo parzialmente il sentiero sul gps ci addentriamo tra gli arbusti e ci destreggiamo nella vegetazione ... quanto mi piacciono questi momenti!!! ... fino a vedere nell'ultimo tratto sotto la vegetazione una sorta di sentiero che ci conduce ad un ponticello, che sembra essere un passaggio "chiave" per passare il torrente e raggiungere finalmente Groppo.
Ora una bella sosta è d'obbligo e qualcuno, incuriosito dalla nostra presenza, ci chiede da dove veniamo. Ne approfittiamo per avere informazioni sulla tratta di sentiero Groppo-Rio ma ci sconsigliano di percorrerlo perchè molto invaso dai rovi e dalla vegetazione e che hanno in programma di pulirlo domenica prossima. Questa volta evitiamo il ravano e mestamente seguiamo la strada asfaltata che con un giro un po' più ampio ma tranquillo ci riporta a Rio e alla nostra macchina.
Era rimasta questa piccola "incompiuta" anni fa durante un tratto della traversata dell'Alta Via dei Monti Liguri, quando con Manuela vivemmo una straordinaria giornata di avventura in mezzo alla neve. Quando non riuscendo ad arrivare al posto tappa prestabilito, dovemmo scendere nel paesino più vicino e, suonando alle porte, chiedere ospitalità ... e come per magia ... incontrammo Fra Cristiano che ci ospitò a casa sua, regalandoci il calore fraterno di un camino e di quattro chiacchere tra viandanti.
Il ricordo di quella giornata è più vivido in me di tante altre salite a cime più "blasonate".

Ma torniamo a oggi: parcheggiamo alla frazione Rio di Sesta Godano e subito seguiamo il segnavia 25 che si sviluppa lungo una mulattiera ... a dir la verità un pochino noiosa ... almeno fino a quota 950 quando la mulattiera diventa sentiero e finalmente si entra nel vivo della salita.
Ci si inoltra nei boschi e il verde lucente degli alberi scintilla tutto intorno a noi. Raggiungiamo la Sella della Guardia e poi transitando dal Monte Mallone su terreno libero, scendiamo brevemente alla Sella Servadesco dove riprendiamo il sentiero che verso quota 1400 esce dal bosco per portarsi su una dorsalina e da questa in breve si raggiunge la vetta del Monte Gottero.
Purtroppo anche oggi il panorama è precluso dalla nebbia ma siamo comunque contenti di essere arrivati fin qui. Dopo una bella pausa continuiamo lungo la dorsale ma non troviamo il bivio che dovrebbe permetterci di andare verso il Pizzofreddo ... decidiamo di andare giù a muzzo in mezzo ai boschi. Il sentiero continua a non esserci ma il terreno non difficile ci permette di scendere quasi ovunque senza difficoltà. Alla fine teniamo come riferimento i cartelli "divieto di caccia" che sembrano seguire proprio la linea del sentiero.
Arrivati sotto alle ultime roccette del Monte Pizzofreddo le saliamo per andare a toccare la vetta dove è presente una croce. Qualche traccia di sentiero ora sembra esserci ma in breve si perde tra l'erba e gli arbusti ma anche qui il terreno è semplice e, se si capisce dove dirigersi, oltre alla vegetazione non si incontrano difficoltà. Ora come riferimento abbiamo dei paletti di legno con del filo spinato che fungono da guida fino ad arrivare al Passo Gigiotti dove imbocchiamo una strada sterrata.
Questa ci porta al Passo Pian di Lago e poi inizia la discesa verso Lisorno. Ad un tornante andiamo dritto passando sotto la cimetta del Monte Belvedere per andare a curiosare nei dintorni di un eremo ma che non sembra visitabile ... o almeno i cani all'ingresso non sembrano intenzionati a farci entrare.
Da Lisorno per evitare un ampio giro ci buttiamo in un sentiero che all'inizio si presenta come una comoda sterrata ma giunti nei pressi di una casa, con chiari e minacciosi inviti a non oltrepassare la proprietà privata, la traccia si perde completamente. Ritornare sui nostri passi diventerebbe un problema perchè, oltre a dover calcolare il tragitto fino all'ultimo bivio, bisognerebbe anche aggiungerci il lungo giro che ci toccherebbe fare.
Decidiamo allora di continuare nella vegetazione, consapevoli di andare incontro ad un discreto ravano. Così seguendo parzialmente il sentiero sul gps ci addentriamo tra gli arbusti e ci destreggiamo nella vegetazione ... quanto mi piacciono questi momenti!!! ... fino a vedere nell'ultimo tratto sotto la vegetazione una sorta di sentiero che ci conduce ad un ponticello, che sembra essere un passaggio "chiave" per passare il torrente e raggiungere finalmente Groppo.
Ora una bella sosta è d'obbligo e qualcuno, incuriosito dalla nostra presenza, ci chiede da dove veniamo. Ne approfittiamo per avere informazioni sulla tratta di sentiero Groppo-Rio ma ci sconsigliano di percorrerlo perchè molto invaso dai rovi e dalla vegetazione e che hanno in programma di pulirlo domenica prossima. Questa volta evitiamo il ravano e mestamente seguiamo la strada asfaltata che con un giro un po' più ampio ma tranquillo ci riporta a Rio e alla nostra macchina.
Tourengänger:
Andrea!

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