24 e 25 settembre: biv. S. Glisente m.1956 (BS) e biv. Lupi di S. Glisente al Fop di Cadì m.1932
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Vista da Alberto: Propongo agli amici una 2 giorni,considerando il dislivello e km. non proprio soft e visto che sono il più giovane ma non meno sensibile alla stanchezza,penso che per godersela meglio è anche giusto potersi riposare in uno dei posti che meritano una visita.
Alle ore 8,50 ci mettiamo in cammino lungo la strada che pian piano comincia ad inerpicarsi fino a Budec che raggiungiamo alle ore 10,55 dove effettuiamo una sosta di 25 minuti: qui Giuseppe mi fa notare il percorso che si può fare...ma dato che ho già percorso tale sentiero,sapendo com'è e il tempo che si perde meglio la strada.
E' normale che vi sia chi non ama le strade e preferisca un sentiero,ma lo scrivente che fortunatamente lo ha percorso,preferisce il salire di continuo che il sali/scendi senza prendere quota: non sarebbe stato male se mi veniva in mente di dividerci e trovarci al bivacco.
L'ombra ci accompagnerà per un bel po ancora,però il tracciato da questo punto in poi diventa più umano (rispetto a quello che sale a Zuvolo,è una passeggiata) e si procede fino al bivio di quota 1518 dove la segnaletica da ancora 2 ore e 40 e chi non lo sa,magari si fa prendere dallo sconforto.
Purtroppo la segnaletica non rispecchia la tempistica "normale" ma è un po aumentata anche se calcolata per il percorso più lungo che ho fatto precedentemente: la conferma è data anche da chi la zona la conosce bene e ovviamente dal Bradipo delle Alpi che vi assicura almeno 30/40 minuti di troppo.
Comunque,giunti alla Pozza dell'asino prendiamo in direzione della Cà del Pastore,tratto di percorso che non avevo ancora percorso e che sconsiglio in caso di neve e dal quale oramai si vede il bivacco e che raggiungiamo alle ore 13,20 dopo ben km. 8,698 e un dislivello di ben 1570 m.
Qui rivedo uno degli amici di S. Glisente,un gruppo di volontari che si danno da fare per il mantenimento di questa notevole struttura con cui ci intratteniamo un po mentre accendo la stufa dato che non fa molto caldo (15° gradi all'interno): siamo fortunati nel poter visitare la parte di bivacco che i volontari usano nel caso che questo è "assediato" dagli escursionisti e la chiesa che ha aperto proprio per noi e di cui ringraziamo per questa opportunità.
Angelo scalpita e Giuseppe pure,quindi suggerisco di andare in vetta,giusto per vedere il tracciato che ripercorreremo il giorno seguente,mentre io tengo sotto controllo la stufa e preparo le caldarroste dato che gli amici hanno raccolto le castagne lungo il percorso,facendogliele trovare sbucciate e cotte a dovere.
Finalmente si cena con pasta e ragù oltre alle pizzette e caldarroste più un dolcetto (certo che tutti avevamo zaini pesanti...un particolare grazie a Tilde e complimenti per aver fatto questa bella sgambata che spero di riuscire a ripetere fra 16 anni).
GIORNO 25: La giornata si presenta decisamente spettacolare e mi fa piacere perché così gli amici possono rendersi conto in quale bel posto si trovano: alle ore 8,15 partiamo per risalire la Colma che raggiungiamo in 35/40 minuti percorrendo il suo crinale con l'erba a tratti avente la brina dove il sole non l'ha ancora trasformata in acqua.
Breve sosta per contemplare l'eccellente panorama di cui noi siamo i privilegiati,perché ben coscienti che non sarà così tra un paio d'ore a causa delle nuvole che cominciano insorgere.
Procediamo per andare in direzione del monte Fra dove ci dividiamo: Angelo e Giuseppe risaliranno le il crinale per la cima e ne ripercorreranno quello opposto per scendere al rifugio,mentre io e Tilde scendiamo al bivacco dove il sole ci attende che raggiungiamo alle ore 10,10.
Dopo un poco vi giunge la persona che fa parte del gruppo amici di S. Glisente che il giorno precedente ci ha fatto visitare la chiesa e la loro porzione di bivacco a cui noi avevamo detto quale fosse il nostro giro.
Arrivati gli amici ci si prepara per il pranzo: considerando che la nuvoletta fantozziana ostruiva i raggi solari,provvedo ad accendere la stufa che fa un gran fumo mentre su gas preparo il pranzo: visto che il fumo non cessa a causa del malfunzionamento,lascio morire la stufa che ha già scaldato l'acqua e il pranzo viene servito alle 12,30.
Alle ore 13,30 si riparte e mentre percorriamo il sentiero per giungere alla pozza Scandolaro,ecco udire il forte bramito di un cervo che si trova nella valle dell'Inferno: impressionante!
Procediamo e giunti a Budec,con molta cautela percorriamo il tratto più ripido che mette a dura prova le ginocchia di cui ne risento personalmente,almeno per quanto riguarda il sinistro,poi alle ore 17,15 siamo all'auto,soddisfatti per la giornata trascorsa e per aver potuto apprezzare al meglio la zona rimanendo a pernottare al bivacco S. Glisente.
Ringrazio Angelo, Tilde e Giuseppe per aver condiviso i viveri e questa esperienza non sempre facile da poter attuare.
Alla prossima!
Clotilde: Che dire un ringraziamento ad Alberto per questa due giorni, era il nostro quarantaquattresimo anniversario di matrimonio, passato in compagnia perfetto
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